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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Monitoraggio acque, accordo rinnovato

BRINDISI – In attesa di conoscere i dati relativi al primo quinquennio, scaduto lo scorso 31 dicembre, la Provincia e le principali aziende presenti nella zona industriale di Brindisi rinnovano per altri 5 anni la convenzione per “il monitoraggio dell’ambiente marino costiero".

BRINDISI – In attesa di conoscere i dati relativi al primo quinquennio, scaduto lo scorso 31 dicembre, la Provincia e le principali aziende presenti nella zona industriale di Brindisi rinnovano per altri 5 anni la convenzione per “il monitoraggio dell’ambiente marino costiero interessato da scarichi di acque reflue industriali per la definizione della qualità dell’ambiente marino costiero antistante il polo industriale”.

L’accordo è stato sottoscritto stamane presso il salone di rappresentanza della Provincia. Le imprese che hanno aderito all’iniziativa sono le stesse che l’agosto del 2006 firmarono la prima convenzione per il controllo dell’inquinamento marino. Si tratta di Enel, Versalis, Enipower, Basell, Chemgas, Syndial, Edipower, Sanofi Aventis e Sfir. Edipower coprirà il 40% dei costi di monitoraggio (pari a circa 568 mila euro) e delle spese di istruttoria (pari a circa 40 mila euro). Il restante 60% verrà ripartito fra le altre (Versalis, 17%; Enipower, 27%; Basell, 5%; Chemgas, 2%; Syndial, 2%; Sanofi Aventis 5%; Sfir 2%).

Le attività di monitoraggio, come nel quinquennio 2007-2012, saranno ancora eseguite dal dipartimento dell’Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento. L’Ateneo salentino ha in mano da tempo i dati relativi ai monitoraggi eseguiti fra l’uno giugno del 2007 e il 31 dicembre del 2012. Ma questi andranno rielaborati e resi comprensibili anche ai profani prima di essere divulgati.

“Non aspetteremo cinque anni – assicura Castelli – per fare il punto della situazione. Già fra un paio d’anni saremo in grado di fornire un quadro sui primi rilievi effettuati dall’Università del Salento”. Le società, come stabilito dalla convenzione, dovranno corrispondere rate annuali, a partire dalla data di sottoscrizione dell’accordo. La Provincia, d’altro canto, dovrà “inviare alle società i risultati delle attività di monitoraggio relativi all’anno precedente entro 30 giorni dalla loro acquisizione”.

L’obiettivo è quello di verificare il reale stato dell’ambiente marino interessato dagli scarichi a mare delle acque reflue industriali provenienti dagli stabilimenti siti nella zona industriale e della centrale Enel Federico II di Cerano. “Fra agosto e settembre – assicura Castelli – comunicheremo i dati relativi al primo quinquennio. Su questa questione occorre fare chiarezza. Vogliamo che la gente viva in maniera tranquilla e le aziende stanno dando il loro contributo affinché questo avvenga”.

Giuseppe Marinò rimarca l’importanza del percorso virtuoso instauratosi fra la Provincia e le imprese. “La situazione del nostro mare – afferma il presidente di Confindustria – è assolutamente sotto controllo. L’impegno a finanziare il campionamento testimonia la volontà di mettere al primo posto la tutela dell’ambiente. Il monitoraggio ci permetterà di verificare se le norme sono state messe in atto da parte delle aziende. Viviamo alla luce del sole e non intendiamo nascondere nulla”. Il team dell’Università del Salento inizierà i campionamenti entro la fine dell’estate. “Fra 2-3 anni – assicura Castelli – convocheremo una conferenza stampa per comunicare i primi risultati”.

 

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