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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Santa Teresa, caso promozioni: il Movimento 5 Stelle chiede l'accesso agli atti

Giuseppe Marchionna e i riconoscimenti nei confronti di alcuni dipendenti della società in house della Provincia, poi sospesi. L'attuale sindaco è stato amministratore fino al 30 maggio

BRINDISI - Mentre in questi giorni il neo sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, è alle prese con la composizione della Giunta cittadina, continua a tenere banco il caso delle promozioni last minute alla Santa Teresa, società in house della Provincia di Brindisi, amministrata fino al 30 maggio 2023 proprio dallo stesso Marchionna. La questione, sollevata da Pasquale Luperti e ripresa dal Partito Democratico cittadino, viene adesso seguita anche dal Movimento 5 Stelle di Brindisi. I pentastellati hanno diramato oggi, venerdì 16 giugno, una nota in cui spiegano di aver fatto richiesta per l'accesso agli atti. Obiettivo: ricostruire quanto accaduto e valutare l'operato del primo cittadino quando era amministratore unico della Santa Teresa.

Santa Teresa, scoppia il caso

Durante la campagna elettorale, il diretto avversario Pasquale Luperti non è mai stato tenero con il candidato del centro-destra brindisino. Il 21 aprile cominciano le danze: Luperti varga un comunicato in cui chiede all'avversario di lasciare il ruolo di amministratore della società in house della Provincia, incarico ricevuto da Riccardo Rossi, allora presidente dell'ente ed esponente di centro-sinistra. Poi, Luperti rincara la dose e parla di "incompatibilità morali". Ma l'affondo arriva subito dopo il ballottaggio, che vede Marchionna uscire vincitore dalle urne: "Pochi minuti prima di rassegnare le dimissioni da amministratore unico della stessa società Santa Teresa spa nelle mani del presidente della Provincia Toni Matarrelli, il dottor Marchionna  - si legge in un comunicato di Luperti - ha pensato bene di sottoscrivere, con tanto di data 30 maggio 2023, alcune lettere ufficiali con cui è stato comunicato ai lavoratori interessati un avanzamento di livello del Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro, ndr). Il tutto, ovviamente, anche con un aumento di stipendio mensile".

La replica di Marchionna

Luperti fa notare che tali promozioni - poi sospese, va ricordato - sono retrodatate all’1 aprile 2023, "ma la lettera, come si evince, porta proprio la data del 30 maggio 2023, cioè quando l'elezione dell’amministratore unico a sindaco di Brindisi era stata già sancita", dice il consigliere d'opposizione, che chiosa parlando di un "fatto gravissimo". Anche il Pd non ci sta e parla di "superficialità con cui si sono adottati certi provvedimenti". BrindisiReport, a stretto giro di posta, contatta il diretto interessato, Giuseppe Marchionna: erano previsti aumenti anche a Brindisi, dunque "mi sono posto il problema di un riconoscimento anche nei confronti di 7-8 dipendenti del corpo centrale della Santa Teresa, fra impiegati e operai, che nel frattempo si erano resi protagonisti di un grande sforzo produttivo". Il neo sindaco parla di un atto risalente a gennaio, quando la sua candidatura era ancora di là da venire. Ad aprile - quando emerge la possibilità di tornare attivamente in politica - secreta questo primo atto. Infine, prima di dimettersi da amministratore, "tolgo dal freezer le determine e comunico ai lavoratori quanto deciso", precisa Marchionna.

Il caso fatture e la nota dei Cinque Stelle

Intanto, il 14 giugno, scende in campo il Cobas, che rende noto un altro problema legato alla Santa Teresa: alcune fatture emesse dalla società in house della Provincia potrebbero essere non esigibili. Secondo il sindacato, ciò potrebbe comportare un passivo di bilancio e quindi il rischio di chiusura dell'azienda, per superamento del limite massimo di rendiconti in rosso consentiti a una partecipata, sulla base della normativa vigente. La situazione è tutt'altro che rosea, se è vero, come è vero, che una ventina di lavoratori dal 30 giugno prossimo non potranno più beneficiare degli ammortizzatori sociali, come ricorda sempre il Cobas di Roberto Aprile. Quindi, la situazione finanziaria della società nella vicenda "promozioni" non è da sottovalutare, come notano i Cinque Stelle. Ecco il loro comunicato stampa: "Se fosse confermata la situazione di dissesto della società amministrata da Marchionna, saremmo sicuramente sconcertati per il fatto che al responsabile di una presunta mala gestione si affidi la guida dell'intera città. Ma ancora più grave sarebbe il fatto che lo stesso Marchionna avrebbe autorizzato aumenti di stipendio visto il rischio di fallimento e per di più in una fase pre-elettorale che lo vedeva candidato come sindaco".

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