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Domenica, 28 Aprile 2024
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Al bivio in vista della primavera: il Pd di Mesagne si prepara alle elezioni

Conferenza stampa indetta ieri (13 dicembre) nella sede del Partito Democratico in Vico Braccio. La segretaria mesagnese Rosanna Saracino ha espresso i punti focali del programma politico. Accanto a lei il segretario provinciale Francesco Rogoli

MESAGNE - Non è ancora chiaro quali saranno gli assetti politici per le prossime elezioni amministrative a Mesagne. L'appuntamento elettorale si avvicina a passo di ghepardo ed appena dopo le festività natalizie la città sarà già catapultata verso le urne.

Esisterà un'opposizione reale al primo cittadino attuale o si assisterà ad una nuova formula capace di agglomerare posizioni finora distanti? Ed in quest'ultimo caso, Mesagne potrebbe contare su una controparte incisiva capace di includere anche "chi la pensa diversamente"? Considerando che il contraddittorio è il sale della democrazia, queste sono le domande più pressanti che la città si pone.  

Al di là dei personalismi, che poco o nulla interessano ai cittadini, nella conferenza stampa di ieri indetta dal Pd mesagnese si scorgono degli spunti positivi. L'occasione, che aveva l'intento di rendere noti i punti programmatici per le prossime elezioni, ha manifestato i contenuti sui quali si sceglieranno le eventuali appartenenze e dunque se ci sarà o meno un'apparentamento con Matarrelli o con altre coalizioni del centro sinistra. 

Una possibile apertura al dialogo con l'attuale Amministrazione non è del tutto esclusa perché la cosa più importante è mettere al centro i contenuti.

Ma una cosa è chiara. I personalismi non sono ben visti dalla base del Pd e la forza comunicativa espressa da Matarrelli crea disagio. Da una parte emergono i benefici della città "capitale della cultura di Puglia 2023", che tanto si è fatta apprezzare in questi anni, dall'altro il rischio che si possa affievolire parte del senso di comunità e che chi non è incluso in un circuito possa gradualmente rimanere fuori. 

Il programma del Pd per Mesagne

Si parte dalla valorizzazione di tutta la città, senza trascurare la periferia, anche se ovviamente il Centro Storico rimane il suo fiore all'occhiello. Proprio in quest'area è pressante la necessità di programmare una Ztl all'altezza (tema recentemente espresso in un articolo da BrindisiReport). Persiste, dunque, l'esigenza di riformulare un sistema adeguato che renda più vivibili e godibili le antiche vie, tutelando le preziose basole, anche in vista di un'auspicabile riforma generale del Piano regolatore urbanistico ormai fermo al 2005. 

Altro punto focale è quello della zona Pip, non sfruttata a sufficienza durante la presente consigliatura. Sarebbero ancora 45 gli ettari (quasi quanto quelli attuali) da rivitalizzare per consentire alle aziende di insediarsi e non spostarsi a Brindisi o Francavilla Fontana. Un'esigenza pressante vista la necessità di garantire forme "alternative di lavoro destagionalizzate" capaci di creare delle prospettive occupazionali che non siano solo riconducibili alla ristorazione. 

In trend con quanto accade in tutta Italia, negli ultimi venti anni Mesagne ha visto un calo di 1500 abitanti e la popolazione è invecchiata di sette anni. Va detto che nell'ultimo periodo c'è stata una leggera ripresa, ma è necessario stabilire un programma che renda la città sempre più attrattiva per i nuovi residenti. Soprattutto considerata la sua posizione strategica: tra due mari, tra due porti, tra due aeroporti. 

Infine il crollo della sanità locale, con le Amministrazioni fortemente depotenziate nella fase di intervento in un sistema provinciale che vede sempre più l'insediamento di privati. C'è addirittura chi rinuncia a curarsi per i tempi delle liste d'attesa. Una situazione intollerabile che potrebbe essere almeno in parte calmierata dall'introduzione di nuovi servizi presso il Pta "San Camillo De Lellis", talvolta sprovvisto del medico così come spesso accade con le ambulanze del 118. 

Dopo Natale il Pd si troverà davanti ad un bivio concreto: cercare di dire la sua in una visione "già costruita" di città, oppure proporre una nuova idea di comunità lontana da interessi corporativi. 

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