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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Addio al preside Capobianco, storica figura: è stato anche provveditore

Punto di riferimento per migliaia di studenti, soprattutto del classico "Lilla", si è spento all'età di 77 anni. Il ricordo di Mimmo Tardio: "Lui e i suoi insegnamenti sono ancora presenti"

FRANCAVILLA FONTANA - Non è stato "un" preside del liceo classico di Francavilla Fontana. E' stato "il" preside, un'istituzione che si è concretizzata nella sua lunga carriera, coronata dal ruolo di provveditore. Si è spento all'età di 77 anni Francesco Capobianco, "il" preside, per l'appunto. Molto conosciuto nella Città degli Imperiali, ma anche nel Brindisino, al suo nome sorridono migliaia - e non si esagera, vista la sua lunga carriera - di studenti, portando alla mente ricordi dell'adolescenza. Laureato in Lettere classiche, ha iniziato la carriera come docente per poi diventare preside. Ha diretto diversi istituti superiori ma, come detto, il suo nome sarà indissolubilmente legato al liceo classico "Vincenzo Lilla".

La sua vita è stata consacrata alla scuola non solo, ma all'educazione in generale. Negli ultimi anni amava fare il nonno a tempo pieno, dedicandosi ai suoi quattro nipoti. Lascia la moglie Maria Rosaria e figli Carmela e Giuseppe. Il suo mentore è stato lo storico preside Peppino Forleo, sarcedote e guida scolastica del liceo Scientifico di Francavilla. Poi, grazie anche ai suoi insegnamenti, Capobianco è diventato preside. Tifoso juventino, amava però la pallavolo. La sua vera passione era la campagna: si impegnava nel coltivare la terra e si dedicava a questa attività con vera passione. Era, inoltre, impegnato nel volontariato con Avis e  Airc. Da preside, sapeva incarnare l'istituzione scolastica, guidando i suoi docenti e i suoi studenti, ora con severità, ma sempre attento al loro lato umano, ora con consigli bonari, che sapevano anche esulare dall'ambito prettamente scolastico. Gli alunni ricordano ancora qualche suo slancio, come ad esempio il giorno di San Francesco, quando, per festeggiare il santo patrono italiano nonché suo omonimo, "regalava" agli studenti una uscita anticipata.

Negli anni ha saputo farsi affiancare da tanti collaboratori. Un esempio è il suo storico vice preside, Mimmo Tardio, che lo ricorda con affetto e commozione. A BrindisiReport ha spiegato: "E' stato un uomo, prima che un preside, che ha saputo guidare non solo gli studenti, ma anche i suoi collaboratori. E' stato sempre presente nella quotidianità, conosceva il nome di ogni singolo alunno. E sono stati davvero tanti nella sua lunga carriera! Ha saputo trasmettere il senso di comunità, perché la scuola è una comunità. Ricordo quando la prima volta gli proposi di partecipare, con gli alunni, alla Marcia della pace Perugia - Assisi. All'inizio era perplesso, ma riconobbe in me l'entusiasmo. E si fidò, dando il suo assenso. Da quel momento la partecipazione alla marcia è diventata un appuntamento fisso. Il suo testamento a studenti e professori è molto lungo: anche con la sua morte sta educando noi ad accettare qualcosa che non vorremmo mai accadesse. Era tanto contento che suo nipote Francesco si fosse iscritto al liceo classico".

Foto di gruppo con il preside Capobianco (il quarto da sinistra) e il professore Tardio (il terzo da sinistra)

Anche le istituzioni francavillesi lo ricordano con affetto. E' il caso del vice sindaco Domenico Attanasi, che affida a un post Facebook un pensiero per il dirigente scomparso: "E' un giorno profondamente triste per tutta la città di Francavilla Fontana e in modo particolare per tutti noi che abbiamo frequentato il liceo classico e conosciuto 'il preside'. Ci lascia un punto di riferimento per le istituzioni scolastiche e per il mondo culturale francavillese, un educatore raffinato che con parole gentili, scelte con estrema cura, esprimeva competenza, saggezza e autorevolezza". I genitori francavillesi, quando iscrivevano i propri figli al classico, sapevano di lasciarli in buone mani, durante un'età complessa per la crescita, di maturazione. Alcuni alunni ricordano come Capobianco, quando sapeva di un'assenza di un professore comunicata all'ultimo momento e dettata da motivi di salute, preferisse tornare dietro la cattedra e improvvisare una lezione di latino. Altri ricordano come l'uomo, quando veniva a sapere di qualche problema in famiglia o altro che riguardava uno studente, lo chiamasse discretamente in presidenza per ascoltare e chiacchierare. E dare qualche buon consiglio.

Nonostante umane debolezze e aspetti a volte spigolosi del proprio carattere, il preside Capobianco sapeva incarnare come pochi l'istituzione scolastica. Molti cronisti ricordano quel sabato 12 maggio 2012, il giorno della bomba davanti alla "Morvillo Falcone" di Brindisi, il tragico giorno in cui perse la vita Melissa Bassi. All'inizio si brancolava nel buio, non si capiva cosa fosse realmente accaduto. Forze dell'ordine e vigili del fuoco davano il senso dello Stato. Ma all'epoca era la scuola sotto attacco. E il preside Capobianco, divenuto nel frattempo provveditore, era presente. Per mostrare a tutti che l'istituzione scolastica c'era, anche con la sua presenza. Mentre i giornalisti vagavano sulla scena della tragedia, lui con la sua figura incarnava la sacralità di tale istituzione. Ma, a ben vedere e col rischio di ripetersi, tutta la sua carriera è stata consacrata alla scuola. Studenti, professori, amici e famigliari porgeranno l'ultimo saluto al preside Capobianco domani, giovedì 14 settembre 2023), presso la chiesa della Croce a Francavilla Fontana.

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