BRINDISI - Per la prima volta, oggi, nell’aula ‘Metrangolo’, si è avuta la chiara impressione che l’assenza della procura di Brindisi potrebbe alla fine arrecare un danno al processo e alla precisa e puntale definizione della responsabilità dell’unico imputato, il presunto stragista, insomma il ‘bombarolo’ che risponde al nome di Giovanni Vantaggiato. Si è ancora una volta potuto osservare, oggettivamente, che il filone “Parato”, quello che riguarda l’attentato del 24 febbraio 2008, par’essere figlio di un dio minore, sebbene prometta sviluppi interessanti, in quanto importante chiave di lettura dei fatti che si sono verificati quattro anni dopo, quell’orribile 19 maggio del 2012.
BRINDISI – Non v’è certezza sulle cause che nella serata di ieri hanno generato il violento incendio all’interno del negozio “Il sogno arredamenti “, in via Sant’Angelo, a Brindisi. Elementi e reperti raccolti sul posto da parte della polizia scientifica della Questura di Brindisi, lascerebbero però supporre che si sia trattato, con ogni probabilità, di un rogo accidentale. Forse un mozzicone di sigaretta finito su un cumulo di carte, forse un cortocircuito.
BRINDISI - “Veniamo per conto di Daniele Vicientino, ti offriamo protezione e ci dai 50 mila euro, se dovesse presentarsi qualcun altro per analoghe richieste non ti preoccupare, dovrà vedersela con noi”. Sono quasi le 11 del 26 gennaio scorso quando i 23enni mesagnesi Alessandro Peres e Nicola Destino si presentano al titolare del Bar Betty, Gaetano Greco formulando la loro richiesta. Daniele Vicientino “il professore”, pezzo da novanta della Sacra Corona Unita è all'epoca latitante. Poi ritornano nel pomeriggio, come avevano preannunciato reiterando la richiesta e intimando all'imprenditore di presentarsi il giorno dopo alle 18 nei pressi della stazione di servizio all'ingresso di Mesagne per la consegna dei soldi. Ma Greco non si presenta e Perez il giorno dopo torna con altre due persone, una delle quali dice di chiamarsi Vito, e con fare minaccioso rimprovera il commerciante “i latitanti hanno aspettato inutilmente”.