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"La pistola è mia, ma non volevo uccidere"

BRINDISI –“Non avevo intenzione di uccidere nessuno. Stavo solo cercando l’asino rubato a mio fratello”. Cosimo Carrisi, 36 anni, arrestato in seguito allo scontro fra due gruppi di persone verificatosi martedì in contrada Palmarini, ha spiegato la sua versione dei fatti al gip del tribunale di Brindisi, Giuseppe Licci.

BRINDISI –“Non avevo intenzione di uccidere nessuno. Stavo solo cercando l’asino rubato a mio fratello”. Cosimo Carrisi, 36 anni, arrestato in seguito allo scontro fra due gruppi di persone verificatosi martedì in contrada Palmarini, ha spiegato la sua versione dei fatti al gip del tribunale di Brindisi, Giuseppe Licci, che stamani lo ha ascoltato nell’ambito dell’interrogatorio di convalida dell’arresto.

Il brindisino, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, resterà in carcere con l’accusa di porto e detenzione abusiva di arma da fuoco e munizioni. Carrisi, in effetti, ha ammesso infine che era sua la 357 magnum recuperata dai poliziotti sul luogo dell’incidente, oltre alle 6 cartucce trovategli addosso, aggiungendo di essere pronto a pagare le conseguenze dello sbaglio commesso.

Ma da parte sua, sempre sulla base di quanto dichiarato dallo stesso al gip, non c’era alcuna intenzione di fare del male ai fratelli De Fazio. La furibonda lite culminata con il ferimento del 22enne Teodoro De Matteis, trasportato in ospedale con una frattura alla tibia e al perone della gamba destra, sarebbe nata per caso.

Carrisi, già noto alle forze dell’ordine per reati legati alla droga, ha infatti spiegato al giudice che si era messo sulle tracce di un asino rubato al fratello, titolare di un’azienda agricola del posto. De Matteis lo stava aiutando nella ricerca.

Quando i due hanno incrociato i De Fazio nei pressi dell’abitazione di quest’ultimi, sarebbero sorte una serie di incomprensioni sfociate poi nella collisione fra lo scooter in sella al quale viaggiavano De Matteis e Carrisi e una Fiat Punto a bordo della quale si trovavano i De Fazio.

La versione dei fatti fornita dai De Fazio è molto diversa. Spetterà agli investigatori, a questo punto, il compito di appurare l’esatta dinamica dei fatti, sulla base anche degli esiti della prova dello Stub disposta nei confronti di Carrisi e della perizia balistica che verrà effettuata sulla pistola: accertamenti essenziali per appurare con certezza se nel corso dello scontro sia stato esploso un colpo.

 

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