rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Flash/Omicidio Salati, quattro arresti

BRINDISI – Chiuso il cerchio attorno al misterioso omicidio del Giancarlo Salati, 62enne di Mesagne, morto, per le ferite riportate, il 17 giugno del 2009. Era stato picchiato il giorno prima con un bastone di ferro: 16 colpi. E scattano le manette nei confronti di mandante ed esecutori materiali del delitto, grazie anche alle rivelazioni del pentito Ercole Penna. Si tratta degli arcinoti alle forze dell’ordine Massimo Pasimeni (detto Piccolo Dente) a capo di una frangia della Scu mesagnese, già detenuto, e dei suoi sodali Francesco Gravina (detto Gabibbo), Vito Stano e Cosimo Giovanni Guarini.

BRINDISI – Chiuso il cerchio attorno al misterioso omicidio del Giancarlo Salati, 62enne di Mesagne, morto, per le ferite riportate, il 17 giugno del 2009. Era stato picchiato il giorno prima con un bastone di ferro: 16 colpi. E scattano le manette nei confronti di mandante ed esecutori materiali del delitto, grazie anche alle rivelazioni del pentito Ercole Penna. Si tratta degli arcinoti alle forze dell’ordine Massimo Pasimeni (detto Piccolo Dente) a capo di una frangia della Scu mesagnese, già detenuto, e dei suoi sodali Francesco Gravina (detto Gabibbo), Vito Stano e Cosimo Giovanni Guarini.

Tutti hanno ricevuto stamani dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi, guidati dal vice questore Francesco Barnaba, e del commissariato di Mesagne,guidato dal vice questore aggiunto Sabrina Manzone, provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta dei pm della Direzione Distrettuale Antimafia. Agli arrestati vengono contestati i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis ed in particolare della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne derivava.

L’indagine, svolta congiuntamente dalla Mobile e dal commissariato di Mesagne, ha consentito di fare piena luce sull’omicidio del 62enne Giancarlo Salati (detto Menza Recchia, già noto per reati di furto e sfruttamento della prostituzione).  L’omicidio fu consumato il 16 giugno 2009, nel pomeriggio l’uomo fu oggetto di una violenta aggressione avvenuta nella sua abitazione  ad opera di tre individui i quali lo avevano colpito ripetutamente al capo e al dorso con un bastone procurandogli lesioni che ne avevano determinato la morte il giorno successivo.

L’attività ha riscontrato con estrema puntualità gli elementi già emersi in pregresse indagini consentendo, anche col recente contributo dichiarativo del collaboratore di giustizia Ercole Penna (detto Linu lu biondu), di individuare mandanti, movente ed esecutori del delitto.In particolare è emerso come l’omicidio fosse scaturito dal forte risentimento che uno dei “capi” – Massimo Pasimeni - della locale criminalità organizzata (Scu) nutriva verso la vittima per motivi personali. Previo assenso dei vertici della struttura criminale erano stati poi incaricati tre pregiudicati che avevano materialmente compiuto l’azione (Francesco Gravina, Vito Stano e Cosimo Giovanni Guarini).

“L’omicidio è risultato commesso oltre che con premeditazione anche al fine di agevolare l’attività della frangia mesagnese dell’associazione di tipo mafioso, denominata “ Sacra Corona Unita” acquisendo essa prestigio e considerazione dalla commissione dell’omicidio essendo la vittima considerata “responsabile” di intrattenere relazioni con persone minorenni e pertanto da sottoporre a punizione.L’indagine, è stata operativamente denominata  “Revenge”, fa sapere un comunicato della questura di Brindisi.

Finora l’unico indagato per l’omicidio di “Menza Recchia” era il 41enne di San Pietro Vernotico Angelo Carrieri, interrogato il 20 giugno 2011 e sottoposto ad esame del Dna per verificare compatibilità ematiche con le tracce di sangue lasciate sul luogo del delitto nel corso del violento pestaggio. Il movente sospettato era quello che l’omicidio potesse essere maturato per presunti abusi della vittima nei confronti di una 15enne. Carrieri comunque dichiarò – nel corso dell’interrogatorio del 20 giugno 2011 – la sua estraneità al fatto e fornì anche un alibi. Il resto delle indagini e le dichiarazioni del pentito Ercole Penna.

Ulteriori particolari saranno forniti in conferenza stampa  che si terrà presso la questura di Brindisi alle 11 alla presenza del questore Alfonso Terribile, del procuratore capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, e del procuratore capo della Procura di Brindisi, Marco Dinapoli. Va rilevato, per la cronaca, che per accedere a casa di Salati bastava passare sui terrazzi partendo proprio dall’attigua abitazione di Massimo Pasimeni.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Flash/Omicidio Salati, quattro arresti

BrindisiReport è in caricamento