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Cronaca

Esplosione alla Sanofi Aventis, effettuato un nuovo sopralluogo tecnico

BRINDISI – Altro sopralluogo, questa mattina, nello stabilimento della Sanofi Aventis, nell’area in cui il 10 giugno scorso avvenne l’esplosione che provocò la morte di Cosimo Manfreda, 45 anni, brindisino, dipendente della ditta Cof&C Srl, e il ferimento di altri quattro operai. Il sopralluogo è stato effettuato dal perito Francesco Fracassi, nominato dalla Procura di Brindisi, dal magistrato inquirente Antonio Costantini e dagli operatori dello Spesal. Il sopralluogo è stato effettuato per dare un ulteriore supporto all’ipotesi che all’interno del serbatoio si era creata una massa gassosa dovuta al passaggio di ammoniaca.

BRINDISI – Altro sopralluogo, questa mattina, nello stabilimento della Sanofi Aventis, nell’area in cui il 10 giugno scorso avvenne l’esplosione che provocò la morte di Cosimo Manfreda, 45 anni, brindisino, dipendente della ditta Cof&C Srl, e il ferimento di altri quattro operai. Il sopralluogo è stato effettuato dal perito Francesco Fracassi, nominato dalla Procura di Brindisi, dal magistrato inquirente Antonio Costantini e dagli operatori dello Spesal. Il sopralluogo è stato effettuato per dare un ulteriore supporto all’ipotesi che all’interno del serbatoio si era creata una massa gassosa dovuta al passaggio di ammoniaca.

Lo scorso luglio il perito aveva ipotizzato che l’esplosione del silos della Sanofi Aventis, multinazionale farmaceutica, sarebbe avvenuta perché dentro vi era stata ammoniaca, sostanza che è a base di molti detergenti ma che ha un potere detonante tanto da essere impiegata nella fabbricazione degli esplosivi. Per quella esplosione furono iscritti nel registro degli indagati da Costantini,  ritenuti responsabili di omicidio colposo e lesioni gravi, il direttore dello stabilimento brindisino della multinazionale Gennaro Di Lemma, 63 anni, il legale rappresentante della Cof&C Srl, Daniela Spinelli, 51 anni, e il capo cantiere Giovanni Cosimo Polito, 53 anni, sempre al servizio della ditta appaltatrice per conto della quale la squadra di operai stava lavorando.

Lo stabilimento Sanofi - Aventis di Brindisi produce diversi principi attivi farmaceutici, in particolare nel settore dell’antibiotico-terapia. Sorge su di un’area di circa 150.000 metri quadrati ed è diventato progressivamente un centro multidisciplinare di biotecnologie, dedicato non solo alla produzione di principi attivi farmaceutici ma anche allo sviluppo di nuove molecole farmacologicamente attive e dei relativi processi.

La fabbrica dispone di tre impianti chimici (di cui uno completamente automatizzato), un impianto per il recupero di solventi, un ossidatore termico e cinque laboratori biotecnologici multidisciplinari, in aggiunta a un impianto pilota di fermentazione e a quello industriale. Lo stabilimento ha circa 200 dipendenti e nel 2009 ha prodotto un fatturato di 50,5 milioni di euro producendo 113,5 tonnellate di principi attivi.

Nel silos ci sarebbe dovuta essere una miscela di acqua e cloroformio, residui già depurati delle lavorazioni della Sanofi. E invece c’era questa forte concentrazione di ammoniaca che è un composto dell’azoto ed ha un impiego svariato. A cominciare come base per i fertilizzanti agricoli, componente per vernici, refrigerante nell’industria del freddo, per la produzione di nylon e fibre sintetiche, per la produzione di materie plastiche e polimeri, come detergente, nelle tinture per i capelli, nella produzione di sigarette, poiché l’ammoniaca velocizza il procedimento di assunzione della nicotina da parte dei recettori del cervello, e per la realizzazione degli esplosivi.

La squadra di operai avrebbe dovuto riparare un tubo metallico situato sulla sommità del silos, vicino al bocchettone dell’apertura. Manfreda non immaginava minimamente il rischio che correva. Mise in funzione la smerigliatrice. Le scintille innescarono l’esplosione che scaraventò l’operaio a diversi metri, uccidendolo. Gli altri quattro rimasero feriti: Mario Saponaro, 42 anni, dipendente della subappaltatrice Cof , ustioni di primo e secondo grado sul 25 percento della superficie corporea; Giancarlo Guidotti, 52 anni, dipendente Sanofi, con il 20 per cento della superficie corporea ustionata;  Gianfranco Branca, 44 anni, 6-7 percento di ustioni, e Antonio Colella, 41 anni, con problemi respiratori entrambi della Cof.

Cosa sia emerso dal sopralluogo effettuato questa mattina non è dato sapere. Solo qualche indiscrezione riferisce che il risultato non si è affatto discostato da quello del luglio scorso.

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