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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Chiusura centro anti violenza, le reazioni delle opposizioni al "bacio di Oggiano"

Di seguito le reazioni delle opposizioni brindisine al “bacio di Oggiano”. Il vice sindaco del Comune di Brindisi, Massimiliano Oggiano, oggi, martedì 6 febbraio, ha abbandonato la sala giunta

Di seguito le reazioni delle opposizioni brindisine al “bacio di Oggiano”. Il vice sindaco del Comune di Brindisi, Massimiliano Oggiano, oggi, martedì 6 febbraio, ha abbandonato la sala giunta dove si stava svolgendo una conferenza stampa per discutere sulla chiusura del Centro anti violenza comunale, quando hanno fatto ingresso i manifestanti, congedandosi con un bacio. Un gesto ritenuto provocatorio e offensivo. 

La nota di Lino Luperti e Michelangelo Greco, consiglieri comunali

Quanto accaduto oggi a Palazzo di Città rappresenta un fatto gravissimo che vede come protagonista una figura ingombrante ed ormai inaccettabile come quella del vice sindaco Oggiano. Aver rivolto in maniera provocatoria un bacio a donne vittime di violenza ed operatrici sociali rappresenta una provocazione inaccettabile che una persona sinceramente democratica e con ampia esperienza politica come il sindaco Marchionna non può accettare in maniera passiva. Da qui la richiesta di dimissioni immediate dello stesso vice sindaco.

Oggiano ha offeso platealmente (e davanti alla stampa) vittime di soprusi e testimoni di storie di violenza che funestano la nostra società. E tutto questo è accaduto proprio in un momento in cui in Italia si discute su come combattere questi fenomeni mettendo in campo ogni iniziativa possibile. A Brindisi, invece, si tagliano posti di lavoro, si riducono i servizi sociali e si offendono le donne con il bacio sessista del vice sindaco. Lo stesso personaggio politico che dai banchi dell’opposizione attaccava l’ex maggioranza di centro sinistra sul mantenimento di alcuni servizi sociali e che adesso, invece, resta stranamente inerme. Una politica, insomma, fatta di convenienze e di astuti silenzi intervallati da gesti violenti come può essere interpretato un bacio in quelle condizioni.

La nota di Roberto Quarta, consigliere comunale
 

È mio dovere intervenire sulla vicenda che ha scosso la comunità di Brindisi nella mattinata di oggi, riguardante la manifestazione organizzata dalla Cgil contro la sospensione del Centro Antiviolenza, pilastro fondamentale nella tutela di minori e donne vittime di violenza, abusi e maltrattamenti. La decisione, disposta dall'Amministrazione comunale per indisponibilità di spesa destinata nel bilancio, rappresenta un punto di svolta negativo nel tessuto sociale e civile della nostra città. Il Centro Antiviolenza è più di un semplice servizio alla comunità: privare la nostra comunità di un simile baluardo è un atto non solo ingiustificabile, ma profondamente dannoso, che mette a repentaglio il benessere e la sicurezza di chi non ha voce.
La manifestazione di oggi, culminata in un sit-in davanti a Palazzo di Città, è stata un chiaro segnale dell’indignazione popolare nei confronti di una decisione miope. Tuttavia, ciò che ha aggravato ulteriormente la situazione è stato il comportamento del vice sindaco Massimiliano Oggiano durante la conferenza stampa convocata questa mattina per fare chiarezza sulla querelle. L'atto di abbandonare la sala con un bacio verso i manifestanti, indipendentemente dalle intenzioni, è stato interpretato, a ragione, come una provocazione e una sfida. Tale gesto, in pieno stile “Killer’s Kiss” di “kubrickiana” memoria, va ben oltre l’inopportunità, e rappresenta una totale mancanza di rispetto e sensibilità nei confronti di un tema così grave e delicato. Pari solo a quella del consigliere Cesare Mevoli il quale, appena due mesi fa, puntava il dito contro Elena Cecchettin, sorella di Giulia, uccisa per mano dell’ex fidanzato, tacciata di sovraesposizione mediatica e paladina del “desiderio di repressione e di educazione alternativa” nei confronti degli uomini.
Prendendo le distanze da tale atteggiamento, desidero esprimere la mia ferma opposizione alla sospensione del Centro Antiviolenza e sottolineare l’importanza vitale di mantenere attivi servizi così cardinali per la salvaguardia dei diritti e della dignità delle persone più vulnerabili. Non possiamo permettere che le logiche di bilancio prevalgano sulla sicurezza e il benessere dei nostri cittadini. Chiederò pertanto di riconsiderare con urgenza questa decisione, valutando ogni possibile alternativa per garantire la continuità del servizio offerto. È nostro dovere morale e civico proteggere e sostenere le fasce più deboli della popolazione assicurando che nessuno sia lasciato solo a fronteggiare le proprie battaglie. Concludo appellandomi al senso di responsabilità di tutti gli organi dell’Amministrazione e alla comunità di Brindisi nel suo insieme: lavoriamo insieme per trovare soluzioni sostenibili che preservino e rafforzino i nostri servizi sociali, piuttosto che smantellarli. Solo così potremo costruire una comunità più giusta, inclusiva e sicura per tutti.

La nota del Pd Brindisi 

Questa mattina si è tenuta la manifestazione, ampiamente annunciata, organizzata dalla Cgil Brindisi e dalle segreterie dello Spi e della Funzione Pubblica contro la chiusura del centro antiviolenza, a cui hanno aderito diversi movimenti civici e politici tra cui il Partito Democratico di Brindisi. Abbiamo ascoltato le drammatiche testimonianze delle vittime di violenza e delle operatrici che in questi anni le hanno supportate. Nessuno dell’Amministrazione comunale ha inteso ascoltare le legittime istanze dei manifestanti anche in previsione dell’incontro che si terrà domani per cercare una soluzione definitiva per permettere al centro antiviolenza comunale di continuare la propria fondamentale opera di aiuto e sostegno delle vittime di violenza. 

Invece la beffa è stata la convocazione da parte del vicesindaco Massimiliano Oggiano di una conferenza stampa provocatoria dell’ultimo minuto per sfidare i manifestanti. Una conferenza stampa organizzata con il solo scopo di insabbiare il vergognoso taglio del cofinanziamento comunale al centro antiviolenza, con tanto di “bacio di sfida” da parte del vicesindaco Oggiano lanciato all’indirizzo della platea, e quindi anche delle vittime di violenza e delle operatrici, che democraticamente protestavano per la scarsa sensibilità dimostrata alle istanze sollevate dai manifestanti. Un atteggiamento vergognoso per cui chiediamo l’intervento deciso del sindaco Pino Marchionna a tutela dell’integrità morale delle Istituzioni civiche. 

Auspichiamo che la cabina di regia chiesta e ottenuta dai sindacati, possa dare i risultati sperati che troveranno comunque concretezza nella variazione di bilancio per ripristinare il cofinanziamento comunale per il cav, chiesta dalle minoranze e che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale.

Maurizio Bruno, consigliere regionale Pd

Quel bacio al volo carico di strafottenza e arroganza rivolto dal vicesindaco di Brindisi Massimiliano Oggiano, alle donne che protestano contro la chiusura del Centro Antiviolenza, è quanto di più volgare e squallido si possa immaginare. Mentre tutta Italia si interroga su come incrementare la sicurezza delle donne, sempre più vittime della violenza maschile, a Brindisi si decide di chiudere un Centro che le donne le protegge e accoglie da anni. Chiudere quel centro non significa solo cancellare un presidio contro la violenza nel nostro capoluogo. Ma significa anche lasciare senza lavoro chi per quel Centro ha dato tutto.Questa mattina, Cgil, Pd, associazioni e movimenti hanno manifestato contro la chiusura. E’ l’amministrazione comunale, anziché esserci, anziché ascoltare le testimonianze tragiche di chi lì ha trovato protezione e calore, ha pensato bene di convocare una conferenza stampa tramite il suo vicesindaco Oggiano. E cos’ha fatto Oggiano per sbeffeggiare la platea che chiede solo di conservare quel presidio?Ha pensato bene di sbeffeggiare quelle donne salutandole con un bacio. Le istituzioni comunali dovrebbero prendere non solo le distanze da un simile gesto, ma dissociarsi in ogni modo da un politico che usa simili provocazioni in un contesto tanto drammatico e delicato, quale è quello della violenza contro le donne. Non si può accettare la chiusura del Centro e non si può tollerare la volgarità di quel gesto. Devono solo provare vergogna, se ancora ne sono capaci.

Diego Rachiero, consigliere comunale

La manifestazione organizzata da Cgil, Spi e Funzione pubblica tenutasi questa mattina contro i tagli al Centro anti violenza, cui Attiva Brindisi ha aderito unitamente a tutte le forze di minoranza, ha visto una copiosa partecipazione di associazioni e gruppi politici. Un ringraziamento di cuore alle vittime di violenza per le toccanti testimonianze e alle operatrici per la straordinaria attività svolta e per la capacità di recepire, assorbire e gestire quotidianamente dolori, drammi e tragedie che, in mancanza, le vittime sarebbero tristemente condannate ad affrontare da sole. 

Purtroppo, più forte delle grida di centinaia di manifestanti, oggi è risuonato il silenzio dell’Amministrazione Comunale, i cui rappresentanti hanno rifiutato di scendere dal Palazzo di Città, anche solo per un gesto di rispetto nei confronti di chi aveva lasciato lavoro e famiglie per far sentire la propria richiesta di aiuto.

La conferenza stampa convocata dall’Amministrazione comunale all’ultim’ora, senza volontà di aprire il contraddittorio anche solo a una delegazione dei partecipanti, ha ulteriormente inasprito gli animi e fatto precipitare una situazione già compromessa, mettendo a nudo serie criticità di chi governa la città nel gestire democraticamente la critica ed il dialogo. Ed infine il provocatorio bacio alle manifestanti con cui il vice sindaco ha sancito la ritirata dalla conferenza stampa di tutti i rappresentanti dell’Amministrazione è stata una sconfitta per tutta la città, oltre che la conferma che a molti servirebbe anche solo un briciolo del coraggio dimostrato oggi da tutte le donne che hanno portato in piazza il proprio dolore. 

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