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Cronaca

"Io la Diga di Punta Riso la vedo così: un luogo della street art mondiale"

Dietro ai progetti, dai più piccoli ai più megalomani, c'è sempre il sogno di qualche uomo che, spesso scontrandosi con le difficoltà, cerca di dare forma all'Idea. "La galleria d'arte a cielo aperto più grande del mondo", questo è il biglietto da visita che Paolo Taurino usa per promuovere "DigArt", il nuovo progetto che dovrebbe portare a Brindisi, nel mese di giugno, in concomitanza della trentesima edizione della Regata Internazionale Brindisi-Corfù (di cui è uno degli eventi clou), decine e decine di rappresentanti della street art internazionale

BRINDISI - Dietro ai progetti, dai più piccoli ai più megalomani, c’è sempre il sogno di qualche uomo che, spesso scontrandosi con le difficoltà, cerca di dare forma all’Idea. “La galleria d’arte a cielo aperto più grande del mondo”, questo è il biglietto da visita che Paolo Taurino usa per promuovere “DigArt”, il nuovo progetto che dovrebbe portare a Brindisi, nel mese di giugno, in concomitanza della trentesima edizione della Regata Internazionale Brindisi-Corfù (di cui è uno degli eventi clou), decine e decine di rappresentanti della street art internazionale.

Paolo Taurino 3-2-2“Sono da sempre alla ricerca di un modo, un progetto per valorizzare la mia splendida città - Taurino, imprenditore nato a San Donaci, ma mosso da un amore spassionato per Brindisi, tanto da usare come nome per la sua società di marketing e comunicazione il prefisso telefonico 0831, ci spiega come è nato il progetto - una città che adoro, ma che fa nascere in me sentimenti contrastanti, soprattutto per lo stato in cui versa. Ho scoperto che il 5% del turismo mondiale è spinto dal volano della cultura, ecco io con DigArt voglio portare a Brindisi una parte di quel 5%”.

“DigArt” fa parte di un progetto più grande e articolato chiamato “BrundArt”, con il quale si vuole riqualificare, mediante la realizzazione di opere artistiche, aree ed edifici della nostra città, trasformandola così in un museo a cielo aperto. Un progetto adottato con successo già in diverse città, italiane ed internazionali: Barcellona, Londra, Berlino, Roma, ma anche realtà più piccole come Grottaglie, a poche decine di chilometri da Brindisi, che grazie al Fame Festival, portò nel paese delle ceramiche i nomi più famosi della street art italiana.

“DigArt - spiega l’ideatore a BrindisiReport.it - porterà a Brindisi centinaia di artisti, pronti a cimentarsi con una superficie particolare, la diga di Punta Riso, lunga 2385 metri, che farà della diga stessa una galleria d’arte da record, un primato che gli addetti del Guinness World Records non hanno tardato ad accertare”. Una location unica per un progetto ambizioso.

DigArt-2“Sono molte le persone e gli enti, pubblici e privati, che hanno creduto in questa idea - continua l’imprenditore - da Teo Titi, amministratore dell’agenzia Titi Shipping e presidente del Circolo della Vela Brindisi,organizzatore della regata Brindisi-Corfù, a Giancarlo Piccirillo, direttore generale di PugliaPromozione, l’agenzia regionale che offrirà a “DigArt” una visibilità a livello internazionale. Il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, Iraklis Haralambides, che si è appassionato al progetto, permettendoci di utilizzare la location, ricoprirà anche il ruolo di presidente della giuria che premierà i lavori più interessanti”.

Ad un tratto però lo sguardo di Taurino, fino a pochi minuti prima acceso dall’entusiasmo di descriverci l’evento, si scurisce: “È un progetto ambizioso e costoso, fino ad oggi ho sostenuto personalmente tutte le spese, ma i costi sono troppo elevati per poter pensare di farcela da solo, basti pensare che solo di vernice dovremo spendere intorno ai 40 mila euro. Purtroppo ad oggi quello che mi preoccupa di più è la latitanza di enti che, vista l’opportunità di promozione del territorio, dovrebbero essere in prima fila per sostenere “DigArt”, invece niente, neppure una risposta alle mie richieste d’incontro”.

La Diga di Punta Riso Quando gli si chiede quali siano gli enti latitanti, Taurino si chiude in un silenzio gentiluomo: “Non voglio fare polemiche inutili, l’unica cosa importante è riuscire a dar vita al progetto. Voglio che i turisti arrivino a Brindisi non per poi scappare a Lecce, ad Ostuni, voglio che Brindisi diventi una meta ambita per quel famoso 5%”

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