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Cronaca

Marò: "India e Italia sospendano iniziative giudiziarie e si rimettano a tribunale Aja"

Il Tribunale del Mare di Amburgo ha respinto la richiesta dell'Italia di misurE temporanee per i due marò di stanza a Brindisi al centro da oltre tre anni di uno sconcertante caso internazionale. La decisione è stata presa a maggioranza ma senza unanimità, da 15 giudici contro 6. Secondo il Tribunale "India e Italia devono entrambe sospendere tutti i procedimenti giudiziari e astenersi da nuove iniziative che possano aggravare o estendere la disputa o pregiudicare qualsiasi decisione del tribunale arbitrale"

Il Tribunale del Mare di Amburgo ha respinto la richiesta dell'Italia di misurE temporanee per i due marò di stanza a Brindisi al centro da oltre tre anni di uno sconcertante caso internazionale. La decisione è stata presa a maggioranza ma senza unanimità, da 15 giudici contro 6. Secondo il Tribunale "India e Italia devono entrambe sospendere tutti i procedimenti giudiziari e astenersi da nuove iniziative che possano aggravare o estendere la disputa o pregiudicare qualsiasi decisione del tribunale arbitrale" si legge nella sentenza letta dal giudice russo Vladimir Glolitsyn. Il Tribunale del Mare inoltre ritiene "non appropriato prescrivere misure provvisorie nel rispetto della situazione dei due Marines perchè queste entrerebbero nel merito del caso".

Nella sentenza interlocutoria rispetto alla controversia tra Italia e India sui due fucilieri di marina, la Corte di Amburgo ha demandato la decisione a un tribunale diverso, la Corte di giustizia dell'Aja, dove e' stata avviata una procedura di arbitrato internazionale. Contestualmente "Italia e India dovranno presentare al Tribunale "una rapporto di ottemperanza con le misure previste" entro il 24 settembre.

L'Italia aveva chiesto, in attesa della conclusione dell'iter giudiziario, il rientro in patria di Salvatore Girone, attualmente in India, e la permanenza in Italia di Massimiliano Latorre attualmente in convalescenza a casa dopo il malore accusato in India. L'Italia aveva anche chiesto che l'India interrompere qualsiasi giurisdizione sul caso. I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono accusati dalla giustizia indiana di aver ucciso due pescatori, scambiati per pirati, al largo delle coste del Kerala nel febbraio 2012. Una ricostruzione da sempre contestata dal nostro Paese.

"Il Tribunale Internazionale del Diritto del Mare di Amburgo ha oggi ordinato che l'India e l'Italia si astengano dall'esercizio di qualsiasi forma di giurisdizione sui due fucilieri di Marina, nell'attesa di una determinazione definitiva del caso da parte della Corte arbitrale, che è in via di costituzione. Nel fare ciò, il Tribunale ha riconosciuto la piena legittimazione e competenza della Corte arbitrale sulla vicenda. La misura oggi prescritta tutela in parte i diritti italiani sul caso dell'Enrica Lexie". Così si è espresso da Amburgo l'agente del Governo italiano, Francesco Azzarello.

Azzarello ha aggiunto: "Siamo comunque delusi che il Tribunale non abbia adottato nessuna misura sulla situazione di Latorre e Girone, ritenendo che della questione debba occuparsi la costituenda Corte arbitrale. Per tale ragione, l'Italia sta valutando di rinnovare le richieste relative alla condizione dei Fucilieri davanti alla Corte arbitrale, non appena essa sarà costituita. Siamo certi che l'India attuerà senza ritardo le misure oggi prescritte".

Resta il mistero sulle responsabilità originarie della vicenda, e cioè l'ordine di rientro in India della petroliera Entica Lexie, che si trovava in acque internazionali dopo il presunto incidente attribuito dall'India al nucleo di protezione antipirateria della Brigata Marina San Marco, imbarcato sulla nave italiana, che ha consentito alle autorità indiane di avviare una procedura giudiziaria infinita in violazione, secondo il governo italiano, il diritto del mare e le norme giuridiche internazionali. Ma allora perchè quell'ordine?

 

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