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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti: ancora un'ordinanza sindacale per affidare il servizio di raccolta a ditta barese

Dopo il fallimento dell'operazione Aimeri, il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, si affida nuovamente a un'ordinanza per affidare alla società Ecologica Pugliese srl (con sede a Capurso) il servizio di raccolta dei rifiuti urbani di Brindisi.

BRINDISI - Dopo il fallimento dell’operazione Aimeri, il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, si affida nuovamente a un’ordinanza per affidare alla società Ecologica Pugliese srl (con sede a Capurso) il servizio di raccolta dei rifiuti urbani di Brindisi. Tutto ciò nelle more dell’individuazione del gestore unico da  parte dell’Aro Br/2.

Lo strumento quindi utilizzato dal primo cittadino è il medesimo la cui legittimità, in un caso analogo e strettamente correlato, è ancora sottoposta al giudizio di un tribunale amministrativo. Deve infatti ancora esprimersi il Tar di Lecce, che l’8 ottobre scorso è entrato nel merito del ricorso presentato da Monteco, la società di Campi Salentina che tuttora gestisce il servizio, la quale ha contestato proprio la formula dell’ordinanza contingibile e urgente dovuta, secondo quanto dichiarato dal primo cittadino, a ragioni di “inaffidabilità” della ditta salentina per la presunta inagibilità (anche questa oggetto di contestazione) di alcuni capannoni.

Per ricordare cosa hanno stabilito i giudici amministrativi riguardo l’ordinanza bisogna ripercorrere la storia dell’affidamento sfumato ad Aimeri Ambiente, su cui c’è anche un’inchiesta della Digos coordinata dal pm Marco D’Agostino.

La prima ordinanza, quella che affidava il servizio ad Aimeri, è del 13 marzo 2014. Il Tar, in fase cautelare l’ha annullata. Il 17 luglio il Consiglio di Stato ha a sua volta reso inefficace l’ordinanza dei giudici di primo grado e quindi l’atto a firma di Consales è tornato ad essere valido, essendo le decisioni dei giudici amministrativi immediatamente esecutive.

E' partito l’iter per l’affidamento all’Aimeri. Si è scoperto dapprima che l’azienda siciliana non aveva il Durc, poi che non aveva un parco mezzi adeguato per occuparsi di raccolta in un comune capoluogo. Qualche giorno dopo l’ultima visita della Digos in Comune, per acquisire documentazione presso l’ufficio Ecologia, è saltato l’accordo con l’impresa che stava per aggiudicarsi l’incarico per sei mesi: pende ancora per l’occasione perduta una richiesta di risarcimento del danno di 5 milioni e 800 mila euro.

Mentre si attende la sentenza di merito del Tar, oggi il sindaco ha individuato un’altra ditta. La Ecologica Pugliese srl, che a parere del primo cittadino e probabilmente anche dei funzionari comunali che hanno curato la pratica, ha tutte le carte a posto per prendere il posto di Monteco. E ha una ventina di giorni di tempo per organizzarsi. 

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