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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Droga, armi, estorsioni a Brindisi: la Corte d'Appello ridetermina le pene

Le inchieste Fidelis e Synedrium avevano fatto luce sulle attività della Sacra Corona nel capoluogo adriatico. Il concordato per questi reati possibile grazie alla riforma Cartabia

La Corte d'Appello di Lecce, ieri (15 febbraio 2023) ha rideterminato le pene per alcuni imputati nel processo scaturito dalle due inchieste Fidelis e Synedrium. Pene al ribasso per reati in materia di droga, armi ed estorsioni, commessi a Brindisi dai clan della Sacra Corona. Le due indagini sono state condotte dai carabinieri del Norm della compagnia di Brindisi e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi. Il blitz relativo alle due inchieste risale al 13 febbraio 2020. Nell'occasione, i militari arrestarono 37 persone residenti in gran parte a Brindisi, ma anche nei comuni di Mesagne, San Vito Dei Normanni, Carovigno e Oria. Le ordinanze di custodia cautelare vennero firmate dal dal gip del Tribunale di Lecce, Michele Toriello, su richiesta del pm della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Giovanna Cannarile. 

Il 9 luglio 2021 c'era già stata una sentenza di primo grado, dopo il processo celebrato con rito abbreviato: quattro assoluzioni e 48 condanne, quattro delle quali a 20 anni di reclusione. La pena più elevata era stata inflitta, fra gli altri, ai due brindisini che durante il procedimento avevano avviato il loro percorso di collaborazione con la giustizia, ossia Andrea Romano e Alessandro Polito. Andrea Romano, difeso dall'avvocato Giancarlo Raco del Foro di Lecce, in Appello si è visto rideterminare la pena in undici anni, un mese e dieci giorni di reclusione. I giudici della Corte d'Appello di Lecce (presidente Nicola Lariccia, a latere Toni e Martalò) hanno rideterminato le pene, dopo il concordato tra le parti. Il concordato per questo tipo di reati è stato possibile in seguito alla riforma Cartabia. La procura generale era rappresentata da Imerio Tramis. Alcuni concordati non sono stati accolti, altri imputati andranno a dibattimento, prossima udienza il 13 marzo 2023.

Di seguito, le pene rideterminate nella sentenza di ieri della Corte d'Appello di Lecce. Marcello Campicelli, 59 anni, di Brindisi: quattro anni e dieci mesi di reclusione; Fabrizio Campioto, 44 anni, di Brindisi: otto mesi di reclusione, in aumento a un'altra sentenza divenuta irrevocabile, complessivamente cinque anni e quattro mesi di reclusione; Pamela Cannalire, 35 anni, di Brindisi: cinque anni; Luigi Carparelli, 33 anni, di San Vito dei Normanni: sette anni; Luca Ciampi, 36 anni, di Brindisi: quattro mesi di reclusione, in aumento a un'altra sentenza divenuta irrevocabile, complessivamente dieci anni, due mesi e venti giorni; Vitantonio Cocciolo, 29 anni, di Brindisi: un anno, nove mesi e dieci giorni di reclusione e 5.333 euro di multa; Angela Coffa, 32 anni, di Brindisi: dodici anni e due mesi; Annarita Coffa, 43 anni, di Brindisi: dodici anni, otto mesi e 26 giorni; Francesco Coffa, 40 anni, di Brindisi: sette anni e quattro mesi; Fabrizio D'Angelo, 51 anni, di Brindisi: tre anni e due mesi di reclusione e 13.800 euro di multa; Giovanni De Benedictis, 29 anni, di Brindisi: cinque anni di reclusione; Danilo Di Presa, 44 anni, di Brindisi: cinque anni e quattro mesi; Anna Gianniello, 42 anni, di Brindisi: due anni di reclusione e 3mila euro di multa; Piero Lo Monaco, 30 anni, di Carovigno: in continuazione con un'altra sentenza, complessivamente sette anni di reclusione; Abele Martinelli, 53 anni, di Brindisi: sette anni e quattro mesi di reclusione; Enrico Mellone, 44 anni, di Brindisi: in continuazione con un'altra sentenza, complessivamente nove anni e quattro mesi; Nicola Pierri, 54 anni, di Brindisi: sei anni; Giuseppe Prete, 31 anni, di San Vito dei Normanni: in continuazione con un'altra sentenza, complessivamente otto anni di reclusione; Salvatore Bruno Ragusa, 28 anni, di Brindisi: cinque anni e quattro mesi; Cosimo Remitri, 32 anni, di Brindisi: sette anni e sei mesi; Alessio Romano, 38 anni, di Brindisi: cinque anni e otto mesi; Andrea Romano, 37 anni, di Brindisi: undici anni, un mese e dieci giorni; Vito Simone Ruggiero, 33 anni, di Brindisi: sette anni e sei mesi; Cosimo Schena, 51 anni, di Brindisi: sei anni e quattro mesi; Cosimo Schena, 32 anni, di Brindisi: quattro anni, cinque mesi e dieci giorni; Francesco Soliberto, 37 anni, di Brindisi: nove anni, sei mesi e venti giorni; Gianluca Volpe, 26 anni, di Brindisi: un anno, nove mesi e dieci giorni e 800 euro di multa; Salvatore Mario Volpe, 28 anni, di Brindisi: sei anni e otto mesi di reclusione.

Inoltre, la corte ha disposto la sospensione condizionale della sola pena detentiva in favore di Anna Gianniello. Sostituisce la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici con quella della interdizione per la durata di cinque anni nei confronti di Marcello Campicelli, Pamela Cannalire, Luigi Carparelli, Giovanni De Benedictis, Danilo Di Presa, Bruno Salvatore Ragusa, Cosimo Schena, 32enne. Elimina la sanzione accessoria nei confronti di Luca Ciampi, Vitantonio Cocciolo e Anna Gianniello. Dichiara il non doversi procedere nei confronti di Giovanni Patisso perché il reato ascrittogli è estinto per morte dell'imputato. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Cinzia Cavallo, Giuseppe Guastella, Laura Beltrami, Luca Leoci, Cesare Vanzetti, Giampiero Iaia, Daniela D'Amuri, Riccardo Mele, Gianvito Lillo, Ladislao Massari, Massimo Murra, Marianna Laguercia, Giordano Settembre, Marcello Tamburini, Giancarlo Camassa, Andrea D'Agostino, Mario Lucio Astore, Dario Budano, Pasquale Annicchiarico, Giacomo Serio, Amilcare Tana, Daniele Scala, Francesco Cascione, Federica Faggiano, Paola Scarcia, Vianello Accorretti, Benedetto Romano, Vito Epifani, Guido Argese, Monica Negro, Francesco Sozzi.

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