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Cronaca Mesagne

La polizia ha già i nomi dei killer dell'agguato di Mesagne

MESAGNE – I killer di Vincenzo Greco hanno un nome. I poliziotti del locale commissariato li avrebbero già identificati e li starebbero cercando in lungo e largo. La notizia si è diffusa questa mattina nonostante lo stretto riserbo osservato dagli agenti diretti dal vice questore Sabrina Manzone che stanno indagando sul ferimento del 35enne nativo di San Donaci, residente a Mesagne, colpito da due pallottole, probabilmente esplose con un revolver, all’addome e alla spalla. Gli agenti hanno già inoltrato al magistrato titolare dell’inchiesta, sostituto procuratore Antonio Costantini, il rapporto contenente i nomi dei due, che sarebbero persone già note agli investigatori.

MESAGNE – I killer di Vincenzo Greco hanno un nome. I poliziotti del locale commissariato li avrebbero già identificati e li starebbero cercando in lungo e largo. La notizia si è diffusa questa mattina nonostante lo stretto riserbo osservato dagli agenti diretti dal vice questore Sabrina Manzone che stanno indagando sul ferimento del 35enne nativo di San Donaci, residente a Mesagne, colpito da due pallottole, probabilmente esplose con un revolver, all’addome e alla spalla. Gli agenti hanno già inoltrato al magistrato titolare dell’inchiesta, sostituto procuratore  Antonio Costantini, il rapporto contenente i nomi dei due, che sarebbero persone già note agli investigatori.

Alla identificazione dei killer i poliziotti sono arrivati nel corso della giornata di ieri. La rete che la polizia ha steso su Mesagne, ha funzionato alla perfezione, ed ha fatto fallire il piano che i due killer ritenevano perfetto ed a prova di identificazione. I poliziotti non hanno dubbi. La frase gridata dal sicario dubito dopo avere sparato: “Ed ora toccherà a tuo fratello”, è stato un messaggio chiarissimo: avevano intenzione di ammazzare Vincenzo Greco per  una vendetta trasversale che potrebbe avere come destinatario il fratello Antonio,  collaboratore di giustizia, che vive lontano dalla Puglia da tempo e quindi non è facile da raggiungere. Ma non è da escludere che la vendetta trasversale avesse come obiettivo Leonardo, altro fratello del ferito, scarcerato nella seconda metà di maggio.

Da escludere, invece, che l’obiettivo principale fosse il ferito. L’ultimo conto pagato con la giustizia risale al 1999/2000. Poi ha messo la testa a partito. Si è sposato ed ha sempre lavorato come operaio edile. In questi giorni era in convalescenza per problemi avuti alla colonna vertebrale.  I  killer erano in due, inforcavano  una moto di grossa cilindrata e avevano i volti coperti dai caschi. Vincenzo Greco abita in via Virgilio, zona periferica di Mesagne, in una casa che si sviluppa dal pianoterra al primo piano. Al pianoterra c’è la sala da pranzo, dove ieri tra le 12,30 e le 13 l’uomo stava pranzando con la moglie, il figlio, il figlioccio di 17 anni e la fidanzata di quest’ultimo.

Ha sentito il rombo possente di una moto passare più volte dinanzi alla sua abitazione. Via Virgilio è una strada stretta, per cui il rumore della grossa moto non poteva sfuggire. Secondo gli investigatori i vari passaggi rientravano nel piano: i killer si aspettavano che prima o poi Greco avrebbe aperto la porta per rendersi conto di chi fosse. Così è stato. Ha aperto l’uscio e si è affacciato sulla strada. Ha capito che i due non avevano intenzioni pacifiche ed ha cercato di rinchiudersi in casa. Non ce l’ha fatta. Il passeggero della motocicletta è stato più celere di lui.

L’ha raggiunto sulla porta di casa, ha puntato e gli sparato due colpi. Uno di rimbalzo ha raggiunto di striscio, ad una gamba, il diciassettenne. I killer sono scappati. E’ stato chiamato il 118. Sul posto sono giunti i poliziotti ed i carabinieri. Il ferito era in gravi condizioni ed è stato portato immediatamente al Perrino di Brindisi per essere sottoposto a intervento chirurgico. E’ durato quattro ore. Ma alla fine i medici sono riusciti  salvare la vita a Greco. Nel frattempo le indagini dei poliziotti avevano compiuto passi da gigante portando  alla identificazione dei due killer.

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