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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Portantino arrestato per estorsione: 600 euro per un ciclomotore rubato

BRINDISI – Gianluca Sorge, 32 anni, brindisino, malgrado sia un pregiudicato un lavoro regolare ce l’ha: fa il portantino all’ospedale “Antonio Perrino” del capoluogo. A differenza di tante persone oneste, che restano disoccupate. Ma a quanto pare continua a tenere le mani in affari sporchi, tanto che ieri nella tarda serata la squadra mobile di Brindisi lo ha arrestato proprio in ospedale mentre incassava la seconda rata di un pizzo frutto di un “cavallo di ritorno”.

BRINDISI – Gianluca Sorge, 32 anni, brindisino, malgrado sia un pregiudicato un lavoro regolare ce l’ha: fa il portantino all’ospedale “Antonio Perrino” del capoluogo. A differenza di tante persone oneste, che restano disoccupate. Ma a quanto pare continua a tenere le mani in affari sporchi, tanto che ieri nella tarda serata la squadra mobile di Brindisi lo ha arrestato proprio in ospedale mentre incassava la seconda rata di un pizzo frutto di un “cavallo di ritorno”.

La vittima, che anche a luglio aveva subito un trattamento analogo sempre da Sorge ed altri soggetti al momento ignoti, ha trovato infatti il coraggio di ribellarsi e raccontare tutto alla polizia subito dopo aver pagato la prima tranche all’estorsore. Tutto comincia il 25 agosto quando la persona presa di mira va in ospedale per una visita ad un familiare ricoverato. All’uscita scopre che qualcuno gli ha rubato il ciclomotore. Ed ecco che per caso viene avvicinato dal portantino, che già lo conosce per ragioni che la vittima spiegherà successivamente alla polizia.

Sorge propone al derubato di lasciargli avvicinare i ladri, e organizzare uno scambio soldi-motorino. La vittima deve starci, altrimenti può anche salutare per sempre il suo mezzo di trasporto. Sempre Sorge gli fa sapere che ci vogliono 300 euro. Nella stessa serata avviene lo scambio tra la somma richiesta e il ciclomotore. Ma se la vittima si illudeva che la faccenda si sarebbe chiusa lì, si sbagliava. Il portantino gli comunica che per chiudere la partita occorrono altri 300 euro.

Il derubato protesta, ma non c’è niente da fare. Gli viene concessa una dilazione sino all’1 settembre, appunto ieri. Ma a quel punto, dopo breve riflessione, il proprietario del ciclomotore si decide a rivolgersi agli investigatori. Infatti già nel mese di luglio ha avuto a che fare con Sorge per il furto di uno scooter (caso su cui si sta ancora indagando), e capisce che non lo lasceranno più in pace.

D’accordo con i poliziotti della sezione reati contro la persona, il derubato segue le istruzioni del portantino e viene pedinato dalla polizia sino a quando, ieri sera, non incontra Sorge in ospedale e gli consegna gli altri 300 euro. Ma questa volta scattano le manette, e Sorge viene portato prima in questura per le previste formalità, e poi in carcere su decisione del pm Adele Ferraro. Dovrà difendersi dall’accusa di estorsione aggravata.

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