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Sabato, 27 Aprile 2024
Basket

Happy Casa Brindisi: quando un play ti cambia una squadra

Eric Washington il regista di cui il roster di coach Sakota aveva disperatamente bisogno. Ma anche contro Cremona si è rischiata la rimonta beffa

E finalmente arrivò il play che cambiò la squadra dal passo lento ed impacciato a quello veloce e risoluto, e che dette un nuovo movimento alla circolazione della palla ed alla elaborazione dei giochi d’attacco. Con Eric Washington coach Sakota ha finalmente trovato il play che voleva ed Happy Casa Brindisi è tornata a vincere e giocare un basket meno elaborato e più produttivo, perché il play americano ha dato più vita alla squadra non solo consentendole di sviluppare un gioco più produttivo ma realizzando anche un buon bottino di 16 punti con 7/8 dal campo,2/2 ai tiri liberi, 4 assist, 2 falli fatti e 6 subiti. 

È stata una vittoria preziosa, quella ottenuta contro Vanoli Cremona, la prima delle dieci partite-spareggio da vincere a tuti i costi per cercare di ottenere il traguardo della permanenza in serie A, e della quale si deve far tesoro perché il cammino che attende Happy Casa è costellato da numerose difficoltà per cui è severamente vietato commettere anche il minimo errore per non compromettere non il solo risultato di una partita ma la storia del basket brindisino.

Ora Happy Casa è un’altra squadra

C’era attesa per vedere in campo finalmente la squadra che tutti sognavano con un play di ruolo ed un pivot che la società ha messo a disposizione di coach Sakota dopo avere precedentemente rintracciato sul mercato Frank Bartley, il miglior realizzatore dello scorso campionato. Le attese sono state ampiamente positive perché Eric Washington ha diretto alla perfezione la squadra come da tempo si richiedeva, senza indugiare in estenuanti palleggi, ed il pivot Andrew Smith ha fatto con merito sua parte nei 17 minuti di presenza in campo, occupando bene gli spazi sotto i tabelloni e consentendo al coach brindisino quelle rotazioni con Bayehe e Laszewski che non ha potuto mai effettuare prima. Ne hanno tratto benefici Nate Laszewski fra i migliori in campo, che ha svolto un’ottima prestazione fatta di 10 punti e 7 rimbalzi e Jordan Bayehe con 5 rimbalzi catturati ed una buona presenza in fase difensiva.

Il più decisivo è sempre lui: Xavier Sneed

Sarà anche che gioca spesso in …solitudine e che richiede più palloni, ma Xavier Sneed è ancora una volta il giocator più rappresentativo e decisivo nelle partite di Happy Casa. Contro Cremona è rimasto in campo per 35 minuti dimostrando che coach Sakota non può fare a meno della sua presenza, in attacco ed in difesa, ed ancora una volta è stato decisivo con i suoi 21 punti realizzati, con 6/12 dal campo, 7/8 nei tiri liberi, 9 rimbalzi conquistati, assist e 30 di valutazione. E’ una garanzia per la squadra che dovrà affrontare un prossimo tour de force infernale. 

Discorso a parte merita Frank Bartley. La società ha fatto un grosso sacrificio per mettere a disposizione di coach Sakota il miglior realizzatore dello scorso campionato ed in realtà di tratta di un giocatore prezioso anche in difesa che dovrebbe però aver un ruolo di primo piano all’interno delle gerarchie di squadra. Bartley dovrebbe trovare stabilmente posto nel roster di partenza e sentire maggiormente la fiducia che un tiratore deve percepire per esprimere al meglio le proprie capacità, mentre coach Sakota preferisce alternalo a Morris.

Se l’inerzia ti cambia la partita

E così, a proposito di errori clamorosi Happy Casa dovrà evitare pause e black out che possono compromettere non il semplice risultato di una sola partita. Non si può sperperare, cosi come accaduto contro Cremona, un vantaggio di 16 punti, quel +16 del 45-29 maturato nel 3° quarto per consentire poi alla squadra avversaria un recupero fino al risultato di parità di 66-66 dopo 3’ e 48” dall’inizio del 4° quarto, senza prendere gli opportuni accorgimenti. Il discorso vale per tutti a cominciare dal maggiore responsabile della squadra che è coach Sakota e finire per coinvolgere proprio tutti per ogni ruolo in questo che appare un progetto disperato. Nel caso specifico si capiva perfettamente che dopo il vantaggio acquisito di 16 punti l’inerzia della partita stava cambiando secondo dopo secondo e nettamente in favore della squadra di coach Demis Cavina ed allora ci si aspettava un time-out che rompesse il progressivo rientro in gioco degli avversari, anche per rimettere ordine nel proprio quintetto. Time out che non è mai arrivato fino al 66-66.

Le palle perse e le rimesse sbagliate

Dopo quel vantaggio di 16 punti non ci si aspettava di rivivere ancora un altro finale da incubo. Ed invece, nel finale di partita il “PalaPentassuglia” ha tremato ancora una volta ed ha cominciato a vedere le streghe del recente passato sotto forma di sconfitte clamorose ed inaspettate maturate negli ultimi istanti di gara. Dal 66-61 in poi, infatti, delle 9 palle perse in totale di squadra, Happy Casa ne ha buttate al vento ben 4 di quelle velenose che possono compromettere il risultato. La squadra, in uscita dal time out, ha in sequenza compiuto “palla persa e passaggio sbagliato” e rimessa buttata al vento, fino a quando l’assist finale di Sneed non ha consentito a Bartley di chiudere la partita appena dopo che Lacey Trevor, indisturbato, aveva riportato l’incubo fra i tifosi con il suo tiro da 3 punti del 79-76 finale.

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