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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ambiente

"L'Asi risponda sul termovalorizzatore"

BRINDISI - C'è una corsa, nella zona industriale di Brindisi, a realizzare un termovalorizzatore di rifiuti solidi urbani? I segnali non mancano: le dichiarazioni recenti dei un manager di Acea (la utility lombarda che sta acquisendo Edipower dopo lo spezzatino Edison) circa una possibile riconversione della stessa centrale termoelettrica di Costa Morena, e le voci attorno alla riconversione del termodistruttore di rifiuti speciali pericolosi dell'Asi, riaffidato a Termomeccanica che l'aveva gestito oper 20 anni - assieme alla discarica connessa, ora in fase di messa in sicurezza - prima della breve parentesi Veolia. Brindisi Bene Comune, almeno per quanto riguarda l'ex termodistruttore Asi, appena dissequestrato ma da ristrutturare integralmente, ricolge queste domane allo stesso Consorzio dell'Area di Sviluppo Industriale.

BRINDISI - C'è una corsa, nella zona industriale di Brindisi, a realizzare un termovalorizzatore di rifiuti solidi urbani? I segnali non mancano: le dichiarazioni recenti dei un manager di Acea (la utility lombarda che sta acquisendo Edipower dopo lo spezzatino Edison) circa una possibile riconversione della stessa centrale termoelettrica di Costa Morena, e le voci attorno alla riconversione del termodistruttore di rifiuti speciali pericolosi dell'Asi, riaffidato a Termomeccanica che l'aveva gestito oper 20 anni - assieme alla discarica connessa, ora in fase di messa in sicurezza - prima della breve parentesi Veolia. Brindisi Bene Comune, almeno per quanto riguarda l'ex termodistruttore Asi, appena dissequestrato ma da ristrutturare integralmente, ricolge queste domane allo stesso Consorzio dell'Area di Sviluppo Industriale.

"Apprendiamo da un "comunicato stampa Uilcem dell'1 febbraio 2012 che la Termomeccanica Spa, colosso industriale specializzato in '... Impianti per l' ambiente: produzione di Energia da rifiuti solidi urbani, biomasse, ecc.' è 'aggiudicataria del contratto ventennale per la conduzione della Piattaforma Polifunzionale di proprietà del Consorzio AsiI'. Inoltre 'assume l'impegno di un investimento pari a circa 50 milioni di euro per l'adeguamento strutturale e tecnologico dell'impianto di termo-valorizzatore esistente, per renderlo compatibile alle nuove normative e più duttile alle varie esigenze di mercato'. Atteso che la popolazione di questa città è stanca di sopportare ancora soprusi ed ingiustizie ambientali e sanitarie, si invita codesto Consorzio Asi a comunicare ufficialmente, a tutti i cittadini di Brindisi, l'intendimento di codesto 'Ente Pubblico Economico' per il futuro dell'Inceneritore di rifiuti industriali e sanitari".

"Si bruceranno ancora rifiuti speciali? Se sì, da dove proverranno? In che quantità? E' stata avviata - chiede Brindisi Bene Comune - una procedura di Valutazione Impatto Ambientale? Si sollecita altresì una risposta al titolo di stampa apparso su Brindisi Report nel maggio 2011: 'Il Tar riaffida il termodistruttore di rifiuti pericolosi a Cisa: l'Asi aveva nascosto la verità', ed a rendere noto l'incasso dell'affitto (si sente parlare di 500.000 euro l'anno di soldi pubblici... per 20 anni), denominato 'royalties', da riversare o già versato a codesto Ente dalla stessa Società Tmc nel corso dei tanti anni in cui a Brindisi sono stati bruciati rifiuti tossici provenienti da vari siti industriali".

Brindisi Bene Comune conclude con un'ukltima domanda all'Asi: "Si chiede infine, stante il dissequestro dell'Impianto di termo-distruzione da parte della Procura, di informare dettagliatamente la popolazione circa le condizioni della montagna di ceneri nocive stipate in terreni dell'area industriale, di vostra competenza, e di far sapere lo stato dei progetti delle altre due montagne di rifiuti in progetto adiacenti, nonchè lo stato di contaminazione dei terreni e delle falde sottostanti. Sono tutte risposte dovute ai cittadini. Ed un tempestivo chiarimento è necessario a cercare di salvaguardare la salute dei nostri figli, costretti a vivere in un'Area Inquinata con elevato rischio di crisi ambientale".

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