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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, altro nodo legale per il Comune di Brindisi

L'Ente davanti al giudice per 101.320 euro: chiamato in causa dalla Monteco dopo l'azione legale della società Asws titolare della gestione dell'impianto di via per Pandi per sei mesi da dicembre 2012

BRINDISI – Ennesimo nodo legale sul fronte dei rifiuti e dell’impianto di via per Pandi, nel quale resta impigliato il Comune di Brindisi con rischio di condanna a pagare 101mila e rotto euro per fatture che la Monteco, la vecchia società del servizio di igiene urbana, non avrebbe onorato.

01.camion montecoL’Amministrazione è finita in Tribunale, davanti al giudice civile, citata dalla stessa Monteco come “unico responsabile al pagamento” degli importi che si riferiscono a due fatture del 2013, entrambe relative alle tariffe previste per tonnellata di rifiuto prodotto dal Comune di Brindisi e conferito, per conto di quest’ultimo, dalla società di nettezza urbana, presso l’impianto di trattamento di via per Pandi che sul finire del 2012, per sei mesi, era stato affidato in gestione alla Asws Internazional.

Il contenzioso è stato azionato dalla Asws i cui avvocati hanno chiesto e ottenuto, il 17 giugno 2015, un decreto ingiuntivo per 101.320,84 euro, iva compresa, oltre a interessi e spese, per le due fatture rimaste inevase. I legali hanno ricordato al Tribunale che la gestione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti, di proprietà del Comune di Brindisi, era stata affidata “all’associazione temporanea di imprese costituita dalla Asws International in qualità di capofila e dalla Ra Costruzioni ser, per un periodo di sei mesi, a decorrere dal 25 dicembre 2012. In tal senso, c’era stato il provvedimento del commissario liquidatore dell’Ato, firmato il giorno precedente. Quanto ai lavori di adeguamento dello stesso impianto, il Comune di Brindisi “assume siano stati eseguiti dall’Ati costituita da Asws e Global Costruction, in seguito alla gara indetta dall’Ato”.

Monteco, dal canto suo, ha fatto opposizione al decreto ingiuntivo tramite i suoi legali e ha chiesto “in via preliminare, di autorizzare la chiamata in causa del Comune, nel merito di revocare” la condanna al pagamento in quanto la richiesta è “inammissibile, nulla e infondata in fatto e diritto”.

In occasione della prima udienza, il giudice ha accolto l’istanza della Monteco e ha “autorizzato la chiamata in causa dell’Amministrazione comunale”, stabilendo la comparizione delle parti per il prossimo autunno. In vista del ritorno in Tribunale, la Giunta ha autorizzato il sindaco pro tempo a costituirsi in giudizio, con incarico conferito agli avvocati interni, Francesco Trane e Monica Canepa.

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