Cognati morti nell’incidente stradale, inchiesta per omicidio colposo
Francesco Lobefaro, 36 anni, e Giuseppe Marzio, 25, stavano andando a lavorare in un ristorante: conferito incarico per accertare dinamica
Francesco Lobefaro, 36 anni, e Giuseppe Marzio, 25, stavano andando a lavorare in un ristorante: conferito incarico per accertare dinamica
OSTUNI - Sarà conferito domattina l’incarico al medico legale per l’autopsia sul corpo di Giuseppe Marzio, 44 anni, freddato con una fucilata in faccia nella notte tra lunedì e martedì alla periferia di Ostuni. Si tratta di una perizia ritenuta necessaria dal pm Iolanda Daniela Chimienti, per appurare alcuni dettagli non di poco conto. Potrebbe rivelarsi determinante conoscere non solo il numero dei colpi che hanno raggiunto la vittima, ma anche la distanza da cui sono stati esplosi.
OSTUNI - L’ora della morte di Giuseppe Marzio è stata collocata dal medico legale che ha eseguito stamattina una ispezione esterna sul cadavere del 44enne tra le 22 e l’1 di ieri. Il cellulare dell’uomo, ucciso da una scarica di piombo, è stato rinvenuto dagli agenti della Squadra mobile nell’autovettura in cui è stato trovato cadavere. Era spento e sarà attraverso una perizia che si stabilirà se sia stato utilizzato e in che modo, quali sono state le ultime telefonate ricevute e quali le ultime effettuate.
BRINDISI – Mentre il personale della polizia scientifica e i poliziotti della Squadra mobile e del commissariato locale si stavano occupando dei rilievi sul luogo dell'agguato e sul corpo della vittima, a Brindisi negli uffici della stessa Mobile sono stati aperti tutti i fascicoli riguardanti Giuseppe Marzio, il 44enne ammazzato con una fucilata al volto la notte scorsa in una stradina rurale, in una zona di campagna interna di contrada San Benedetto tra Ostuni e Ceglie Messapica. Dal punto in cui Marzio è caduto nell'agguato, la sua auto ha continuato a muoversi con la marcia innestata, sino allo spegnimento del motore a poche decine di metri dalla casa del suocero Cosimo Pecere, ma nessuno dei familiari ha udito le detonazioni, almeno due. Il corpo è rimasto nell'abitacolo sino alle prime ore del mattino.
OSTUNI – E’ cambiato il collegio e il processo ha subito una nuova battuta di arresto slittando al 18 novembre. Sul banco degli imputati due giovani ostunesi, Giuseppe e Mario Marzio, il primo difeso dall’avvocato Mario Laveneziana, l’altro dall’avv. Antonio Romano. Sono accusati del tentato omicidio di Gianni Sorato, 36 anni, ostunese, investito il 14 marzo del 2009, secondo l’accusa, deliberatamente con l’auto a bordo dei quali i due si trovavano. Pare per una questione di donne. A denunciare l’investimento fu Sorato finito in ospedale con varie lesioni.