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Cronaca

"L’attività di ogni pompiere è sempre tesa a dare il massimo contributo alla sicurezza"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’Unione sindacale di base dei Vigili del fuoco che porta la firma del coordinatore provinciale Daniele Vacca riguardo alle aggressioni verbali e insulti subiti dai vigili del fuoco il 17 giugno scorso

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’Unione sindacale di base dei Vigili del fuoco che porta la firma del coordinatore provinciale Daniele Vacca riguardo alle aggressioni verbali e insulti subiti dai vigili del fuoco il 17 giugno scorso lanciati da alcuni cittadini che contestavano il ritardo in un intervento. Stavano andando a fuoco alcuni pini nei pressi di un asilo privato e il fumo aveva invaso l’edificio ma i vigili del fuoco erano tutti impegnati in altri interventi analoghi.

Come Coordinamento provinciale Usb Vvf intendiamo stigmatizzare il comportamento di taluni cittadini del capoluogo che in occasione di alcuni recenti avvenimenti hanno duramente contestato anche con modalità poco urbane l’operato e soprattutto la tempistica delle attività dei Vigili del Fuoco. Noi siamo certi che l’attività di ogni pompiere del comando di Brindisi è sempre stata tesa a dare il massimo contributo alla sicurezza di tutta la collettività.

Fatta questa doverosa premessa, come organizzazione sindacale integrata nella società civile, comprendiamo il disagio provato I vigili del fuoco concentrati sull'incendioda chi chiede aiuto e non vede una pronta ed adeguata risposta. E’ proprio per questo motivo che da sempre siamo in prima linea a denunciare le carenze in termini di uomini e mezzi del Corpo Nazionale, carenze che come abbiamo potuto vedere, inevitabilmente si ripercuotono sul livello di sicurezza dei cittadini, oltre che su quello degli stessi vigili del fuoco. Il Corpo dei Vigili del Fuoco, è sotto la scure della “spending review” e dei tagli di bilancio orizzontali, l’età media degli operatori, a causa dell’aumento dell’età pensionabile, è oramai arrivata a 50 anni. Ci ritroviamo con una media nazionale di un pompiere ogni 15mila abitanti a fronte di una media europea di 1 ogni mille. Con l’attuale riordino degli organici poi si è imposto il concetto di produttività anche al soccorso, per cui si vogliono chiudere distaccamenti e reparti specialistici (vedi i sommozzatori di Brindisi). La produttività può andare bene nell’industria, mentre nei servizi come quello di soccorso non è assolutamente concepibile, e tenere le squadre al minino tecnico va bene fintanto che non accade nulla di straordinario, ma basta poco a rendere inefficace la risposta operativa.

Vigili del fuoco sulla scena dell'incidente

Nel territorio di Brindisi, data la carenza di personale, se va bene ci sono solo due squadre che coprono il capoluogo ed i comuni limitrofi, poi vi è una squadra a Ostuni ed una a Francavilla, e solo nel periodo estivo va ad aggiungersi una squadra dedicata agli incendi boschivi, e non esiste la reperibilità del personale operativo, ed è facile immaginare come la concomitanza di più interventi o una qualsiasi microcalamità (incendi di vaste dimensioni, alluvioni ecc.) che richieda l’intervento di più squadre, come quanto accaduto nell’incendio in contrada Sbitri, lasci inevitabilmente scoperto il territorio.

La sicurezza non è una gara che va giocata sempre al ribasso, è invece una esigenza primaria come l’istruzione e la sanità, nella quale è necessario investire il giusto, ed è una partita che i cittadini, come le istituzioni devono giocare al fianco dei Vigili del Fuoco e senza contrapposizioni, in prima battuta conoscendo le reali condizioni dei Vigili del Fuoco. Possiamo affermare con certezza che non c’è niente che stia più a cuore dei pompieri che la sicurezza dei cittadini, chiediamo soltanto di essere messi nelle condizioni per poter svolgere al meglio il nostro compito.

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