rotate-mobile
Cronaca

La Cassazione assolve Frugis

BRINDISI – La Cassazione assolve Nicola Frugis. “Torno alla mia vita di sempre con la ritrovata serenità, anche se tutto non sarà più come prima, dovrei essere felice, ma dopo dieci anni di sofferenza non ci riesco”. Parola dell’ex presidente della Provincia. Una carriera politica stroncata all’apice dal ciclone “Tangentopoli”, mentre si apprestava a candidarsi a sindaco, dopo due mandati a Palazzo De Leo (con percentuali in crescita dalla prima alla seconda elezione.

BRINDISI – La Cassazione assolve Nicola Frugis. “Torno alla mia vita di sempre con la ritrovata serenità, anche se tutto non sarà più come prima, dovrei essere felice, ma dopo dieci anni di sofferenza non ci riesco”. Parola dell’ex presidente della Provincia. Una carriera politica stroncata all’apice dal ciclone “Tangentopoli”, mentre si apprestava a candidarsi a sindaco, dopo due mandati a Palazzo De Leo (con percentuali in crescita dalla prima alla seconda elezione.

L’accusa di concussione “sempre respinta con fermezza nella certezza della totale estraneità ai fatti addebitatimi”, dice. Fine di un incubo, il 4 aprile scorso per l’ex amministratore, dopo dieci lunghi anni che lo hanno messo a dura prova, non solo come persona, ma anche come professionista. La Corte di Cassazione ha ribaltato la sentenza della Corte d'Appello di Lecce assolvendolo.

Correva l’anno 2003 quando la Tangentopoli in salsa brindisina rase al suolo buona parte della classe politica. La sesta sezione della Corte di Cassazione ha assolto Frugis, definitivamente, dalle accuse mosse nei suoi confronti dall'imprenditore toscano Mario Salucci che aveva creato la Brindisi Terminal Italia (Bti) - società affondata dopo qualche anno dalla nascita - e patron della vecchia Brindisi Calcio.

Frugis fu accusato da Salucci di avere ricevuto 30 milioni delle vecchie lire per sbloccare le vie di corsa delle gru della Bti. La prima di una serie di tre tranche fino ad un importo di 100 milioni delle vecchie lire. Il finanziamento delle vie di corsa ammontava a quattro miliardi delle vecchie lire. Dopo l’assoluzione in primo grado, perché il fatto non sussiste, i magistrati titolari dell’indagine Giuseppe De Nozza ed Adele Ferraro decisero di ricorrere in appello, il 22 settembre 2010. Dopo oltre due anni, la sentenza con la condanna a 4 anni e mezzo.

Durante il suo mandato alla presidenza della Provincia Nicola Frugis faceva parte di Forza Italia. Dopo la Tangentopoli decise di prendersi qualche anno di pausa dall’impegno attivo, per tornare poi in campo alle  elezioni politiche del 2006 candidato con la Democrazia Cristiana di Daniele Rotondi. Nel 2010 divenne coordinatore provinciale di “Io Sud”, ma  questa  esperienza  dura poco per l'ex presidente della Provincia che dall’ultimo anno e mezzo è ritornato nella sua vecchia casa e agli azzurri del Pdl come tesserato ufficiale.

Che le resta dopo questa esperienza? Come si sente dopo la sentenza? Ha ancora fiducia nella giustizia? Tornerà in politica?

“Sono stato provato non poco, da questa vicenda, per ora vorrei non pensare a nulla, quel che è certo è che ho bisogno di stare più vicino ai miei figli, alla mia famiglia”.

Ha ancora fiducia nella giustizia?

“Si. Ho faticato molto, ma ho avuto fiducia. Sapesse quanto mi è costato. Non solo in termini politici: stoppato all’apice della notorietà, ma c’è anche una carriera professionale messa a dura prova, sono stato colpito nell’intimo della mia morale. Sono provato, ma ho ancora fiducia”.

“Qualche parola da dire ai giudici?”.

“Alla luce di quanto accaduto non posso che esprimere  soddisfazione, rinnovando piena fiducia nella giustizia, riconoscendo ai pm il merito di aver contribuito, in modo determinante, a debellare un sistema di corruttela che stava incuneandosi nel tessuto sociale brindisino ma che non mi ha visto e non poteva vedermi partecipe”.

E sul suo accusatore?

“Dovrà stare lontano da Brindisi perché questa città non merita gente come lui. Sono stupefatto del fatto di come non sia stato dato seguito alle dichiarazioni iniziali di Salucci fino al terzo interrogatorio in cui diceva che non c’era un altro politico. Dopo l’arresto di Antonino, si presentò a Ostuni e alla stessa domanda mi accusò. Proprio sotto la campagna elettorale. I pm hanno contribuito a scoperchiare il malaffare. Dovevano fare le indagini fino in fondo e questo lo comprendo.

Ma qual è quindi la verità storica sulla mazzetta da 30 milioni di lire di Iaddico? Lei ci andò all’appuntamento?

“Mi chiese di incontrarlo e mi chiese un aiuto politico. Offrendosi di finanziarmi la campagna elettorale a sindaco se lo avessi aiutato a contrastare Antonino per sbloccare le vie di corsa per le gru”.

E lei?

“Gli dissi di non pensarci nemmeno, in quanto avrei ritirato la mia candidatura a sindaco”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Cassazione assolve Frugis

BrindisiReport è in caricamento