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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Tutte le emergenze del "Perrino”

BRINDISI - La chiusura del posto fisso di polizia nelle ore notturne, il pronto soccorso perennemente senza personale e mezzi, la terapia intensiva ormai al collasso: sono solo alcuni dei problemi dell’ospedale “Perrino” che la presidente della sezione di Brindisi del Tribunale dei Diritti del Malato, Marcella Mancini, ha prospettato al sindaco Mimmo Consales. Problemi che ora il primo cittadino intende affrontare con la direzione generale dell’azienda sanitaria.

BRINDISI - La chiusura del posto fisso di polizia nelle ore notturne, il pronto soccorso perennemente senza personale e mezzi, la terapia intensiva ormai al collasso: sono solo alcuni dei problemi dell’ospedale “Perrino” che la presidente della sezione di Brindisi del Tribunale dei Diritti del Malato, Marcella Mancini, ha prospettato al sindaco Mimmo Consales. Problemi che ora il primo cittadino intende affrontare con la direzione generale dell’azienda sanitaria.

In particolare preoccupa per questioni di ordine pubblico, e alla luce dei recenti episodi di cronaca, la chiusura durante il periodo estivo del posto fisso di polizia nelle ore notturne. Tra le altre emergenze, c’è anche quella relativa alla situazione del Pronto Soccorso, dove affluiscono molti cittadini della provincia, visto che negli ospedali dei comuni del Brindisino i pronto soccorso non sono opportunamente attrezzati e risultano, quindi, un mero punto di ‘primo intervento’.

È chiuso, inoltre, ormai da mesi il punto di osservazione temporanea per mancanza di personale. Sempre nel Pronto Soccorso è cronica la carenza di medici, infermieri e barellieri, oltre che di barelle e sedie a rotelle.

La Mancini e Consales hanno parlato anche della ulteriore sottrazione di posti letto, anche in rianimazione, che peggiora la situazione delle extralocazioni che, talvolta, vengono fatte anche fuori provincia, a scapito di pazienti e familiari. Si aggrava sempre più anche il problema dei tempi di attesa, mentre manca – nonostante la sollecitazione in tal senso proprio da parte del Tribunale dei Diritti del Malato alla direzione generale dell’Asl – un punto farmaceutico all’interno dell’ospedale. Un riferimento, infine, è stato fatto dalla dottoressa Mancini anche all’ambulatorio di terapia antalgica che, solo dopo numerosi solleciti, ha acquisito un aspetto igienico adeguato, dando all’unico medico che vi lavora due infermiere ed una stanza a tre letti per la terapia praticata in Day hospital. La stanza, tuttavia, non è operativa perché manca la presenza di un secondo medico e, a causa di ciò, i tempi di attesa sono arrivati al mese di novembre.

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