"Emergenza rifiuti per ora scampata: ma gli utenti pagheranno per errori altrui"
L’abbiamo scampata bella, anche se tutto è ancora è provvisorio. Si è messa solo una pezza, in attesa che si trovi una soluzione. Ammesso che se ne trovi una decente, che non sia penalizzante per gli utenti di Brindisi. Per il decoro urbano e per le loro tasche
BRINDISI - L’abbiamo scampata bella, anche se tutto è ancora è provvisorio. Si è messa solo una pezza, in attesa che si trovi una soluzione. Ammesso che se ne trovi una decente, che non sia penalizzante per gli utenti di Brindisi. Per il decoro urbano e per le loro tasche. Risulta paradossale che mentre per risolvere i problemi della discarica di Conversano non si è esitato un attimo a scaricare tutti i rifiuti della Ba/5 per due anni nella discarica di Autigno, adesso per risolvere le nostre difficoltà c’è bisogno di meditare, di riflettere, prendere tempo che non c’è.
Ma c’è anche da mettere in conto i rifiuti scaricati per anni dall’Ato Br/2, che non ha saputo o voluto risolvere i problemi connessi all’esaurimento della propria discarica. Tutto naturalmente a carico di questa città che dovrà sostenere i costi di gestione “post mortem” di una discarica in cui sono stati scaricati i rifiuti di altri territori.
Nondimeno, si è provveduto nei giorni scorsi finalmente a liberare ogni angolo, marciapiede, piazza della città dai tanti rifiuti sparsi per terra, dagli odori nauseanti, dai liquami, dagli animali selvatici, che numerosi hanno rovistato per giorni fra i rifiuti. Tutti depositati e raccolti senza distinzione tra rifiuti indifferenziati e differenziati.
Un autentico disastro che ha trasformato la città ad una grande pattumiera a cielo aperto. Una brutta cartolina che è stata offerta anche ai tanti turisti sbarcati in città. Una situazione che oltre a incidere sull’immagine della città, rischia di appesantire il costo complessivo che si deve sostenere per il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti.
Perché unitamente alle basse percentuali di differenziata dei mesi scorsi, quella di questo periodo graverà negativamente sulla possibilità di raggiungere quelle richieste dalla normativa regionale e che comporterà l’inasprimento delle sanzioni per ecotassa per una cifra presumibile di circa 400.000/ 500.000 euro l’anno.
C’è da mettere anche in conto il duplice danno derivante dai maggiori costi relativi al conferimento in discarica di materiale, che invece poteva essere vantaggiosamente destinato alla differenziata, e che, raccolto e venduto , avrebbe potuto alleggerire il peso della tassa. E infine ci sono quelli che verosimilmente saranno richiesti da Ecologica Pugliese per gli interventi straordinari di prelievo e pulizia, che comporteranno una maggiore spesa da parte del comune di diverse decine di migliaia di euro.
Naturalmente tutti questo costi e i mancati introiti incideranno negativamente sulla tassa sui rifiuti che pagheranno i cittadini, i commercianti, i professionisti, le imprese e gli artigiani di questa città, che, per colpa altrui, hanno dovuto convivere con una situazione igienico sanitaria intollerabile. Una vicenda che l’amministrazione ha il dovere di chiarire per accertare le eventuali responsabilità, per evitare che oltre al danno debbano subire la beffa di dover pagare di più. Come purtroppo è accaduto spesso in questa città.