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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Stop al massacro dei palestinesi e alle armi in Ucraina: un presidio per la pace

Sit-in corso in Umberto I angolo via Conserva a Brindisi sabato prossimo 24 febbraio dalle 17:30

BRINDISI - "In occasione del secondo tragico anniversario della guerra in Ucraina, vogliamo ribadire il nostro appello per un cessate il fuoco immediato, non solo in Ucraina ma anche in Palestina". Sabato 24 febbraio prossimo a Brindisi si svolgerà un presidio per la Pace. Appuntamento su Corso Umberto I, angolo via Conserva, dalle 17:30. Sarà collegato idealmente alle tante manifestazioni previste su tutto il territorio regionale, nazionale ed europeo nella stessa giornata. I cittadini sono invitati a partecipare. Il sit-in è organizzato dal Comitato contro le guerre di terra di Brindisi. 

"n questo periodo assai grave, riteniamo sia fondamentale mobilitarci come comunità per esprimere il nostro dissenso nei confronti delle violenze e delle sofferenze in corso. La guerra ha un impatto devastante, distruggendo vite umane, comunità e privando intere generazioni di pace e sicurezza, di sogni e di speranze, impegniamoci a promuovere il dialogo fra le Nazioni e la ricerca di soluzioni pacifiche. Chiediamo l'impegno di tutti affinché il messaggio di Pace possa risuonare forte e chiaro. Non ci sarà giustizia sociale e climatica, lavoro sicuro e dignitoso e piena democrazia in un mondo sempre più in guerra, che usa le risorse per la morte e non per la vita, nel quale la giustizia, il diritto internazionale e umanitario vengono calpestati nell’impunità dei colpevoli. La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine".

"Chiediamo: la riduzione drastica delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza, con lo stop europeo al riarmo dell’Ucraina e la contemporanea soluzione politica e non militare della guerra, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestinese".

"Il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania la messa al bando delle armi nucleari e la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente, in Ucraina e in Africa, che coinvolgono milioni di persone che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate. La Pace è un impegno collettivo e ognuno di noi può fare la differenza. Uniamoci per un futuro migliore".

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