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Cronaca Francavilla Fontana

Gigantesco rogo a Francavilla

FRANCAVILLA FONTANA – Il fumo che parte dal capannone industriale dell'azienda “Centro Casalinghi” a Francavilla Fontana, è una colonna enorme avvistabile a 30 chilometri di distanza dalla zona Pip della città. Squadre di vigili del fuoco di Brindisi e Francavilla, dalle 19 di ieri sera stanno cercando di domare le fiamme. L'incendio – dai primi rilievi – pare sia partito dalla zona stoccaggio dell'azienda appartenente ai fratelli Di Castri, Pompeo e Vincenzo, di Francavilla. I carabinieri della compagnia della città con al comando il capitano Giuseppe Prudente, sono sul posto per le indagini e per isolare la zona. Attualmente brucia ancora tutto.

FRANCAVILLA FONTANA Il fumo che parte dal capannone industriale dell'azienda “Centro Casalinghi”  a Francavilla Fontana, è una colonna enorme avvistabile a 30 chilometri di distanza dalla zona Pip della città. Squadre di vigili del fuoco di Brindisi e Francavilla, dalle 19 di ieri sera stanno cercando di domare le fiamme. L'incendio – dai primi rilievi – pare sia partito dalla zona stoccaggio dell'azienda appartenente ai fratelli Di Castri, Pompeo e Vincenzo, di Francavilla. I carabinieri della compagnia della città con al comando il capitano Giuseppe Prudente, sono sul posto per le indagini e per isolare la zona. Attualmente brucia ancora tutto.

Se la matrice sia dolosa o accidentale, ancora i vigili del fuoco che stanno lavorando sul vastissimo incendio non riescono a dirlo. L'incendio – da quanto stabilito da una prima ricostruzione da parte dei militari che sono sul posto - è divampato intorno alle ore 18 di ieri pomeriggio. In azienda in quel momento, fortunatamente non c'era nessun dipendente o addetto ai lavori, perché a quanto pare, il centro all'ingrosso di prodotti casalinghi chiude qualche ora prima. L'allarme è stato lanciato dai passanti, da chi in quel momento transitava in zona industriale e dal personale delle aziende vicine al “Centro casalinghi”. Il centralino del 115 e 112, in pochi minuti ha ricevuto una valanga di telefonate e così è stato per circa due ore.

Fumi carichi di diossina stanno avvolgendo non solo la zona industriale di Francavilla Fontana, ma anche tutta la città. Le fiamme sono diventate altissime in pochissimi minuti. Il centro all'ingrosso dei fratelli Di Castri si trova appena dopo l'entrata della zona Pip uscendo dalla Statale 7 per. Appena subito dopo i primi allarmi e telefonate ai vigili del fuoco di Brindisi e Francavilla, autocisterne e uomini si sono recati sul posto ma immediatamente hanno dovuto chiamare rinforzi. L'incendio dopo 4 ore stava interessando circa 5 mila metri quadrati del grande capannone. Intanto, carabinieri della compagnia, insieme a vigili urbani di Francavilla che hanno chiesto anche aiuto ai colleghi di Villa Castelli, con il supporto del commissariato di polizia di Manduria, protezione civile, hanno transennato tutta la parte nord della zona industriale, vietando categoricamente l'accesso a tutti i non addetti ai lavori di spegnimento delle fiamme e incolumità degli stessi.

Esalazioni abbondantissime stanno interessando i cieli della città e non solo. Il denso fumo nero è stato visibile, al tramonto, sino all'altezza di Mesagne e sulla costa jonica verso Taranto. Mentre sul posto, militari e uomini della protezione civile indossavano la mascherina protettiva. L'odore acre rendeva l’aria irrespirabile. Dopo circa quattro ore, a dare man forte agli uomini del 115, sono arrivate altre autobotti perchè le fiamme alle ore 22 erano ancora altissime e continuavano ad interessare altre parti dell'azienda. Potrebbe anche esserci – fanno sapere i militari sul luogo – la necessità di un mezzo aereo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco per riuscire a spegnereil rogo.

Sul posto sono anche arrivati i tecnici dell'Arpa Puglia per i dovuti rilievi e controlli nell'aria per le sostanze tossiche che le fiamme hanno sprigionato. La piattaforma logistica dell'azienda dei Di Castri è di circa 50 mila metri quadrati.

Centro Casalinghi Srl nasce nel 1974 dalla famiglia Di Castri operando nel settore all'ingrosso di articoli no-food impiantando la sede a Francavilla Fontana. Da anni, l'azienda è passata nelle mani dei due figli, Pompeo e Vincenzo. Quest'ultimi sono già noti alle cronache per vicende che hanno interessato loro come persone fisiche e l'Srl di loro proprietà. La loro azienda è stata dissequestrata solo qualche mese fa. Uno dei due fratelli, Vincenzo, insieme ad altri dieci commercianti, nel 2011 è stata indagato per associazione finalizzata alla truffa, capeggiata dal presunto boss della Sacra corona unita, Giancarlo Capobianco alias “Zio Carlone”.

Capobianco, fu tirato in ballo, dal pentito mesagnese Ercole Penna, che lo indicò come un uomo chiave a Francavilla e dintorni. Il collaboratore di giustizia Penna ha sempre dichiarato che i negozi targati Capobianco appartenevano in realtà anche al triumvirato dei mesagnesi: lui stesso oltre che Massimo Pasimeni alias “piccolo dente” e Antonio Vitale, riconoscevano nel 46enne Capobianco non un socio in affari ma un affiliato di fatto. Il titolare del “Centro casalinghi” andato in fiamme oggi all'epoca dei fatti ha sempre affermato di essere estraneo  a queste vicende, come dimostrerebbero i dissequestri.

Attorno al capannone c’è anche una querelle politico-amministrativa con accertamenti che hanno coinvolto funzionari comunali. Sempre per la cronaca, va ricordato che la sera del 28 giugno ignoti hanno appiccato le fiamme, sempre a Francavilla Fon tana, al deposito Monteco sulla provinciale per San Vito dei Normanni, dove il gestore del servizio di igiene urbana dell'Ato Br/2 accumula la frazione secca dei rifiuti. Se vi sia un collegamento tra i due episodi è troppo presto per dirlo, ma in caso affermativo si tratterebbe di azioni del racket.

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