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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Torre Santa Susanna

Sorpresi con 31 dosi di cocaina: uno torna in libertà, l’altro resta ai domiciliari

I due uomini davanti al gip: "Droga detenuta solo per consumarla personalmente". Ma per il gip si tratta di una tesi "inverosimile"

TORRE SANTA SUSANNA – Il 52enne L.C.A. torna libero. Il 51enne L.V. resta ai domiciliari. Queste le decisioni adottate dal gip del tribunale di Brindisi, Vilma Gilli, nei confronti delle due persone residenti a Torre Santa Susanna che martedì scorso (10 ottobre) sono state sorprese con 31 dosi di cocaina, durante un servizio antidroga effettuato dai carabinieri della locale stazione. Il 52enne è difeso dall’avvocato Raffaele Missere. Il 51enne è assistito dall’avvocato Giuseppe Miccoli. 

In presenza dei rispettivi legali, i due stamattina (venerdì 13 ottobre) si sono presentati davanti al giudice per le indagini preliminari, nell’ambito dell’interrogatorio di convalida dell’arresto che era stato disposto dal pm di turno del tribunale di Brindisi. Successivamente il gip ha emesso un’ordinanza. 

I militari monitoravano da giorni i due indagati, che erano soliti incontrarsi presso l’abitazione del 52enne. Nel pomeriggio di martedì il 51enne è stato fermato dai carabinieri subito dopo essere uscito da casa di L.C.A. Sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di 48 grammi di cocaina suddivisi in due dosi, nascoste all’interno di un pacchetto di fazzoletti.

A quel punto le forze dell’ordine si sono recate in casa del 52enne, dove hanno rinvenuto 7,22 grammi di cocaina già confezionate in 28 dosi termosaldate, oltre a materiale per la pesatura e il confezionamento. Poi, presso l’abitazione del 51eenne L.V, è stata recuperata un’altra dose di polvere bianca.

Entrambi sono stati arrestati in flagranza di reato per concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I due indagati stamattina hanno riferito al gip di conoscersi da tempo e di incontrarsi spesso, ma solo per chiacchierare, guardare la tv e trascorrere del tempo in compagnia. Riguardo al rinvenimento della cocaina, hanno dichiarato di detenerlo in casa di L.C.A. per consumarla personalmente, negando il reato di spaccio.

Ma il gip ritiene inverosimile tale tesi. La quantità della sostanza stupefacente, la suddivisione in singole dosi già pronte alla vendita e “lo stratagemma di detenere poche dosi da vendere eludendo possibili controlli e sospetti” sono elementi che indicano “un certo avviamento degli indagati nell’attività di spaccio”, scrive il gip. 
Il pm ha chiesto nei confronti di entrambi la misura cautelare dei domiciliari. Secondo il gip si tratta di una richiesta appropriata nei confronti di L.V. 

Per quanto riguarda L.C.A., invece, il giudice rimarca come il 52enne “oltre ad essere incensurato ha assunto ancillare nella vicenda in quanto mero custode dello stupefacente che L.V. provvedeva a mettere sul mercato”. Inoltre “la sua condotta appare, comunque, essere stata occasionale e priva di criminale autonomia”. Per questo nei suoi confronti non è stata applicata alcuna misura cautelare. 
 

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