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Cronaca

Immigrati sulle strade, un rischio

C’è un problema urgente per la Protezione civile provinciale, o per quella regionale, dipende da chi tocca risolvere il problema. Che è semplice ma nel contempo importante: dotare almeno di un giubbetto catarifrangente gli immigrati ospiti degli hotel del Brindisino, in questo caso quelli del Carbrun, tra S. Vito dei Normanni e Carovigno, e della Fazenda di Ostuni. Circolano a decine a piedi e in bici di giorno e di notte su strade ad alta percorrenza, ed è solo per miracolo che nessuno di loro sia rimasto ancora travolto.

C’è un problema urgente per la Protezione civile provinciale, o per quella regionale, dipende da chi tocca risolvere il problema. Che è semplice ma nel contempo importante: dotare almeno di un giubbetto catarifrangente gli immigrati ospiti degli hotel del Brindisino, in questo caso quelli del Carbrun, tra S. Vito dei Normanni e Carovigno, e della Fazenda di Ostuni. Circolano a decine a piedi e in bici di giorno e di notte su strade ad alta percorrenza, ed è solo per miracolo che nessuno di loro sia rimasto ancora travolto.

Le segnalazioni arrivano numerose dagli automobilisti, che al buio si trovano davanti all’improvviso gruppi appiedati che peraltro camminano sul lato destro della carreggiata, o peggio ancora gruppi di ciclisti sprovvisti di fanalini. Rispetto alla bagarre strumentale scatenata a Oria e Manduria per la presenza della tendopoli, le amministrazioni e la gente di Carovigno e S. Vito si stanno mostrando tolleranti ed equilibrate.

La richiesta è solo di garantire sicurezza sia ai richiedenti asilo che agli automobilisti. Per evitare tragedie basta spendere pochi soldi. Del resto, se la legge obbliga gli automobilisti italiani ad indossare il giubbetto arancione con banda rifrangente se scendono dal veicolo, bisogna mettere in regola anche gli ospiti degli alberghi riconvertiti in luoghi di ospitalità della Protezione civile. Prima che accada qualche incidente molto serio.

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