Intervento/ Tasi fabbricati industriali: i furbi si salvano sempre e pagano meno
In assenza di indicazioni precise sull’aliquota da applicare per il pagamento della Tasi per gli immobili di categoria D7 ( fabbricati industriali ), è naturale che ognuno, in applicazione del principio di autodeterminazione imposto dalla situazione, si sia regolato come meglio ha ritenuto opportuno o conveniente. I furbi non avranno pagato nulla
BRINDISI - In assenza di indicazioni precise sull’aliquota da applicare per il pagamento della Tasi per gli immobili di categoria D7 ( fabbricati industriali ), è naturale che ognuno, in applicazione del principio di autodeterminazione imposto dalla situazione, si sia regolato come meglio ha ritenuto opportuno o conveniente. I furbi non avranno pagato nulla. Gli accorti avranno pagato l’aliquota minima dell’1 per mille. Gli ingenui, certamente saranno stati veramente pochi, il 2,80 per mille.
Non credo che qualcuno possa, o anche voglia, eccepire alcunché, in qualsiasi caso, qualunque sia stato il comportamento del contribuente. Questa la naturale ed iniqua conseguenza della regola del silenzio applicata in questa circostanza. Nessuna precisazione, nessun chiarimento, da parte dell’amministrazione comunale, nonostante le segnalazioni. Quantomeno per dire ce ne siamo dimenticati, abbiamo sbagliato, tutti insieme. Si dovrebbe pagare in questo modo. Non fosse altro per evitare differenze. Forse a suo tempo invece di approvare il provvedimento, ci si poteva limitare ad adottarlo, per poi decidere. Come sembra potersi fare dalle indicazioni che emergono in queste ore.
In pratica l’amministrazione comunale mostra di volersi accontentare di quello che passa il convento. Non importa poi se le entrate si riveleranno inferiori a quanto preventivato. Tanto, per far fronte ai servizi, si potrà fare sempre ricorso alla fiscalità generale. Quella per intenderci pagata quasi totalmente (il 90,5% circa del totale) dai soliti, che sono sempre i lavoratori dipendenti e i pensionati. Che si troveranno a dover compensare anche le eventuali minori entrate.
L’unica controindicazione può riferirsi al livello di efficienza e accortezza, che dovrebbe avere una normale amministrazione comunale. E’ accaduto, infatti, che per i “fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale …”, non è stata indicata alcuna aliquota. Infatti, la delibera n 52 del 3 settembre 2014, approvata dal consiglio comunale, ha disposto che per gli “altri immobili, compresa la categoria “D” ed esclusa la categoria “D7”: l’aliquota da pagare è 2,80 per mille. Nessun riferimento quindi alla categoria D7, che è stata evidenziata solo per dichiararne l’esclusione.
Ma non è stata fornita, ancorché richiesta, alcuna precisazione anche per quanto riguarda il pagamento della Tari per le mense e birrerie inserite, sia al punto 22 della tabella approvata dal consiglio comunale, che prevede il pagamento di 21,26 euro a metro quadro di superficie commerciale, sia al punto 23 della stessa tabella, che prevede invece 15,93 euro a metro quadro.
Non credo che, per una sorta di punizione, debbano pagare due volte, né tantomeno credo possa essere lasciata al concessionario la facoltà di applicare discrezionalmente la tariffa, che ritiene opportuno, a seconda delle circostanze.
Credo, invece, che l’amministrazione, non possa continuare a rimanere ai margini delle questioni, in silenzio. Ha il dovere di chiarirle con urgenza, per decidere ed evitare disparità di trattamento, come hanno fatto altrove. Non fosse altro che per amministrare.