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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

FdI fa mancare numero legale: ancora fibrillazioni nella maggioranza Marchionna

Il gruppo consiliare (ad eccezione di Roberto Quarta) diserta la parte iniziale della seduta odierna, aprendo un nuovo caso nel centrodestra. Il sindaco: “Non mi dimetto, i dati politici si verificano sugli atti fondamentali". Botta e risposta Luperti - Oggiano su presunti debiti con il Comune

BRINDISI – Ancora fibrillazioni nella maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Marchionna. Il fronte caldo stavolta è stato quello di Fratelli d’Italia. Dei sei consiglieri di FdI, solo Roberto quarta ha partecipato all’avvio della seduta odierna (giovedì 21 dicembre) del consiglio comunale. Il numero legale di 17 consiglieri, in un primo momento è stato raggiunto solo grazie a Salvatore Giannace (Impegno per Brindisi): unico esponente dell’opposizione presente al momento dell’appello. Successivamente, dopo che l’assessora Livia Antonucci ha presentato il documento sulle aliquote Imu 2024 (delibera poi approvata), anche lo stesso Giannace si è accodato a tutti gli altri esponenti dell’opposizione (nel frattempo entrati in aula) che hanno lasciato l’aula, determinando la sospensione della seduta a causa dell’assenza del numero legale. Al momento della ripresa dei lavori, i cinque di FdI si sono presentati, annunciando l'espulsione dal partito di Roberto Quarta e confermando fiducia al sindaco (leggi l'articolo). 

Approvati il Dup e le modifiche alla tassa di soggiorno

Incalzato dall’opposizione a fornire dei chiarimenti, il primo cittadino ha sì ammesso che la sua non è una maggioranza tranquilla, ma ha anche precisato che “le maggioranze si verificano e si contano solo sugli atti politici e amministrativi fondamentali”. Per il sindaco si tratta della seconda grana da fronteggiare nel giro di tre settimane. Lo scorso 28 novembre era stato infatti il gruppo consiliare di Forza Italia a disertare l’inizio della seduta, facendo mancare il numero legale. Nel frattempo sono cambiati gli assetti del centrodestra definiti alle urne, con il passaggio di Alessandro Miceli dal Pri al gruppo della Lega e l'ingresso di Raffaele De Maria, eletto fra le file della Casa dei Moderati, nel gruppo di FdI. 

Oggi il caso politico è reso ancora più evidente anche dall’assenza dei due componenti della giunta appartenenti a Fratelli d’Italia: il vicesindaco Massimiliano Oggiano e l’assessore ai Servizi sociali, Antonio Pisanelli. La parte iniziale della discussione era dedicata alla mozione presentata da Ercole Saponaro (Lega), aporovata all'unanimità, contro l’accorpamento della Camera di commercio di Brindisi a quella di Taranto, ma il dibattito è stato inevitabilmente catalizzato dalla crepa nel centrodestra.

Giuseppe Marchionna-12

L’opposizione

Giannace ha innanzi tutto chiarito che la sua presenza “dimostra che non sono affezionato alle vecchie liturgie della politica”. “Nella mia esperienza politica - afferma - sono stato sia di maggioranza che di opposizione. La città ha bisogno di essere amministrata. Ecco perché con la mia presenza ho consentito lo svolgimento del consiglio comunale”. Dopo l’intervento di Giannace, l’opposizione è entrata in aula.

Tutti i gruppi del centrosinistra hanno esortato Marchionna a fornire chiarimenti sulla situazione politica nella maggioranza. “Nessuno le chiede le dimissioni – afferma Pasquale Luperti, rivolgendosi a Marchionna - ma per il bene di questa città una decisione va presa. Proprio perché c’è questa responsabilità, glielo chiedo per il suo interesse. Queste cose non fanno bene a nessuno”. Francesco Cannalire (capogruppo del Pd) invita il sindaco a fare “una prova di forza”. “Un sindaco sotto ricatto politico - dichiara Cannalire - non serve a Brindisi. E’ chiaro che c’è una debolezza di fondo”. Cannalire fa riferimento al vicesindaco Massimiliano Oggiano. “E’ importante - afferma- che lei si svincoli da questa morsa. La manovra fatta da FdI ha un significato. Qui si parla del destino di una città capoluogo e del suo sindaco, che sta vivendo un momento particolare”.

I banchi dell'opposizione vuoti, presente solo Giannace

 Riccardo Rossi (Brindisi Bene Comune) pone l’accento sull’assenza del vicesindaco Oggiano. “Questa  - attacca l’ex sindaco - è una manovra che viene guidata da Oggiano. Lei deve fare chiarezza nella sua giunta. Cinque anni così non si possono fare – dice rivolgendosi a Marchionnache annuisce - e va anche della salute. Se qualcuno deve fare una prova di forza, la faccia lei. Questa maggioranza - insiste Rossi - non esiste, non è in grado di condurre la città ed è già naufragata”.

Roberto Fusco (Movimento 5 stelle) parla del momento importante che sta attraversando la città. “Stiamo sostenendo una battaglia   afferma Fusco - salvare il porto contro l’insediamento Edison. In questi giorni potremmo avere delle risposte alle quali dovremo reagire. E cosa accade? Cinque consiglieri di FdI mancano all’appello senza che nessuno dica perché. Questo non è possibile”. Dopo l’intervento del sindaco, Fusco prosegue: “Io non trovo in questo consiglio comunale le spiegazioni di questa assenza. Questo in un momento in cui si discute anche degli appalti che dovrà dare Edison (nell’ambito del progetto di realizzazione del deposito costiero, ndr). Ai cittadini dobbiamo dare delle risposte”. A detta di Diego Rachiero (Attiva Brindisi) “in questo consesso manca in primis la passione”. “Le spiegazioni dovrebbero essere rese - prosegue - a chi ha consentito a quelle cinque persone (i consiglieri di FdI) di sedersi qui. Cinque persone che sono consiglieri uniti sotto il simbolo del primo partito nazionale. La seconda cosa che manca è il rispetto che ognuno di noi è tenuto ad avere nei confronti della città. Un rispetto nei confronti degli uomini e delle gerarchie”.

La maggioranza

Fra le file della maggioranza, Roberto Quarta attacca i suoi colleghi di partito. “Non credo che si possa essere orgogliosi  - afferma - a comportarsi così. Io sono qui presente e rimarrò fino alla fine. La mia è stata una scelta di candidarmi per dare un piccolo supporto con la mia esperienza e la mia visione per cercare di rilanciare questa città”. Ercole Saponaro (Lega) ammette: “Sicuramente  - afferma - abbiamo qualche problema di assestamento che dobbiamo risolvere. Ma sono cose normali. Anche il sindaco Rossi ha attraversato momenti difficili. Oggi abbiamo un compito: quello di Salvare la Brindisi Multiservizi”.

Nicola Didonna (capogruppo di Forza Italia) fa un’ammissione su fatto che anche il suo partito non si è presentato nell’avvio della seduta dello scorso novembre, “sbagliando”. “Queste strategie della tecnica del fuorigioco  - afferma- non pagano. Non pagano al consiglio. Non pagano a chi ci ascolta. Tutti siamo stati protagonisti e anche vittime di queste strategie politiche”. Maurizio Colella (Casa dei Moderati) assicura sostegno a sindaco: “Noi abbiamo iniziato la campagna elettorale credendo la fiducia nelle sue capacità: continueremo a stare al tuo fianco, puoi contare su di noi”.

L’intervento di Marchionna

Il sindaco Marchionna, nel suo intervento, rigetta le ipotesi di dimissioni. “Non ho bisogno di nessun consiglio – afferma - non ho bisogno di dimettermi. Se mi dimetto non si torna indietro. Il dato politico rilevante che emerge anche da questa vicenda è quello che gli interventi che vengono proposti attraverso le delibere, se sono condivisi si va avanti, se non sono condivisi da un numero sufficienti di consiglieri, ci metterò un minuto a togliere il disturbo”.

“Il punto fondamentale - prosegue - è capire in una città che sta perdendo il senso di comunità, che appare sempre più timorosa, se c’è una ipotesi di una di una proposta che traguardi il superamento dell’emergenze per avviare un piano di risanamento e di sviluppo. Su questo chi ci sta, sta. Se non ci starà parte della maggioranza ne prenderò atto immediatamente e toglierò il disturbo. Oggi noi abbiamo voluto questo consiglio comunale sfidando anche la possibilità che non si potesse tenere, perché abbiamo a cuore i destini di questa città. Sappiamo che questo consiglio deve risolvere un problema gravissimo come quello della Multiservizi. Sappiamo di avere l’obbligo di approvare entro il 31 dicembre il bilancio preventivo 2024. Per questo siamo venuti senza tentare mediazioni o accomodamenti di ogni genere e tipo”.

Infine il sindaco rimarca: “I dati politici si verificano sugli atti politici rilevanti e fondamentali”. “Se su quei dati fondamentali riscontreremo situazioni che non corrispondono alla linea generale della maggioranza, è chiaro ed evidente che lì si apre un problema politico. Il dato fondamentale si evince solo dal voto sugli atti politico amministrativi rilevanti. Poi potremmo dare qualunque conclusione. Per ora siamo di fronte solo a processi alle intenzioni e a piccoli divertissement da parte delle opposizioni”.

Botta e risposta Luperti - Oggiano su presunti debiti

La seduta è stata animata anche da polemica su una presunta posizione debitoria (smentita dal diretto interessato) del vice sindaco Oggiano nei confronti dell’amministrazione comunale. Il caso è stato sollevato da Pasquale Luperti, il quale ha parlato di un debito di poco superiore ai 7mila euro accumulato dal vice sindaco al 24 novembre 2023, per multe non pagate a partire dal 2018. “E’ il record - attacca Luperti - di una persona che viola il codice della strada e che fa il vice sindaco in questa città e ricatta il consiglio comunale facendo mancare il numero legale. I segretari provinciale, cittadino e regionale di FdI dovrebbero prendere una posizione”.

Quando arriva l’attacco da Luperti, Oggiano non è ancora entrato in aula. La replica arriva più tardi, quando il vice sindaco mostra all’assise la certificazione della posizione debitoria nei confronti del Comune, che è negativa, “nonostante i regolamenti sula privacy e il trattamento dei dati personali e sensibili – afferma Oggiano - non prevedano che comunicazioni di questo tipo siano svolti in assise ma a porte chiuse”. Il documento attestante l’assenza di pendenze è a firma del dirigente dell’area finanziaria del Comune, Gabriele Falco. 

“Gli estensori di questa denuncia fatta qui - sostiene il vice sindaco - non saranno oggetto di attenzione giudiziaria, non fosse altro perché ritengo questa aula sacra anche su argomenti che riguardano le posizioni dei singoli componenti. Mi auguro che questa posizione venga sposata da tutti. Così come dobbiamo essere dobbiamo anche apparire all’esterno. I censori devono anche sapere che prima di denunciare devono sapere se sono in condizioni di poterlo fare. Chiudo qui una misera vicenda, legittima politicamente, non dal punto di vista giuridico. La mia è una missione. Non ho altro da aggiungere se non che mi auguro che nel confronto scontro fra opposizione e maggioranza prevalgano gli argomenti sui quali confrontarsi e sui quali ho sempre dato disponibilità anche quando ho fatto opposizione. Dovevo questa precisazione alla giunta, al sindaco, alla maggioranza ma soprattutto alla città”. 

Articolo aggiornato alle ore 17.08 (il botta risposta Luperti - Oggiano)
 

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