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Sel sull'inchiesta petrolchimico: "Sia convocato subito anche il consiglio provinciale"

BRINDISI - Se il Comune convoca un consiglio d’urgenza per discutere del “caso Petrolchimico”, la Provincia deve fare altrettanto. E non certo per emulazione. Per Sinistra ecologia e libertà (incluso il gruppo al consiglio provinciale), l’intervento dell’autorità giudiziaria che dispone il sequestro preventivo delle torce d’emergenza degli stabilimenti Polimeri Europa e Basell, è di portata tale da necessitare una presa di posizione da parte delle istituzioni tutte. In ballo ci sono il futuro occupazionale di una intera popolazione operaia, ma anche le prospettive del comparto chimico made in Brindisi, e ancora la salute pubblica in nome della quale la procura non ha esitato a intervenire in una vicenda troppo a lungo ignorata. Vicenda legata a filo doppio, dunque, con il futuro stesso della città, in nome del quale il silenzio di iniziative da parte dell’amministrazione provinciale, in merito, è bollato come “deplorevole”.

BRINDISI - Se il Comune convoca un consiglio d’urgenza per discutere del “caso Petrolchimico”, la Provincia deve fare altrettanto. E non certo per emulazione. Per Sinistra ecologia e libertà (incluso il gruppo al consiglio provinciale), l’intervento dell’autorità giudiziaria che dispone il sequestro preventivo delle torce d’emergenza degli stabilimenti Polimeri Europa e Basell, è di portata tale da necessitare una presa di posizione da parte delle istituzioni tutte. In ballo ci sono il futuro occupazionale di una intera popolazione operaia, ma anche le prospettive del comparto chimico made in Brindisi, e ancora la salute pubblica in nome della quale la procura non ha esitato a intervenire in una vicenda troppo a lungo ignorata. Vicenda legata a filo doppio, dunque, con il futuro stesso della città, in nome del quale il silenzio di iniziative da parte dell’amministrazione provinciale, in merito, è bollato come “deplorevole”.

“In un momento così delicato per le sorti della nostra terra, grande deve essere la mobilitazione delle istituzioni e della società civile attorno alle grandi questioni della salute, dello sviluppo sostenibile e dell’occupazione”, così esordisce il capogruppo Fistetti a nome di Sel, che sollecita un’azione corale di tutto il territorio, “Uno sforzo senza precedenti va compiuto da parte delle istituzioni del governo locale, delle associazioni datoriali, dei sindacati al fine di trovare dei punti di convergenza comuni attorno alle possibili misure di intervento per arginare lo smottamento del tessuto industriale e produttivo del nostro territorio, che sta provocando una caduta catastrofica dei posti di lavoro e un netto impoverimento dell’intera comunità brindisina”.

La convocazione di un consiglio provinciale monotematico è questione urgente e non procrastinabile, che non può essere soppiantata da nessuna altra iniziativa: “Che il presidente Ferrarese abbia convocato l’Osservatorio sulla chimica è un fatto meritorio, ma il luogo istituzionale per portare alla luce e discutere di questi argomenti è il consiglio provinciale, che noi chiediamo venga al più presto riunito”, ribadiscono i rappresentanti provinciali del partito che fa capo al presidente della Regione Nichi Vendola.

Naturalmente, la questione Petrolchimico non esaurisce gli argomenti che andrebbero, necessariamente, discussi in sede istituzionale. Sel infatti leva la voce affinchè in consiglio provinciale vengano approfondite le questioni delle convenzioni Enel, delle energie alternative, come il fotovoltaico, e della ricerca e dello sviluppo in senso lato. “Come gruppo consiliare abbiamo chiesto al presidente Massimo Ferrarese di venire in commissione a discutere del regolamento del fotovoltaico, abbiamo sollecitato che la Cittadella della ricerca, assolva un ruolo congruo in una strategia complessiva di sviluppo, stiamo premendo affinché la questione dell’università non resti lettera morta, ma diventi un volano di innovazione e di riorganizzazione delle forze produttive”, questioni cruciali, che esigono “risposte concrete”.  “Non c’è più tempo da perdere – conclude il documento - ed è ora che ciascuno faccia la sua parte”.

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