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Primarie, comitati a Ostuni e Brindisi

BRINDISI - Nascono i comitati per le primarie del centrosinistra. In testa per iniziative Ostuni e Brindisi, ma su fronti opposti: nella Città Bianca prende vita quello per Matteo Renzi, nel capoluogo - chissà per quanto ancora - quello provinciale per Pierluigi Bersani. Nel primo caso, almeno ufficialmente, il promotore è uno studente; a Brindisi è il sindaco Mimmo Consales ad assumere coordinamento del comitato che alle primarie di coalizione sosterrà il segretario nazionale del Partito democratico.

BRINDISI - Nascono i comitati per le primarie del centrosinistra. In testa per iniziative Ostuni e Brindisi, ma su fronti opposti: nella Città Bianca prende vita quello per Matteo Renzi, nel capoluogo - chissà per quanto ancora - quello provinciale per Pierluigi Bersani. Nel primo caso, almeno ufficialmente, il promotore è uno studente; a Brindisi è il sindaco Mimmo Consales ad assumere  coordinamento del comitato che alle primarie di coalizione sosterrà il segretario nazionale del Partito democratico.

"Siamo giovani studenti, professionisti e lavoratori - scrive Fabio Giorgino rappresentante del comitato per il sindaco di Firenze a Ostuni - che credono che adesso sia venuto il momento di cambiare, di riappropriarci di un futuro migliore che ci appartiene e che abbiamo il dovere di consegnare a chi verrà dopo di noi. Fondiamo quindi un comitato di sostegno alla candidatura di Matteo Renzi, un comitato aperto a chiunque condivida la strada che abbiamo deciso di percorrere".

"Tanti sono gli amici che guardano con piacere a quest’ iniziativa e perciò lanciamo la sfida al Pd ostunese, invitando i suoi dirigenti a darci supporto e a partecipare al comitato come militanti, convinti che sia giunto il momento che un’altra generazione debba prendere in mano le sorti del proprio futuro".

Soci fondatori del comitato sono: Fabio Giorgino (studente), Angelo Barnaba (studente), Francesco Calamo (studente), Angelo Epifani (geometra), Pietro Rosselli (dottore commercialista), Marco Nacci (avvocato), Davide Tanzarella (dipendente Liomatic spa), Valerio Cisaria (praticante legale), Francesco Sacco (consulente Ernst&Young), Pietro Spennati (operatore sociale), Donato Polignino (studente), Domenico Palmieri  (bancario).

Ma mentre Giorgino lancia la sfida al Pd di Ostuni, proprio il sindaco socialista della Città Bianca, Domenico Tanzarella, si iscrive tra i promotori del comitato "Bersani 2013", segno certo - secondo alcuni - di una sua candidatura nelle liste del Pd. Ma chi c'è nel comitato che lavorerà affinché sia Pierluigi Bersani il vincitore della sfida cui partecipano anche Matteo Renzi e Nichi Vendola? L'elenco lo dirama lo stesso sindaco di Brindisi, e sono in gran parte nomi che hanno sostenuto l'operazione dell'ormai chiuso "Laboratorio Brindisi".

Ecco quelli dei sottoscrittori già in sede di assemblea. Il senatore Salvatore Tomaselli, il consigliere regionale Pino Romano, il segretario provinciale del Pd, Corrado Tarantino (una volta si usava aprire gli elenchi con il nome del segretario), il segretario cittadino Antonio Elefante, il presidente cittadino Giovanni Carbonella, i sindaci di Brindisi Mimmo Consales, di Ostuni Domenico Tanzarella e di San Pancrazio Salentino Salvatore Ripa, il vice presidente della Provincia di Brindisi, Ninni Mingolla, l’assessore provinciale Enzo Baldassarre.

Poi gli assessori comunali di Brindisi Lino Luperti, Marika Rollo e Antonio Giunta, il presidente del consiglio comunale di Brindisi, Luciano Loiacono, il capogruppo consigliare Salvatore Brigante, i consiglieri comunali Antonio Monetti, Enrico Latini e Antonio Manfreda, il vice sindaco di Cisternino Vito Zizzi, il dirigente dell’Arpa Enzo Lezzi, il consigliere comunale di Francavilla Fontana, Tommaso Resta, il presidente della Comunità musulmana Mohamed Mouiha, il direttore dlla Cna, Sonia Rubini, l’assessore comunale di Mesagne, Alessandro Pastore, il consigliere comunale di Mesagne Biagio Silla, il segretario provinciale dei Giovani Democratici, Francesco Rogoli.

La lotta Renzi - Bersani sembra dunque impari, sul piano della capacità di "mobilitazione delle masse" alle primarie. Ma l'incognita è la gente, sono gli elettori, è la base del partito. Quella, ai nomi, guarda sempre meno.

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