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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Decarbonizzazione e strategia energetica nazionale: la ricetta dei sindacati

I segretari nazionali delle sigle del comparto elettrico dei sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato stamani i lavoratori del sito di Cerano, presentando la “Strategia energetica nazionale”, nell’ambito del piano di decarbonizzazione

BRINDISI – Nell’ambito del graduale piano di decarbonizzazione adottato dalle principali aziende energetiche che operano in Italia, una delle situazioni più delicate è quella che riguarda i lavoratori della centrale Enel di Cerano, che da quanto previsto dagli accordi sul clima di Parigi dovrà essere dismessa fra il 2015 e il 2013. I sindacati fin da ora hanno avviato un dibattito sulla strategia da adottare per ridurre al minimo, se non azzerare del tutto, i contraccolpi occupazionali. 

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Le nuove strategie energetiche al vaglio delle organizzazioni confederali sono state discusse stamani presso la sala stampa della centrale Federico II di Cerano, in presenza dei segretari nazionali di Filctem Cgil, Luca Barbetti, Flaei Cisl, Antonio Losetti, e Massimiliano Placido, Uiltem, e dei rispettivi segretari territoriali. 

L'ORDINE DEL GIORNO DEI SINDACATI

Quella della riconversione degli attuali impianti alimentati a carbone in energie rinnovabili è la chiave di volta individuata dai sindacarti. Da questo punto di vista, Cgil, Cisl e Uil sono sulla stessa direttrice, come emerso dal confronto svoltosi stamani, preludio di un’assemblea generale dei lavoratori del sito di Cerano previsto per il pomeriggio. 

A detta di Luca Barbetti, Filctem-Cgil, “è necessario intanto accompagnare questa strategia di riconversione con investimenti mirati a migliorare la rete elettrica nazionale e a garantire il riutilizzo a fini energetici dei siti che dovrebbero essere oggetto di dismissione”. “Insieme a questo – prosegue Barbetti - per la garanzia dell’occupazione e per la sicurezza del sistema elettrico, servono tempi abbastanza lunghi per accompagnare questa transizione e passare quindi dalla produzione di energie elettrica con fonti fossili a energie rinnovabili, attraverso anche in investimenti in innovazione e ricerca”. 

Antonio Losetti, Flaei Cisl, rimarca l’importanza di “stare al passo con il futuro”. “I nuovi assetti – spiega Losetti - si sviluppano rapidamente e abbiamo l’obbligo di dare un futuro alle persone e di riuscire ad analizzare per cercare di modificare tutte queste proposta fatte da parte del governo, affinché si riducano le problematiche dei lavoratori”. “Non vi è ombra di dubbio – ammette Losetti - che la situazione di Brindisi sia abbastanza complicata. L’aspetto più importante è riuscire a garantire in questo sistema comunque una prosecuzione del lavoro”.

Secondo Massimiliano Placido, Uiltem, “le scelte sulle strategie energetiche saranno scelte che riverberano sull’occupazione, sui lavoratori, ma anche e soprattutto sullo sviluppo del nostro paese”. “Noi chiediamo innanzi tutto - sostiene il sindacalista - garanzie per i lavoratori e al tempo stesso, con urgenza, di intervenire in ambito normativo sul tema della strategia energetica dando alle imprese del settore un contesto certo, che consenta gli investimenti, tenendo conto del cambio epocale che abbiamo di fronte”.

Nella giornata odierna, insomma, si sono poste le basi di un dibattito che per i prossimi anni catalizzerà l’attenzione dei sindacati del comparto elettronico, nella speranza che si arrivi a un piano di decarbonizzazione condiviso, prima che la progressiva dismissioni degli impianti si ripercuota sui lavoratori. 

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