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Cronaca

Offese a sindaco e avvocato del Comune su Facebook: sette a giudizio

Sette persone saranno processate per diffamazione per aver offeso (questo il presupposto dell'accusa) la reputazione del sindaco di San Pietro Vernotico e del responsabile dell'ufficio legale del Comune su un social network

SAN PIETRO VERNOTICO – Sette persone saranno processate per diffamazione per aver offeso (questo il presupposto dell’accusa) la reputazione del sindaco di San Pietro Vernotico e del responsabile dell’ufficio legale del Comune su un social network. La critica politica va bene, ma sempre compresa in limiti oltre i quali ci sono la calunnia oppure, se ciò avviene pubblicamente, la diffamazione. E Facebook non  è una zona franca dove ognuno in chat aperte può scatenarsi e scaricare risentimenti, livore, frustrazioni  senza rispettare le regole del gioco, trascendendo in offese personali o attribuendo ad altri fatti e circostanze non veritiere e non dimostrabili.  

Dovranno ora dimostrare, invece, di aver rispettato tali limiti i sette imputati, che sono Giuseppe Monteduro di 34 anni, di Torchiarolo, Marco Caretto di 29 anni, Daniele Guglielmo di 35 anni, Daniele Ancora di 49 anni, Andrea Gargano di 44 anni, Matteo Missere di 28 anni, e Francesco Ragusa di 40 anni, tutti di San Pietro Vernotico, difesi rispettivamente dagli avvocati Roberto Orsini, Giuseppe Vitale, Mauro Calisi, Orazio Vesco, Francesco Cascione, Francesco Vallefuoco e Marilù Carrieri.

Diciamo pure che essendo avvocato, oltre naturalmente al capo dell’ufficio legale Guido Massari, anche il sindaco Pasquale Rizzo, un po’ di “sfida” c’è stata, a meno che il gruppo che ha partecipato alla chat incriminata non pensasse che le affermazioni non fossero diffamatorie che la stessa passasse inosservata . Ma se si parla del sindaco, ciò è molto difficile considerando che Facebook è battuto in ogni realtà da migliaia di cacciatori di notizie, gossip e situazioni come quella di cui parlerà al processo su questo caso, fissato per il 16 ottobre prossimo davanti al giudice monocratico Cristiano Colombo.

Il decreto di citazione a giudizio è stato firmato dal procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi. I fatti contestati ai sette imputati risalgono al 2 ed al 14 ottobre 2014. Nel mirino della discussione su Facebook c’era la gestione dell’ufficio legale del Comune, con affermazioni riguardanti presunti conflitti di interesse, assenteismo, parcelle, indennità, moltiplicazione dei costi per il Comune, negligenza e altro ancora.

Nei confronti del sindaco Rizzo, valutazioni di incapacità nell’organizzazione della struttura e nel porre freno all’aumento di presunte spese ingiustificate, con augurio finale dell’arrivo in municipio di un kamikaze con bomba al letame. Se tutto ciò rientri nei confini della libertà di espressione, o se tale linea sia stata superata, lo deciderà ovviamente il magistrato giudicante.

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