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Cronaca San Pietro Vernotico

Miasmi nell'aria: i carabinieri scoprono sversamento illecito

I controlli sono stati eseguiti insieme ai tecnici dell’Arpa. “Alla luce di quanto emerso, all'azienda è stata intimata cautelativamente la sospensione dell’attività di scarico in attesa degli esiti delle analisi”

SAN PIETRO VERNOTICO - Arriva una prima risposta ai miasmi che da oltre un mese stanno funestando il territorio sampietrano (e parte di quello cellinese): i carabinieri della stazione di San Pietro Vernotico unitamente ai colleghi della Forestale nella mattinata di oggi, venerdì 23 ottobre, hanno scoperto uno sversamento illecito nella rete fognaria delle acque reflue industriali in una cantina vinicola sita in contrada Calieri, sulla strada che collega Mesagne a San Pietro Vernotico. 

I controlli sono stati eseguiti per tutta la mattinata insieme ai tecnici dell’Arpa. “Alla luce di quanto emerso, all'azienda è stata intimata cautelativamente la sospensione dell’attività di scarico in attesa degli esiti delle analisi”. Si legge in una nota dei carabinieri. 

Una risposta importante per il territorio che sembrava non dovesse arrivare mai. Nelle scorse settimane sono stati eseguiti altri sopralluoghi dagli agenti della Polizia locale sempre insieme ad Arpa, in seguito alle numerose segnalazioni dei cittadini. 

Da più di un mese l’aria a San Pietro e in alcune zone di Cellino San Marco è irrespirabile, sia di notte che di giorno. I cittadini hanno segnalato la presenza di miasmi ai centralini dei vigili del fuoco, alla Polizia locale, al 112, al sindaco Pasquale Rizzo. Diversi sono stati gli interventi. Qualche settimana fa l’Arpa ha eseguito un sopralluogo nella stessa cantina visitata oggi dai carabinieri effettuando altri prelievi. Nei giorni successivi il sindaco ha pubblicamente chiesto all’Ente l’esito degli stessi. Intanto la puzza si è presentata ogni giorno. 

Dal sopralluogo odierno è emerso anche un “probabile superamento dell’indice di biodegradabilità dei reflui da appurare attraverso analisi chimica dei campioni di liquido raccolto”. Saranno gli esiti dell’Arpa a dare risposte più concrete anche per le conseguenze riguardo allo sversamento illecito. L’azienda potrebbe essere perseguita penalmente o solo amministrativamente. 

Va precisato che non si tratta di emissioni nocive e pericolose per la salute pubblica ma di biogas. Questo non sminuisce il disagio arrecato alla cittadinanza. 

Entrando nel dettaglio del sopralluogo i carabinieri hanno scoperto che una delle due vasche interrate destinate alla sedimentazione dei reflui industriali non era in funzione a causa di un guasto e che tutti i reflui prodotti (invece di essere smaltiti come prevede la normativa del caso) attraverso una pompa di sollevamento venivano fatti confluire nell’altra vasca, creando un esubero che ha provocato i miasmi nauseabondi noti alla cittadinanza. 

La nota del sindaco Rizzo 

Nei tempi necessari per consentire alle Autorità competenti di effettuare le verifiche ed individuare le fonti delle emissioni in atmosfera, si è definito il procedimento volto a porre fine ai problemi che hanno attanagliato una parte del territorio comunale ed i cittadini che ivi abitano. Le verifiche iniziali ad opera del comando Polizia locale, grazie alla preziosa collaborazione del comandante della locale stazione dei carabinieri (Vincenzo Corianò, ndr), hanno trovato i giusti riscontri a seguito di un intervento odiernamente posto in essere dai militari della stazione di San Pietro Vernotico insieme a quelli del Gruppo arabinieri Forestale di Brindisi e da Arpa Brindisi. Finalmente posso comunicare alla Comunità non le auspicate (da pochi) chiacchiere da Bar, o le inutili rassicurazioni di facciata, ma ciò che è importante sapere: la fonte delle emissioni è stata individuata con assoluta certezza, e si è certi che l’autore delle stesse porrà fine a quanto sino ad oggi perpetrato atteo che a chi di competenza è stato cautelativamente imposto di cambiare condotta in attesa di ulteriori accertamenti).  Infatti, a seguito dei riscontri che effettuerà anche Arpa Puglia, il percorso avviato giungerà presto a conclusione adottando ogni necessario ulteriore provvedimento di Legge.

Un ringraziamento è dovuto al Comando della locale stazione e della compagnia dei carabinieri di Brindisi, al comando Polizia locale e ad Arpa Brindisi, che hanno collaborato per ottenere il risultato oggi comunicato: la sinergia è fondamentale in siffatte situazioni, ed occorre consentire, a chi è deputato ad effettuare le dovute verifiche, di avere il tempo necessario per ricostruire un percorso che, allorquando ha per oggetto emissioni, non è di facile riscontro. Non può tralasciarsi un pensiero anche ai cittadini che hanno sofferto a lungo il problema, ma, come già in altro comunicato chiarito, ci saranno tempi e modi per ottenere il giusto ristoro per i danni subiti una volta completato l’iter istruttorio ancora in fase di indagine e verifica.

La replica dell'azienda

Nota per la rettifica dell’articolo pubblicato il 23 ottobre 2020 su BrindisiReport.it riportante il titolo “Miasmi nell’aria: i carabinieri scoprono sversamento illecito”; nonché dell’articolo pubblicato il 23 ottobre 2020 su Chiazza Rande riportante il titolo “Risolto dai carabinieri il caso dei miasmi”.

Con riferimento alle notizie relative al proprio coinvolgimento in relazione ai miasmi nell’aria, divulgate dalle testate Brindisi Report e Chiazza Rande in data 23 ottobre 2020, e sul presunto sversamento di acque reflue industriali, Megale Hellas s.r.l. si dichiara completamente estranea alla vicenda, non avendo mai effettuato alcuna condotta di sversamento illecito nella rete fognaria delle acque reflue industriali e, non essendo, quindi, responsabile dei miasmi che dilanierebbe negli ultimi tempi il territorio di San Pietro in Lama e parte di quello di Cellino San Marco.

Occorre evidenziare che alcuno sversamento illecito nella rete fognaria delle acque reflue industriali è stato accertato in relazione all’operato di Megale Hellas s.r.l. da parte dei Carabinieri. Basti dire, al fine di dimostrare l’infondatezza delle accuse, che Megale Hellas srl non ha un collegamento con la rete fognaria, essendo in possesso di un proprio depuratore autorizzato. Ne deriva, dunque, che materialmente non può esservi stato alcuno sversamento.

Durante il sopralluogo, poi, non veniva effettuato alcun prelevamento e/o campionamento, sicché certamente infondate, anche sotto tale profilo, sono le affermazioni secondo le quali “dal sopralluogo odierno è emerso anche un probabile superamento dell’indice di biodegradabilità dei reflui da appurare attraverso analisi chimica dei campioni di liquido raccolto” (BrindisiReport.it); “tanto che al vaglio dei tecnici c’è ora in esame proprio il valore del Cod (Chemical Oxygen Demand, letteralmente domanda chimica di ossigeno), ovvero uno dei parametri comunemente utilizzati per la misura indiretta del tenore di sostanze organiche presenti in un’acqua. Un parametro in corso di acquisizione, in base al quale gli inquirenti potranno decidere in merito a eventuali sanzioni penali o amministrative da applicare” (Chiazza Rande).

Megale Hellas ha sempre svolto accurate analisi e scrupolose verifiche sul rispetto di quanto stabilito nella Autorizzazione Unica Ambientale, conseguita dallo stabilimento.

Lo scarico su suolo delle acque meteoriche è stato autorizzato mediante due bacini drenanti, afferenti a due distinte zone dello stabilimento. Uno di essi, prima dell’attivazione e della messa in esercizio, ha subìto un cedimento del terreno, senza che questo abbia mai comportato un problema ambientale, perché mai entrato in funzione. Le acque reflue sono, invece, convogliate nel depuratore perfettamente funzionante.

Al fine di garantire il livello di eccellenza nella gestione, lo stabilimento è dotato di un sistema aziendale di monitoraggio delle emissioni odorigene, prescritto dell’A.U.A., e di autocontrollo, che non ha mai rilevato il superamento di livelli limite previsti dalle norme.

Si chiede, pertanto la immediata rettifica delle notizie, che appaiono altamente denigratorie, con il fiducioso auspicio che vi sarà in futuro una attenta disamina dei fatti prima della divulgazione di notizie riguardanti Megale Hellas s.r.l.

Articolo aggiornato alle 12.44 del 9 novembre 2020 (replica azienda vinicola)

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