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Cronaca

Processo Rigassificatore: il pm insiste, la colmata di Capo Bianco va confiscata

Sarà pure passato del tempo, sarà ormai anche più che chiaro che il rigassificatore a Brindisi non si farà. Ma comunque sia, a prescindere dalle vicende politico-amministrative-autorizzative, il processo penale va avanti e il pm, Giuseppe De Nozza, insiste

BRINDISI - Sarà pure passato del tempo, sarà ormai anche più che chiaro che il rigassificatore a Brindisi non si farà. Ma comunque sia, a prescindere dalle vicende politico-amministrative-autorizzative, il processo penale va avanti e il pm, Giuseppe De Nozza, insiste perché la confisca della colmata di Capo Bianco, lì dove doveva sorgere il rigassificatore, sia confiscata.

E chiede, salvo qualche ulteriore inevitabile presa d’atto della prescrizione dei reati, la conferma della sentenza di primo grado e quindi il rigetto degli appelli delle difese di quanti, usciti per l’effetto dell’estinzione del reato dal processo, puntano all’assoluzione piena. Il processo di primo grado sul rigassificatore che British Gas voleva realizzare a Brindisi si è chiuso il 12 aprile 2012 con la confisca della colmata di Capo Bianco, nel porto di Brindisi. L'unico ad essere stato condannato in primo grado è il presidente protempore di British Gas Italia, Franco Fassio (cinque mesi, pena sospesa).

I pm Giuseppe De Nozza e Silvia NastasiaPrescritto il reato di corruzione per British Gas, Giovanni Antonino (difeso dall'avvocato Massimo Manfreda), Luca Scagliarini, Franco Fassio, Fabio Fontana, Antonio Manca, Mario Ravedati (presidente pro tempore dell'Autorità portuale) e Gilberto Dialuce, responsabile ministeriale del procedimento, assolti dal reato di falso ideologico Alfonso Gallo, Giovanni Antonino, Franco Fassio, Mario Ravedati e Donato Caiulo, rigettate le richieste di risarcimento delle parti civili presentate da Comune e Provincia di Brindisi (assistita da Fabio Di Bello), Regione Puglia, Legambiente, Italia Nostra e Wwf. Gli imputati erano rimasti in undici dopo l'uscita dal processo di altri quattro manager e dirigenti di British Gas che il tribunale aveva ammesso all'oblazione: Armando Erriquez del Azevedo, James Robottom, Giorgio Battistini (direttore di Brindisi Lng), Stephan John Rickett, la cui posizione fu stralciata dopo che l'ok all'oblazione stabilito dal Tribunale era stato impugnato dall'accusa in Cassazione.

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