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Cronaca

Fontana Tancredi, accordo raggiunto: "Un giardino al posto della palazzina"

Siglata intesa fra Comune e impresa. La ditta demolirà l'opera. Il Comune le metterà a disposizione altre aree in cui costruire. Con una compensazione di 50mila euro verrà realizzato un giardino

BRINDISI – Un giardino al posto del cantiere. Il Comune di Brindisi e la ditta EdilMicaletti hanno raggiunto un accordo che pone fine alla diatriba riguardante la realizzazione di una palazzina multipiano sulla fontana di Tancredi.

L’intesa è stata siglata stamani (5 giugno) presso uno studio notarile, come annunciato dal commissario straordinario del Comune di Brindisi, Santi Giuffré, a margine di una conferenza stampa convocata per presentare un nuovo progetto di illuminazione nei quartieri Paradiso e Sant’Elia. In base al documento sottoscritto dalle parti, l’impresa si impegna a demolire le opere realizzate. Il Comune metterà a disposizione dell’azienda altri siti in altre parti della città. Per compensazione, secondo quote stabilite dall’Agenzia delle entrate, il Comune intascherà altri 50mila euro. Questa somma verrà utilizzata per realizzare un giardino pubblico in via del Lavoro, nello spazio retrostante alla fontana. 

“E' molto bello – dichiara Giuffré – tutto quello che abbiamo fatto. Lo dobbiamo grazie alla sensibilità e alla professionalità dell’impresa e alla tenacia e alla volontà di sottolineatura delle cose belle delle associazioni che si sono battute per il bene della fontana Tancredi”. 

I lavoro iniziarono nell’ottobre 2015. Un network di associazioni locali scese subito in campo contro la realizzazione di un fabbricato alle spalle di uno dei monumenti simbolo di Brindisi, sollecitando gli enti locali a bloccare i lavori. Ne scaturì un contenzioso che coinvolse Provincia e Comune, oltra alla stessa azienda. 

Nelle aule di tribunale la EdilMicaletti ha sempre dimostrato la piena legittimità del cantiere. Basti pensare che lo scorso gennaio, nel giro di pochi giorni, arrivarono ben due pronunciamenti favorevoli all’azienda da parte del Tar di Lecce. In entrambi i casi è stata la Provincia a soccombere. 

Infatti, dopo aver con precedente sentenza stabilito che sono legittimi sia il titolo di proprietà del terreno che l'autorizzazione a costruire rilasciata dal Comune di Brindisi all'impresa, e che il permesso di costruire non doveva essere preceduto dall’autorizzazione paesaggistica in quanto l’area d’intervento rientra tra quelle escluse dall’obbligo di acquisizione del titolo paesaggistico, i giudici amministrativi dichiararono anche l'illegittimità della sospensione dei lavori da parte della stessa Provincia.

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