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Cronaca

Attentato Morvillo: indagini chiuse

LECCE - Dopo l’unificazione dei due fascicoli, sono state chiuse le indagini sull’attentato di Brindisi e sul tentato omicidio di Cosimo parato a Torre Santa Susanna. La Dda di Lecce ha formulato al gip richiesta di rito immediato a carico di Giovanni Vantaggiato, 68enne di Copertino, reo confesso per entrambe le vicende, l’una del 24 febbraio 2008 e l’altra del 19 maggio scorso quando tre bombole piene di sostanza esplodente (nitrato di ammonio) furono fatte esplodere davanti alla scuola Morvillo Falcone. L’unica vittima fu la sedicenne di Mesagne, Melissa Bassi. Altri nove studenti rimasero feriti, cinque ragazze in gravi condizioni.

LECCE - Dopo l’unificazione dei due fascicoli, sono state chiuse le indagini sull’attentato di Brindisi e sul tentato omicidio di Cosimo parato a Torre Santa Susanna. La Dda di Lecce ha formulato al gip richiesta di rito immediato a carico di Giovanni Vantaggiato, 68enne di Copertino, reo confesso per entrambe le vicende, l’una del  24 febbraio 2008 e l’altra del  19 maggio scorso quando tre bombole piene di sostanza esplodente (nitrato di ammonio) furono fatte esplodere davanti alla scuola Morvillo Falcone. L’unica vittima fu la sedicenne di Mesagne, Melissa Bassi. Altri nove studenti rimasero feriti, cinque ragazze in gravi condizioni.

La fine delle indagini preliminari sullo stragista è stata annunciata stamani dal capo della procura di Lecce, Cataldo Motta e dal pm Guglielmo Cataldi, titolare del fascicolo insieme all’applicato della procura di Brindisi, Milto De Nozza.  Il rito immediato, che si richiede quando gli inquirenti ritengono ci sia l’evidenza della prova, prevede l’avvio del dibattimento (che si celebrerà davanti alla Corte d’Assise di Brindisi, in tutta probabilità) senza che sia celebrata l’udienza preliminare.

Il 24 febbraio del 2008 una bici carica di esplosivo esplose nello spazio di manovra del condominio dove vive Cosimo Parato, imprenditore agricolo di Torre Santa Susanna, che rimase ferito in maniera gravissima all’addome e al torace, ma sopravvisse e indicò ai carabinieri in Giovanni Vantaggiato l’autore dell’attentato, fornendo anche indicazioni sui luoghi dove secondo lui il commerciante di carburanti di Copertino confezionava le bombe con un complice. Il movente, la paura da parte di Vantaggiato che Parato, messo alle strette dalla Guardia di Finanza, potesse rivelare il giro di carburante in nero e truffe in cui entrambi erano complici.

Rivelazioni che Parato ha ribadito in questi mesi al pm Milto De Nozza, quando l’indagine è stata riavviata. Ma nel frattempo Vantaggiato il 19 maggio del 2012 ha fatto esplodere un potente ordigno tra le ragazze della scuola Morvillo Falcone, secondo la procura distrettuale antimafia per finalità terroristiche, mentre l’autore della strage si barrica dietro un movente psicologico: la rabbia contro la giustizia per una truffa da quasi 250mila euro patita da parte di Parato, circostanza di fatto sgretolata dalle testimonianze dell’uomo di Torre Santa Susanna scampato alla morte quattro anni fa.

Questo non è l’unica ombra sulla storia di Giovanni Vantaggiato. Dove ha imparato a preparare le miscele esplosive e a confezionare ordigni telecomandati? Chi gli procurava il materiale esplodente? Chi lo ha aiutato sia nella preparazione dell’attentato del 2008 che in quello del 2012 alla Morvillo Falcone? Questa parte della verità è affidata all’istruttoria dibattimentale, in cui Vantaggiato non solo dovrà affrontare la pubblica accusa, ma anche un nutrito numero di parti civili: le famiglie di Melissa Bassi e delle studentesse ferite, Cosimo Parato. Forse sarà lui il soggetto-chiave anche in aula.

Vantaggiato risponderà di strage, tentato omicidio, porto e detenzione, fabbricazione ed esplosione di ordigni micidiali.

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