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Sabato, 27 Aprile 2024

Da ammalati a donatori

Con il plasma iperimmune chi ha sconfitto il covid può aiutare altri malati. Come? Ce lo spiega la Dottoressa Maria Antonietta Miccoli, Responsabile del Centro Trasfusionale del Perrino

Chi è riuscito a sconfiggere il covid-19 ha l’opportunità di salvare altre vite. Il Centro trasfusionale dell’Ospedale Perrino di Brindisi ha avuto la disponibilità di 149 pazienti che sono riusciti a vincere la loro battaglia e si sono candidati come donatori di plasma iperimmune: 48 di sono risultati idonei. Tommaso Argentieri è uno di loro e ha raccontato la sua esperienza ai microfoni di Brindisireport.  “Quando ho scoperto di essere positivo, ho avuto paura per la mia bambina di soli 4 anni e per mia moglie in gravidanza” dice Tommaso. Probabilmente è stata proprio la paura che ha generato in lui il desiderio di aiutare gli altri a spingerlo una volta risultato negativo, a candidarsi come donatore di plasma iperimmune. 

Che cosa è il plasma iperimmune e come funziona lo spiega, nella videointervista, la dottoressa Antonella Miccoli, dirigente medico del Centro trasfusionale dell’ospedale Perrino di Brindisi.  “Il plasma iperimmune è ricco di anticorpi neutralizzanti, ossia quegli anticorpi capaci di sconfiggere il virus” dichiara la Miccoli. L’attività di raccolta di plasma iperimmune è iniziata il 19 maggio 2020, presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina dell’ospedale Perrino e continua senza sosta. Una mobilitazione su base volontaria che spinge sempre più pazienti negativizzati a candidarsi come possibili donatori. E’ lo stesso ospedale a contattare chi è riuscito a sconfiggere il virus.  Bisogna però specificare che non tutti possono donare, perché il plasma iperimmune deve rispettare quanto stabilito nel protocollo regionale. Infatti, una volta prelevato il plasma, è sottoposto a un controllo (screening) eseguito dall’Istituto Zooprofilattico di Foggia. 

Se gli anticorpi “neutralizzanti” presenti rispettano le percentuali (ossia il titolo) stabilite, che vanno da 1:320 a 1:160,  vuol dire che il plasma iperimmune di quel donatore può essere utile a salvare altre vite. In questi 10 mesi di lotta, sono risultati idonei 48 donatori e ad ognuno sono stati prelevati 720ml di plasma iperimmune, di cui 600ml utilizzabili, suddivisi in 3 sacche da 200ml (aliquote) ed i restanti 120ml custoditi in provette a disposizione della ricerca per la lotta contro questo terribile virus. La quantità di plasma iperimmune necessario cambia da paziente a paziente. Sono importanti, infatti, le condizioni fisiche generali e in particolare il peso. Tredici donatori dell’ospedale Perrino di Brindisi hanno potuto aiutare anche malati di Barletta, Bari, Taranto, Lecce e questo è stato possibile grazie al rapporto sinergico tra le strutture sanitarie pugliesi.

Per diventare un donatore è sufficiente contattare il Centro trasfusionale, dal lunedì al sabato, dalle ore 8 alle ore 12, al numero 0831 53 72 74. 

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