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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Frode del pellet: sequestri e denunce in tutta Italia, anche nel Brindisino

Operazione nazionale della Guardia di Finanza: denunciate 52 persone in 40 province, sotto sequestro oltre 5mila tonnellate di pellet. Le Fiamme Gialle hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità che veri e propri impianti di produzione irregolari

Anche la provincia di Brindisi è interessata da un’operazione nazionale della Guardia di finanza che ha portato al sequestro di oltre 5mila tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode. Complessivamente sono state sequestrate oltre 5mila tonnellate di pellet, di cui una nel Brindisino, dove sono stati anche sequestrati 4mila sacchi vuoti e una persona è stata denunciata.

I finanzieri hanno effettuato sequestri in 40 province italiane, per un totale di 52 persone indagate a piede libero. Restando in Puglia, il sequestro più consistente è stato effettuato in provincia di Lecce, dove sono stati apposti i sigilli a 400 tonnellate di pellet, 682mila sacchi vuoti con marchio contraffatto e due impianti di confezionamento, oltre a due persone denunciate. Nel Foggiano, due denunce e 20 tonnellate di pellet sequestrate. In provincia di Taranto, una denuncia e sequestro da 370 tonnellate. 

Le immagini dell'operazione 

Le persone indagate rivestono i ruoli di rivenditori, produttori, importatori e grossisti del settore. Sono accusate reati di contraffazione e frode in commercio. Le loro posizioni sono ora al vaglio dell’autorità giudiziaria nel rispetto della presunzione d’innocenza.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 47 macchinari ed impianti industriali destinati alla produzione del pellet illegale nonché oltre 1 milione e mezzo di sacchi vuoti destinati ad essere riempiti ed immessi sul mercato con indicazioni mendaci e marchi di certificazione contraffatti relativamente a qualità e conformità ambientale. L’operazione è nata in seguito ad un’attività di approfondimento ed analisi di rischio elaborata dai finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma che, incrociando i dati relativi alle importazioni, alla produzione nazionale, alle vendite ed ai titolari di certificazione, hanno rilevato profili di anomalia meritevoli di approfondimento attraverso l’esecuzione di interventi ispettivi mirati sul territorio.

Infatti, il pellet da riscaldamento è soggetto a particolari regole destinate a garantire la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto. I cilindretti di legno vengono ottenuti per compressione della segatura di legno ad alta temperatura; colle o leganti chimici non possono essere utilizzati nel processo produttivo e devono risultare assenti anche nella materia prima utilizzata. Tali prescrizioni garantiscono la compatibilità ambientale del prodotto ed il regolare funzionamento dei sistemi di riscaldamento; in alcune regioni è consentito esclusivamente l’utilizzo del pellet eco compatibile. Gli interventi sono stati coordinati dal Gruppo Anticontraffazione e Sicurezza prodotti del Nucleo Speciale Beni e Servizi. 

Nel corso dei controlli, eseguiti con il supporto della Associazione Italiana energie Agroforestali – Aiel, i finanzieri hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità che veri e propri impianti di produzione irregolari, in quanto il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico – fisiche non rispondenti al vero. Sono state sequestrate anche diverse tonnellate di pellet provenienti da Russia e Bielorussia in quanto importate in violazione delle regole comunitarie. Le energie da biomassa rappresentano la prima alternativa tra le rinnovabili e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie, in un momento in cui il prezzo del gas e dei combustibili fossili risulta particolarmente instabile. L’intervento ispettivo è stato orientato ad assicurare il rispetto delle regole nel settore, a tutelare gli operatori onesti che rispettano le regole, la sicurezza dei consumatori e l'ambiente.

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