rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità

Da Bari a Brindisi per una densitometria ossea: la disavventura di una malata oncologica

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di una paziente oncologica in cura presso l'ospedale San Paolo di Bari che nella giornata di lunedì 26 febbraio si è recata a Brindisi per effettuare l'esame

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di una paziente oncologica in cura presso l'ospedale San Paolo di Bari che nella giornata di lunedì 26 febbraio si è recata a Brindisi per effettuare una densitometria ossea e che nonostante la prenotazione ha dovuto effettuarla a pagamento. La lettera è firmata. 

Premesso che sono una malata oncologica da quasi un anno, pertanto sottoposta continuamente a controlli in seguito a follow up e seguita dall’ospedale San Paolo di Bari. Mi accingo in questo periodo ad effettuare tutti i miei bravi controlli di routine. Mi armo periodicamente di tutte le mie belle ricettine dal mio medico curante, oltre che di tanta pazienza e inizio il calvario delle prenotazioni delle visite,  sperando di trovare un posto in tempo utile per poterlo fare in esenzione, avendo io lo 048, e inizio il tour di tutta la Puglia a suon di visite.

A questo giro mi toccheranno Brindisi, Conversano, Barletta, Terlizzi, Bisceglie, Andria…il tutto con partenza da Bari. Oggi (ieri, ndr) finalmente era fissata la mia densitometria ossea presso l’ospedale Perrino di Brindisi. C’ero già stata per fare lo stesso esame, avevo già notato la disorganizzazione totale di quella struttura, ma ahimè, anche stavolta era l’unica disponibile! Parto da Bari alle ore 9, visita prevista alle ore 10,50.

Passo dal Cup e mi fanno notare che la segretaria del mio medico curante, erroneamente mi ha fornito di una ricetta senza esenzione. Faccio presente la mia situazione spiegando che se avessi voluto farla a pagamento, mi sarei risparmiata la costosa benzina fino a Brindisi. La signora del cup (persona gentile e disponibile, la verità) mi consiglia di farmi inviare dal mio medico curante la ricetta esatta, dicendomi che sarebbe stato possibile fare una modifica e svolgere tutto regolarmente. Mi accanisco al telefono per rintracciare il mio medico che prontamente mi invia ricetta con esenzione e torno al cup.

Dal cup mi mandano su alla segreteria di radiologia che però sostiene che la modifica vada fatta dal cup e così via per almeno 2, dico 2 ore da un piano all’altro fino a quando presa dalla disperazione e dalla rabbia, decido di chiamare i carabinieri (anche loro mi rimpallano) e poi andare alla direzione sanitaria dov’è però nessuno può aiutarmi.

Alla fine viene fuori che un tal signor "X" (l'utente riporta il nome, ndr), del Cup, e oggi assente, è l’unica persona in tutto l’ufficio che può aiutarmi perché saprebbe fare questa modifica. Peccato che il signor "X" non ci sia, assente dal lavoro immagino per motivi onorabilissimi, ma chi mi risolve il problema? Possibile che all’interno di un intero ufficio, il Cup della Asl di Brindisi, dove centinaia e centinaia di malati passano ogni giorno, e che potrebbero in qualche modo trovarsi nella mia situazione, nessuno sia in grado di svolgere le mansioni del signor "X"? 

A quanto pare no il tempo stringe, rischio non solo di non poter più fare l’esame prenotato illo tempore, ma soprattutto rischio anche di dover pagare la sanzione per non aver disdetto per tempo, il danno oltre la beffa.

Decido quindi di pagare e faccio l’esame, ottengo solo immediatamente il referto, cosa anomala, ma il personale è così mortificato per non avermi potuto aiutare che decide di venirmi così incontro (diversamente sarei dovuta tornare a Brindisi, perché non esiste nemmeno un sistema di piccioni viaggiatori che ti dia la possibilità di avere il referto ad un domicilio) 

Ora, dico io ma è mai possibile che succedano così così spiacevoli e soprattutto frustranti per chi deve sottoporsi continuamente a controlli? Possibile che non ci sia un minimo di tutela? Dove sono i direttori sanitari e amministrativi della asl Puglia tutta? Dov’è il diritto alla salute e la tutela per i malati come me? Sanità pubblica? Dove? 

Spero che qualcuno si degni di darmi delle spiegazioni, perché sono delusa, arrabbiata come non mai, non tanto per me, alla fine ho potuto pagare, ma quanti non possono e fanno quei gradini non 22 volte in un giorno  si, perché 22 volte sono salita e discesa dalle scale che si percorrono tra il Cup e la segreteria di radiologia) ma quanti quei gradini sono costretti a farli 1000 volte per ottenere un loro diritto,  perché diversamente non possono permettersi di curarsi?Infinite grazie per l’ascolto, con la speranza di aver mosso la coscienza di qualcuno.

Ringrazio il personale che per quanto impreparato (cosa non concepibile, la verità) ha sopportato i miei scleri, le mie lacrime piene di rabbia e le mie bestemmie, si, perché alla fine non ce la fai proprio a sopportare tutto ciò.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da Bari a Brindisi per una densitometria ossea: la disavventura di una malata oncologica

BrindisiReport è in caricamento