Credito cooperativo: presentato in Puglia nuovo servizio al consumo Prestipay
Nuova importante tappa del percorso che cambierà il credito cooperativo italiano salvaguardando il valore storico e l’originalità del modo di essere banca del territorio
Nuova importante tappa del percorso che cambierà il credito cooperativo italiano salvaguardando il valore storico e l’originalità del modo di essere banca del territorio
Il meglio della nuova produzione dei vini di San Marzano in una degustazione tecnica con la stampa sabato 20 maggio a Borgo Egnazia
SAN MARZANO – Finisce in prognosi riservata dopo un incidente durante una partita di calcetto. Sono ore terribili per il piccolo Mattia M., quattordici anni, finito in prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Perrino di Brindisi. L’incidente, questa mattina, intorno alle 11, in un campo di calcetto privato - dove il piccolo giocava in compagnia di altri ragazzi.
SAN MARZANO (TARANTO) – Era intestato ad un ottantenne che sembra sia all’oscuro di ogni vicenda. Un prestanome tra i tanti utilizzati – secondo gli investigatori – per mettere al sicuro quello che sembra essere un vero e proprio “tesoro”: i negozi riconducibili a Giancarlo Capobianco, 46anni, arrestato il 28 dicembre scorso per associazione mafiosa (nell’ambito dell’operazione Last Minute, scaturita dalle dichiarazioni del pentito Ercole Penna). I carabinieri di Francavilla Fontana hanno apposto nuovi sigilli ad un capannone di circa 100 metri quadri a San Marzano, in provincia di Taranto. All'interno del negozio era stoccata merce, per un valore di circa 100 mila euro, che il “network della truffa”, con lo stesso sistema con cui aveva provveduto a gabbare fornitori da tutt’Italia aveva fatto arrivare per poi non pagare.
TARANTO – Elisir San Marzano: non c’è l’ufficialità. Dai dirigenti Telcom nessuna conferma: “Aspettiamo notizie”. Un silenzio che lascia presagire, quanto già si vociferava alla vigilia della scadenza dei termini (venerdì scorso) per il pronunciamento dei creditori sulla proposta di acquisto del Gruppo Casale. Ovvero: l’assemblea avrebbe respinto il concordato. Queste le prime voci, di fatto indiscrezioni in attesa che le fonti ufficiali rendano pubblico il verdetto. Se così fosse, sarebbe tutto da ridisegnare il futuro della Borsci. E tra non poche incognite.
TARANTO - San Marzano Borsci: primi calici amari, dopo la rinascita. Ci sono voluti mesi di trattative, di lavoro, di mediazioni, per giungere alla proposta di concordato da 5 milioni e 200 mila euro che ha consentito al gruppo societario guidato dall’imprenditore ostunese Raffaele Casale di assumere le redini dello stabilimento e di riavviare la produzione e la commercializzazione dello storico “elisir”. E’ stata, viceversa, sufficiente una “velina” diffusa alla vigilia dell’assemblea dei creditori per creare lo scompiglio, agitare le acque e rimettere in gioco il destino dell’azienda e dei 26 lavoratori, facendo vacillare gli impegni assunti dal gruppo Telcom e ratificati dal Tribunale fallimentare.
ARANTO - La Borsci Liquori (azienda tarantina rilevata nel maggio scorso dall’imprenditore ostunese Raffaele Casale, presidente del gruppo Telcom), produttrice da 170 anni dell’Elisir San Marzano, denuncia in una nota episodi di concorrenza sleale ai suoi danni, l'ultimo dei quali consisterebbe nell'aver diffuso la voce secondo cui il prodotto non avrebbe più la qualità di una volta. «È assolutamente falso», riferisce il direttore commerciale dell'azienda, Giuseppina Borsci, la quale aggiunge che metodologie e materie prime utilizzate sono sempre controllate, come in passato, dal cugino Egidio, responsabile della produzione. «Questa voce - prosegue Borsci - è messa in giro evidentemente da chi aveva immesso sul mercato prodotti che tentavano di assomigliare al nostro Elisir e oggi, con il ritorno dell'originale, si vedono precludere la possibilità di continuare la loro attività di plagio».
TARANTO - Ok al concordato. La parola passa ai creditori. La Telcom sempre più vicina all’elisir San Marzano. Il Tribunale di Taranto ha infatti ammesso la proposta di concordato della ex Borsci, storica azienda ionica (fondata nel 1840) produttrice di liquori. Spetta ora ai creditori pronunciarsi definitivamente, tramite votazione, sulla proposta. La strada appare comunque in discesa. Le risorse finanziarie per rendere fattibile la proposta concordataria sono state reperite grazie all’intervento della società ostunese del patron Alfonso Casale che si è resa disponibile ad acquistare il fabbricato dove si produceva il famoso elisir ed a rilevare l’azienda al fine di permettere la ripresa della produzione.