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Cronaca

Agguato a manager. Pista anarchica

GENOVA - Usciva da casa, questa mattina, dal condominio in cui abita, in via Montello a Genova, in compagnia del figlio ventenne, quando è stato ferito a colpi di pistola da due uomini con casco nero integrale, a bordo di una moto; a sparare è stato quello seduto dietro. Roberto Adinolfi, 53 anni, ingegnere e amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, che al momento dell’agguato era in compagnia del figlio 20enne, è stato ricoverato all’ospedale San Martino, dopo aver riportato una ferita sotto il ginocchio, alla gamba destra, per l’unico colpo dei tre esplosi che l’ha colpito.

GENOVA - Usciva da casa, questa mattina, dal condominio in cui abita, in via Montello a Genova, in compagnia del figlio ventenne, quando è stato ferito a colpi di pistola da due uomini con casco nero integrale, a bordo di una moto; a sparare è stato quello seduto dietro. Roberto Adinolfi, 53 anni, ingegnere e amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, che al momento dell’agguato era in compagnia del figlio 20enne, è stato ricoverato all’ospedale San Martino, dopo aver riportato una ferita sotto il ginocchio, alla gamba destra, per l’unico colpo dei tre esplosi che l’ha colpito.

Adinolfi, ormai fuori pericolo, è stato operato nel reparto di traumatologia dal prof. Federico Santolini che ha ridotto la frattura riportata alla tibia dal manager di Ansaldo, che in tempi brevi potrà recuperare l’uso della gamba. Sul posto intanto si sono messi al lavoro i carabinieri  che per cercare bossoli e ogive con l’ausilio del metaldetector. Il pubblico ministero Silvio Franz si recherà in tarda mattinata o nel primo pomeriggio all'ospedale San Martino, per raccogliere le testimonianze sull’agguato.

Il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, sta seguendo direttamente l'indagine. I magistrati, oltre a quella di Adinolfi, raccoglieranno certamente anche la testimonianza del figlio del manager, che era con lui al momento del ferimento. Il ruolo di Adinolfi in Ansaldo e nell'ambito nucleare avvalorerebbe l'ipotesi della pista anarchica. Le modalità della gambizzazione e il tipo di pistola, una semiautomatica, riportano agli attentati degli anni Settanta. Di particolare interesse, secondo gli inquirenti, sarà stabilire il calibro dei proiettili utilizzati per stabilire analogie specifiche con altri attentati di matrice sovversiva compiuti negli anni. Nei mesi scorsi sul web era circolato l'appello di alcuni gruppi anarchici “ad alzare il tiro”, “pensare di passare ad una fase che possa prevedere l'azione armata”.

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