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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

Diffamarono su Facebook ex sindaco Rizzo e legale del Comune: a giudizio

“Chat su Facebook dal contenuto diffamatorio per l’ex sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, e per Guido Massari, capo dell’Ufficio legale interno”: l’ipotesi di reato è stata contestata a sette persone, tra cui figurano ex consiglieri del Comune e il segretario dei giovani del Partito democratico, tutti finiti sotto processo

BRINDISI – “Chat su Facebook dal contenuto diffamatorio per l’ex sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, e per Guido Massari, capo dell’Ufficio legale interno”: l’ipotesi di reato è stata contestata a sette persone, tra cui figurano ex consiglieri del Comune e il segretario dei giovani del Partito democratico, tutti finiti sotto processo. Con prima udienza iniziata oggi, davanti al Tribunale di Brindisi.

Gli imputati. Il reato di diffamazione è costato l’imputazione a: Giuseppe Monteduro, 34 anni; Marco Caretto, 29; Daniele Guglielmo, 35; Daniele Ancora, 49, consigliere comunale; Andrea Gargano, 44; Matteo Missere, 28, segretario dei giovani del Pd, e Francesco Ragusa, 40 consigliere comunale, tutti di San Pietro Vernotico. E tutti citati direttamente a giudizio dal sostituto procuratore Nicolangelo Ghizzardi, una volta concluse le indagini preliminari.

Stando agli elementi raccolti, il fatto reato sarebbe avvenuto il 2 e il 14 ottobre dello scorso anno, sulle pagine del social network più noto e diffuso, Facebook, dove sarebbero stati scritti commenti sulla gestione amministrativa del Comune di San Pietro Vernotico, in quel periodo con giunta guidata da Pasquale Rizzo che, sebbene indicato come parte lesa, non si è costituito parte civile. Ma anche il Comune di S. Pietro Vernotico non si è costituito, pur potendolo fare essendo stato a sua volta indicato come parte offesa. La decisione farà discutere.

Pasquale RizzoRichiesta di danni, invece, è stata avanzata da Guido, il quale ha conferito mandato all’avvocato Fabio Di Bello: l’istanza è stata presentata questa mattina con una quantificazione approssimativa del ristoro, indicato in 70mila euro, anche a titolo di lesione dell’immagine. Le condotte. “Nel corso del dialogo sulla chat, i partecipanti, accusavano Massari di un costante assenteismo dall’ufficio, di una gestione delle cause per il risarcimento dei danni intentate nei confronti del Comune, inquinata da un enorme conflitto di interessi perché – si legge – finalizzata a un’autoliquidazione dei compensi anche sulle cause non vinte”.

Sulla stessa chat, inoltre, “si ipotizzava la percezione da parte di Massari di indennità discutibili e in definitiva si accusa l’avvocato del Comune di San Pietro Vernotico di opporsi sistematicamente a transigere le controversie con i cittadini, perché altrimenti ci sono meno parcelle per il legale, ma con l’effetto perverso di generare una triplicazione dei costi”. E ancora, sempre su Facebook, i partecipanti alla conversazione avrebbero scritto che si trattava di “capolavori dell’amministrazione”.

Tali condotte, a giudizio del pubblico ministero, sono state tali da configurare gli estremi della diffamazione quanto a contenuto, sia nei confronti di Guido Massari, “al cui indirizzo erano rivolte anche accuse di negligenza e di ignoranza in materia”, e di Pasquale Rizzo, “nella sua qualità di sindaco, incapace di organizzare la struttura dell’ente da lui diretto, di porre freno all’aumento delle spese ingiustificate, affermando che questa amministrazione è un fallimento totale, con un aumento delle tasse smisurate per San Pietro Vernotico”, arrivando – è scritto nel capo di imputazione – ad auspicare cu ve licenzianu….anzi no, speriamo na bomba.. era buenu signore, nu kamikaze…cu li faci zumpare”.

Gli imputati, a questo punto, dovranno affrontare il dibattimento.

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