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Torre Guaceto, Brindisi chiede nuova governance. "Non è scippo a Carovigno"

Passa la proposta di modifica dello statuto del consorzio, con i voti di maggioranza e opposizione. I 5 stelle contrari: "Scorrettezza istituzionale"

BRINDISI – Il consiglio comunale di Brindisi quasi compatto nel chiedere la modifica della governance del consorzio di gestione della riserva di Torre Guaceto. Quasi, perché la mozione presentata dal consigliere Ercole Saponaro (Lega) è passata con 22 sì e 5 voti contrari. L’assise, riunitasi ieri in presenza dopo oltre un anno di consigli in videoconferenza, ha deliberato di proporre la modifica dello statuto del consorzio, nella parte riguardante la procedura di nomina dei componenti del consiglio di amministrazione.

Il Comune di Brindisi, dunque, socio del consorzio insieme all’amministrazione di Carovigno e al Wwf, tutti con quote pari al 33 percento, dovrà spendersi presso l’assemblea dei soci affinché i sette componenti del Cda siano selezionati in questo modo: il presidente, previo avviso pubblico consortile, redatto sulla base degli indirizzi fissata dall’assemblea stessa; il vice presidente ed un membro, su designazione del sindaco di Brindisi, un vice presidente e un membro su designazione del sindaco di Carovigno e un membro e un vice presidente su designazione del Wwf. La mozione propone inoltre di introdurre il principio secondo il quale “tutti i membri del Cda sono rieleggibili una sola volta senza soluzione di continuità”. “La nomina di un membro che abbia ricoperto la carica per due mandati consecutivi – si legge nel documento – è consentita se sia decorso un triennio dall’ultimo incarico”. 

La mozione 

Il consiglio si è espresso alla vigilia di una nuova assemblea dei soci del consorzio prevista per oggi (venerdì 4 giugno). Nelle scorse settimane la gestione commissariale del Comune di Carovigno ha pubblicato un avviso pubblico per la nomina del nuovo presidente, al posto del dimissionario Corrado Tarantino. Sulla base dell’attuale statuto del consorzio, infatti, spetta a Carovigno la proposta di nomina del presidente. Ed è proprio questo il “motivo del contendere” fra il Comune di Brindisi e la politica carovignese, che si è già opposta con una levata di scudi all’ipotesi di modifica dello statuto, vista come una sorta di affronto. 

Nelle premesse della mozione si fa riferimento alle vicende giudiziarie che di recente hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale di Carovigno, proprio nell’ambito di vicende riguardanti la gestione dei parcheggi della riserva. “E’ del tutto evidente – si legge nella proposta di delibera – che le amministrazioni consorziate debbano fare il possibile, per quanto di loro competenza, affinché certe situazioni non si ripetano nel futuro ed evitare, così come successo nel passato ed emerso negli stralci d’indagini pubblicate dai giornali, che la nomina alla presidenza del consiglio di amministrazione sia oggetto di mercimonio elettorale o peggio ancora di voto di scambio”. Per questo si chiede di prevedere “per statuto la discontinuità e la rotazione per la nomina nei ruoli apicali (presidente e vicepresidente) del Cda del consorzio”: 

Rossi: "Nessuno scippo a Carovigno"

Riccardo Rossi ha appoggiato in toto la mozione. Il sindaco ha chiarito che la proposta di modifica avanzata in questa fase storica, “non è una ritorsione né un approfittare della situazione attuale di debolezza del Comune di Carovigno”. “C’è uno statuto – insiste Rossi - e gli statuti si cambiano”. Rossi chiede insomma che il Comune di Brindisi abbia maggiore voce in capitolo nella gestione della riserva, sulla stessa falsa riga di quanto accade nella gestione del parco delle Dune Costiere, i cui soci (i Comuni di Ostuni e Fasano) hanno pari peso specifico, nonostante la riserva ricada in gran parte fra i confini della Città Bianca. "Rimettiamo la politica – afferma Rossi - al centro. Brindisi è il Comune capoluogo. Si pone semplicemente di individuare una nuova governance paritetica in cui si fa un bando”. “Anche quando tornerà la politica a Carovigno, a Carovigno - afferma ancora Rossi - se ne devono fare una ragione: ci siamo anche noi e decidiamo gli assetti della governance. Questo non è uno scippo: è un adeguamento di uno statuto che doveva essere adeguato da anni. Se no che facessero un consorzio di Carovigno”.

I contrari: "Scorrettezza istituzionale"

Durante la seduta, perlomeno sul fronte Torre Guaceto, ha avuto conferma l’unità di intenti fra maggioranza e opposizione già emersa in commissione, ad eccezione di alcune voci fuori dal coro. Cinque consiglieri hanno infatti bocciato la mozione. Si tratta dei tre esponenti del Movimento 5 (Gianluca Serra, Tiziana Motolese, Paolo Le Grazie), Gabriele Antonino (Pri) e Paolo Vadacca (indipendente). Carmela Lo Martire non ha partecipato alla votazione, dopo aver manifestato il suo dissenso nei confronti dell'incipit della mozione. La sua posizione è simile a quella del Movimento 5 stelle. La proposta, a detta di Gianluca Serra, è infatti “irricevibile dal punto di vista delle premesse, che sembrano quasi mettere sotto una lente un’intera comunità”.

Gianluca Serra-6

I 5 Stelle sono favorevoli alla modifica dello statuto, ma con il coinvolgimento di entrambe le amministrazioni comunali (Brindisi e Carovigno). Serra ha a tal proposito ha rimarcato come la comunità di Carovigno stia vivendo “come uno scippo” tale iniziativa, poiché maturata in un periodo di gestione commissariale. La mozione, insomma, viene inquadrata come una “scorrettezza istituzionale” che impedirebbe un dibattito sereno fra i due Comuni, condicio sine qua non per arrivare a una soluzione condivisa. "Lo diciamo per rispetto di una comunità amica. Non possiamo caricare di questa responsabilità – rimarca Serra - il commissario prefettizio”. 

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