Chiesa di San Paolo, restauro terminato: “Cominciamo a scoprire gli altarini”
Le foto dell’interno pubblicate dal direttore dei lavori, Luigi Dell’Atti: scoperto un affresco del Trecento. Possibile riapertura a metà settembre
BRINDISI – “Cominciamo a scoprire gli altarini”, dice l’architetto. Quelli della chiesa di San Paolo Eremita, nel centro di Brindisi, rimessa a nuovo dopo due anni di restauro e prossima alla riconsegna alla città: la riapertura è prevista per la metà di settembre e il direttore del team, Luigi Dell’Atti, ha svelato alcuni dei risultati ottenuti all’interno dopo due anni di lavori. Un'anteprima a portata a di tutti.
Il restauro
Il professionista brindisino (nella foto accanto), direttore dei lavori, ha scattato e pubblicato sulla sua pagina Facebook alcune fotografie che documentano cosa è stato fatto a partire dal mese di settembre 2016, puntando sulla disponibilità di quasi un milione e trecentomila euro. Fondi riconosciuti dalla Regione Puglia alla fine del 2015 all’Arcidiocesi di Brindisi nell’ambito del progetto finalizzato al recupero e alla valorizzazione di cattedrali, santuari e musei diocesani della Puglia.
Il finanziamento
Guardando alle condizioni in cui si trovava la chiesa di San Paolo Eremita, la Regione ha destinato la somma complessiva di 1.292.387 euro, destinata soprattutto agli interni. La facciata venne ricostruita nel diciannovesimo secolo, anche con un arretramento, per scongiurare pericoli di crollo. Altri interventi di restauro sono stati eseguiti nel 1964. Mai nessuno però si sarebbe preso cura di quel che c’era all’interno.
La scoperta
Il gruppo di architetti lo scorso mese di maggio ha scoperto un affresco risalente al Trecento, in stile bizantino. Si tratta dello stesso periodo in cui venne eretta la chiesa, lì dove c’era l’abitazione di Margarito da Brindisi. L’opera era “nascosta” dietro un altare barocco del Settecento. Qui è rimasta sino a quando sono arrivate le mani operose degli architetti. L’affresco rappresenta la dormizione di Maria, vale a dire il momento della morte e dell’ascensione della Vergine.
La riproduzione in 3D
Stando a quanto di apprende, una parte di questo dipinto resterà nel punto in cui è stato trovata. Il pubblico potrà ammirarlo per effetto di una riproduzione tridimensionale. L’attesa cresce, bisognerà avere ancora un po’ di pazienza se è vero che la chiesa di San Paolo Eremita riaprirà tra due settimane.
In ogni caso, calendario a parte, i lavori di restauro sono terminati. Mancano le rifiniture in alcuni punti. Questione di giorni. Intanto, sono disponibili gli scatti inediti dei risultati ottenuti.