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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Perrino", licenziamenti in lavanderia: il Cobas chiede ispezione allo Spesal

Il sindacato Cobas del lavoro privato chiederà al servizio Spesal della Asl, che si occupa del rispetto delle norme di sicurezza e di tutela della salute sul lavoro, di accertare le condizioni in cui si opera nella lavanderia dell'ospedale "Antonio Perrino" di Brindisi

BRINDISI – Il sindacato Cobas del lavoro privato chiederà al servizio Spesal della Asl, che si occupa del rispetto delle norme di sicurezza e di tutela della salute sul lavoro, di accertare le condizioni in cui si opera nella lavanderia dell’ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi. Ciò nell’ambito della vertenza che il Cobas ha avviato nei confronti della ditta che ha in appalto il servizio, la Lavit, con punto di partenza la revoca dei tre licenziamenti, su 23 dipendenti, decisi dall’impresa, ma nel quadro dell’organizzazione del lavoro nella stessa lavanderia del Perrino.

Nel frattempo il Cobas ha dichiarato lo stato di agitazione, e denuncia che la Lavit utilizza da tempo ferie e riduzioni dell’orario di lavoro per coprire le 129 ore settimanali che intende tagliare, mentre nella lavanderia del Perrino le condizioni di lavoro sono da vero e proprio sfruttamento, sostiene il sindacato, secondo cui i lavoratori si lamentano dei ritmo “sempre più stressanti”. Le condizioni di lavoro  di lavoro della lavanderia , “posta in ambienti sotterranei ,  peggiorano sempre più. Polveri e temperature elevate sono un mix speciale che ha portato anche allo svenimento di alcuni lavoratori”, afferma il Cobas

Sempre il Cobas chiede una verifica sui stabiliti per il lavaggio, e fa rilevare come a suo avviso si operi  con “mezzi meccanici quasi inesistenti per sollevare pesi oltre misura durante le fasi della lavorazione e per trasportarli nei reparti”. Eventualmente, saranno la Asl e lo Spesal a verificare ciò. Intanto un primo incontro convocato dalla stessa Asl con sollecitudine e su richiesta del Cobas non ha sortito risultati. La richiesta del sindacato era quella di installare anche al Perrino una macchina come quella in funzione a Foggia, dove viene inviata la biancheria ospedaliera realizzata con un nuovo tessuto che non può essere trattato a Brindisi. Ma la risposta è stata negativa.

Lavit ha fatto presente che non c’è spazio nel seminterrato della lavanderia per installare la nuova macchina. C’è anche un problema di costi. A questo punto la Asl deve in prospettiva, dice il Cobas, pensare ad una diversa struttura che ospiti la lavanderia ospedaliera, sia per una questione di condizioni di lavoro del personale che per rispondere alle nuove esigenze del  servizio. Intanto si chiede di procedere con la verifica delle condizioni di sicurezza e di lavoro nell’attuale lavanderia, e la revoca dei licenziamenti. Sit in annunciati dai prossimi giorni.

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