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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Inchieste sulle attività del clan Romano-Coffa: in appello cinque riduzioni di pena

Giudicati 19 imputati che in primo grado erano stati processati con rito abbreviato. Sei pene sono state rideterminate. Altre 12 confermate. Una prescrizione. Altri imputati avevano concordato la pena prima del dibattimento

BRINDISI – Cinque sconti di pena, una prescrizione e condanne confermate. Nella giornata di oggi (martedì 27 giugno) la Corte d’appello di Lecce (presidente Nicola Lariccia) ha emesso la sentenza nei confronti di 19 persone coinvolte in due inchieste, Fidelis e Synedrium, sulle attività del clan Romano-Coffa, poi sfociate in un unico procedimento. Si tratta di una parte dei 52 imputati che in primo grado furono giudicati con rito abbreviato presso il tribunale di Brindisi (la sentenza). Altri 10 optarono per il processo ordinario. 

A vario titolo sono stati contestati i reati di associazione mafiosa, armi, estorsioni e associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta Synedrium scaturì dalle indagini sull’omicidio di Cosimo Tedesco, avvenuto l’1 novembre 2014 in piazza Raffaello. L’inchiesta Fidelis ha fato luce su una serie di episodi di spaccio di droga, facendo emergere un canale di rifornimento di sostanze stupefacenti dalla Grecia.

Due fra i personaggi di spicco dell’inchiesta, Andrea Romano e Alessandro Polito, condannati con sentenza definitiva all’ergastolo per l’omicidio Tedesco, avviarono il loro percorso di collaborazione con la giustizia proprio nell’ambito di questo procedimento. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Norm della compagnia di Brindisi e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, coordinati dal pm della Dda di Lecce Alberto Santacatterina e Giovanna Cannalire. 

Le pene rideterminate

In primo grado, in abbreviato, arrivarono quattro assoluzioni e 48 condanne. Nella giornata odierna sono state rideterminate sei condanne nei confronti di: Damiano Coffa, 39enne, di Brindisi, esclusa l’aggravante del 416 bis (associazione mafiosa), con le già riconosciute circostanze attenuanti generiche prevalenti sulle ulteriori aggravanti, condannato a sei anni di reclusione (9 anni in primo grado); Alessandro Coffa, 40enne, di Brindisi, ritenuta la continuazione con un reato giudicato con sentenza divenuta irrevocabile il 16 dicembre 2021, condannato complessivamente a 21 anni e due mesi di reclusione, di cui un anno e due mesi per il reato giudicato con la menzionata sentenza (20 anni in primo grado).

E poi: Francesco Coffa, 40enne, di Brindisi, assolto dal reato di cui al capo 15 (associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico) per non aver commesso il fatto, viene condannato per la residua imputazione alla pena di 13 anni e quattro mesi (20 anni in primo grado); Marco Curto, 37enne, di Brindisi, assolto dal reato di cui al capo 69, limitatamente alle ipotesi di cui alle lettere a e b, per non aver commesso il fatto, viene condannato per la residua imputazione alla pena di un anno e 10 mesi di reclusione (2 anni e 8 mesi in primo grado); Andrea Iurlaro, 34enne, di Brindisi, esclusa l’aggravante di cui all’articolo 74 comma 4 del Dpr 309/90 e concesse le circostanze attenuanti generiche prevalenti sulla residua aggravante, condannato a sei anni di reclusione (7 anni e 4 mesi in primo grado); Marika Stasi, 38enne, di Brindisi, ricondotto il reato di cui al capo 1 all’ipotesi di partecipazione prevista dall’articolo 74 comma 2 del Dpr 309/90, condannata a sei anni e otto mesi (13 anni e 4 mesi in primo grado). 

Nei confronti di, Renato Simonetti, 28enne, di Brindisi, condannato in primo grado a 2 anni, è stato dichiarato il non doversi procedere in ordine al reato ascrittogli perché estinto per prescrizione. 

Le pene confermate

Confermate invece le pene a carico di: Cosimo Andriulo, 51enne, di Brindisi, 9 anni e 4 mesi; Ivano Cannalire, 40enne, di Brindisi, 9 anni; Anna Corsano, 40enne, di Brindisi, 2 anni; Rosaria Lazoi, 61enne, di Brindisi, 13 anni e 4 mesi; Alessandro Muscio, 44enne, di Brindisi, 2 anni e 8 mesi; Maria Petrachi, 36enne, di Brindisi, 14 anni; Alessandro Polito, 42enne, di Brindisi, 20 anni; Valerio Protopapa, 49enne, di Brindisi, un anno e 4 mesi; Giuseppe Ragusa, 49enne, di Brindisi, 4 anni e 8 mesi; Andrea Reho, 5 anni e 8 mesi; Angelo Sinisi, 34enne, di Brindisi, un anno e 6 mesi

Gli altri imputati, sempre fra quelli giudicati in primo grado con rito abbreviato, hanno concordato la pena prima del dibattimento di Appello.

Il collegio difensivo, considerate tutte e 52 le persone coinvolte, è composto dagli avvocati: Massimo Murra, Luca Leoci, Giuseppe Guastella, Laura Beltrami, Cesare Vanzetti, Giampiero Iaia, Daniela D’Amuri, Riccardo Mele, Cinzia Cavallo, Gianvito Lillo, Ladislao Massari, Giampiero Iaia, Marianna Laguercia, Giordano Settembre, Marcello Tamburini, Giancarlo Camassa, Andrea D’Agostino, Mario Lucio Astore, Gianvito Lillo, Dario Budano, Pasquale Annicchiarico, Giacomo Serio, Amilcare Tana, Daniele Scala, Francesco Cascione, Federica Faggiano, Paola Scarcia, Vianello Accorretti, Benedetto Romano, Vito Epifani, Guido Argese, Monica Negro, Francesco Sozzi. 
 

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