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Cronaca

Rifiuti, al Comune decreto ingiuntivo di un milione di euro

La società Formica Ambiente chiede il corrispettivo per il conferimento nella discarica privata dei rifiuti solidi urbani biostabilizzati nell'impianto di Cdr affidato Nubile. La società era subentrata nei crediti dell'ex gestore, ma oggi il Comune ritiene quell'atto non valido sebbene accettato all'epoca. Incarico a un legale esterno

BRINDISI – Nuovo nodo legale nel settore dei rifiuti per il Comune di Brindisi, nodo del valore di quasi un milione di euro: la società Formica Ambiente srl ha ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento dei corrispettivi per il conferimento dei rifiuti nella discarica privata, biostabilizzati nell’impianto di Cdr gestito dalla Nubile nel 2015.

Nella discarica di Formica Ambiente si abbancano rifiuti anche al crepuscolo-2Il Tribunale di Brindisi, nei giorni scorsi, ha accolto l’istanza depositata dai legali della società proprietaria della discarica di contrada Formica (in foto), scelta dall’Amministrazione come sito di soccorso dopo il sequestro di Autigno, di proprietà del Comune di Brindisi. Per l’Ente, quindi, si tratta di una tegola giudiziaria non di poco conto, che va ad aggiungersi alla già complessa vicenda dell’impianto di Cdr, in via per Pandi, sul quale è ancora in corso l’inchiesta della Procura per la corruzione contestata e ammessa dall’imprenditore Luca Screti, ma negata dall’ex sindaco Mimmo Consales.

Il Tribunale ha ingiunto al Comune di pagare la somma di 991.063 euro e 69 euro, a cui devono aggiungersi gli interessi, le spese e le competenze monitorie, per il conferimento relativo a un semestre, più esattamente da marzo a novembre dello scorso anno.

Nubile, come si ricorderà, era affidataria del servizio di gestione del sistema impiantistico dei rifiuti solidi urbani, sulla base del contratto d’appalto stipulato il 20 luglio 2012, del valore di 176 milioni di euro. Formica sarebbe divenuta titolare dei crediti vantati dalla Nubile nei confronti del Comune di Brindisi per effetto dell’atto di cessione pro solvendo firmato il 27 marzo 2015, mediante scrittura privata che venne autenticata da notaio Andrea Tavassi di Lecce.

L'avvocato Francesco Trane-2L’Amministrazione all’epoca espresse il proprio assenso alla cessione, sulla base di una determina firmata dal dirigente del servizio Ecologia e Ambiente il 23 aprile successivo. Ma secondo il capo dell’ufficio legale del Comune quella “cessione appare non valida”. Lo sostiene oggi l’avvocato Francesco Trane (in foto) nella relazione in cui ha chiesto alla struttura commissariale che regge le sorti di Palazzo di città di presentare opposizione al decreto ingiuntivo.

Secondo il legale è necessario “opporre a Formica, cessionaria, tutte le eccezioni opponibili a Nubile, in base al contratto d’appalto a quest’ultima a suo tempo sottoscritto”. L’Amministrazione sarà rappresentata dall’avvocato Andrea Sticchi Damiani, nominato dal commissario con i poteri della Giunta. L’udienza è prevista per la fine del mese.

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