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Cronaca

Scu, omicidio Lippolis: esame Dna sul cadavere trovato in Montenegro

La Corte d’Assise d’appello di Taranto dispone l’accertamento genetico dopo l’annullamento con rinvio della Cassazione

BRINDISI – Esame del Dna sui resti scheletrici trovati in Montenegro nove anni fa, allo scopo di stabilire se siano quelli di Nicolai Lippolis, ucciso nella provincia di Bar, dall’altra parte dell’Adriatico,  alla fine degli anni Novanta nelle logiche marchiate dal sangue della Sacra Corona Unita.

L’esame genetico

Antonio EpicocoIl prelievo di un campione del Dna da quel cadavere ai fini dello svolgimento di accertamenti genetici, gli unici in grado di stabilire l’identità di quei resti, è stato disposto dalla Corte d’Assise d’appello di Taranto di fronte alla quale è in corso il nuovo processo di secondo grado, nei confronti di quattro imputati, conseguenza dell’annullamento con rinvio della Cassazione. La Corte ha chiesto alle autorità montenegrine di procedere e di fornire una risposta entro la fine del mese di marzo, autorizzando anche lo spostamento degli stessi giudici e dei difensori.

Secondo l’accusa, l'esecuzione di Lippolis fu voluta ed eseguita, da Marcello Cincinnato, Tommaso Belfiore, Emanuele Guarini e Antonio Epicoco (foto al lato). Quest'ultimo incastrato dalle dichiarazioni dei collaboratori Belfiore, Fornaro e Caforio.

La Cassazione

Gli Ermellini, lo scorso mese di settembre, hanno accolto il ricorso presentato dagli avvocati difensori degli imputati accusati dell’omicidio Lippolis, partendo dagli interrogativi su quelle ossa. “A chi appartengono?”, aveva chiesto il penalista Raffaele Missere. “Sono davvero quelle di Nicolai Lippolis?” Domande sollevate in considerazione del fatto che mai, durante l’inchiesta e il successivo processo, è stato disposto un esame finalizzato al prelievo del Dna, per procedere al raffronto con i familiari di Lippolis, in modo tale da arrivare a stabilire se si tratti o meno della vittima, con ragionevole certezza.

Nel processo d’appello bis sono imputati: Antonio Epicoco condannato a 30 anni; Emanuele Guarini, condannato a 30 anni; Marcello Cincinnato, per il quale c’era stata condanna a venti anni dai trenta determinati dal gup nella sentenza in abbreviato; Tommaso Belfiore, pentito, condannato a otto anni e quattro mesi di reclusione a fronte del primo verdetto a undici anni.

I ricorsi dei difensori

Gli avvocati Raffaele Missere e Rosanna SaracinoLa Corte d’Assise d’Appello di Taranto in linea con la Cassazione ha dato seguito ai motivi del ricorso degli avvocati Raffaele Missere, Rosanna Saracino (nella foto accanto), Cinzia Cavallo e Marcello Falcone. I penalisti già all’indomani degli arresti avevano evidenziato alcune discrasie nei ricorsi presentati al Tribunale del Riesame, sulla ricostruzione dell’omicidio Lippolis, avvenuto dopo il 1998 in Montenegro, una terra che negli anni Novanta era diventata rifugio per gli uomini  in fuga della Sacra Corona Unita. Il cadavere che si ritiene di Lippolis venne scoperto il 7 ottobre 2009. Il nodo è esattamente questo: quel corpo è di Lippolis?

Gli interrogativi

Secondo i difensori ci sono diversi motivi per i quali, sono legittimi i dubbi che quello rinvenuto in Montenegro non sia il corpo di Lippolis, poiché non è mai stato eseguito l'esame del Dna, né tanto meno il cadavere è stato restituito alla famiglia. Non è ancora stato accertato come sia stato ucciso Lippolis: a picconate come sostengono alcuni pentiti o a colpi di arma da fuoco, come invece risulta dall’esame del cadavere ritrovato in Montenegro? E poi lo stato in cui venne ritrovato il cadavere non sarebbe coincidente con la descrizione resa da alcuni collaboratori di giustizia: per alcuni venne svestito, ma fu trovato con tutti gli indumenti. Dov’è la verità? Intanto una prima risposta arriverà con i risultati dell’esame del Dna.

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