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Cronaca

Una morsa di fuoco: Canadair sui colli

BRINDISI - Giorni di fuoco e fiamme nelle campagne a ridosso della città capoluogo e sui colli di Ostuni, dove nella tarda mattinata si è reso necessario anche l’intervento di due “Canadair” in dotazione alla Protezione civile e giunti da Lamezia Terme. Al vaglio degli inquirenti della Città bianca anche la posizione di un contadino, colto da lieve malore a seguito delle fumo che lo avrebbe travolto nel tentativo con ogni probabilità di domare il primo, violento focolaio di incendio sviluppatosi proprio all’interno del podere dove il bracciante con ogni probabilità stava dando fuoco ad un cumulo di erba secca. Il falò potrebbe essergli sfuggito di mano, sino a produrre il disastro: ridotti in cenere circa 8 ettari del costone (tra macchia mediterranea, boschivo, alberi secolari di ulivo) che, partendo da Santa Maria di Agnano, abbraccia la collina ostunese, sino a contrada Urselli.

BRINDISI -  Giorni di fuoco e fiamme nelle campagne a ridosso della città capoluogo e sui colli di Ostuni, dove nella tarda mattinata si è reso necessario anche l’intervento di due “Canadair” in dotazione alla Protezione civile e giunti da Lamezia Terme. Al vaglio degli inquirenti della Città bianca anche la posizione di un contadino, colto da lieve malore a seguito delle fumo che lo avrebbe travolto nel tentativo con ogni probabilità di domare il primo, violento focolaio di incendio sviluppatosi proprio all’interno del  podere dove il bracciante con ogni probabilità stava dando fuoco ad un cumulo di erba secca. Il falò potrebbe essergli sfuggito di mano, sino a produrre il disastro: ridotti in cenere circa 8 ettari del costone (tra macchia mediterranea, boschivo, alberi secolari di ulivo) che, partendo da Santa Maria di Agnano, abbraccia la collina ostunese, sino a contrada Urselli.

Mezzi dei vigili del fuoco, del Corpo forestale dello Stato e della Protezione civile sono tuttora impegnati per domare le fiamme e mettere in sicurezza le aree interessate dal rogo. A rischio, ancora una volta il villaggio “Il Vivaio”, nel cuore della collina ostunese, lambito, come già accaduto in passato e ultimamente sabato scorso, dalle fiamme. Gran lavoro anche per le forze dell’ordine: polizia e carabinieri, oltre a coordinare l’attività d’indagine circa la matrice e le responsabilità del vasto incendio, hanno disposto e curato le operazioni di sgombero, in via prudenziale, di alcune ville e masserie della zona, al fine anche di consentire l’intervento in assoluta sicurezza delle due unità aeree.

Polemica, intanto,  da parte dei residenti di contrada Urselli, che tornano a denunciare lo stato di degrado e abbandono di alcuni terreni a ridosso del costone che minacciano sia il villaggio che il patrimonio boschivo. Terreni che entro il primo giugno scorso sarebbero già dovuti risultare sgomberi da erba secca e non rappresentare, appunto, una minaccia ed un rischio per l’ambiente e per l’incolumità degli abitanti. Ragione per la quale, gli agenti del Corpo forestale starebbero eseguendo controlli e accertamenti, in previsione delle contestazioni che da qui a breve saranno formalizzate a carico dei proprietari dei terreni incolti e malcurati.

Altra mattinata di tensione, intanto, anche a Brindisi, dove gli incendi appiccati ai campi di stoppie dagli stessi contadini e alle distese di erbe secche da gente priva di scrupoli sta mettendo a dura prova da giorni gli organici già risicati dei vigili del fuoco. Ancora nessuno ha assunto provvedimenti adeguati per una attività di prevenzione e repressione, lasciando il problema ai soli pompieri e alla polizia e ai carabinieri. Ma il rispetto delle ordinanze che fanno divieto di appiccare gli incendi alle stoppie e alle erbe secche nei campi dovrebbe essere un compito di polizia municipale e polizia provinciale. La situazione richiede la formazione di apposite task-force, a caccia di incendiari e di gente che sta trasformando le campagne in discariche.

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